Velocità

La giusta velocità può essere quella dell’uomo che passeggia in un bosco e ogni tanto guarda a terra tra le foglie secche, in cerca di funghi, o tra i rami degli alberi per seguire il volo degli uccelli. Ridicolo in un mondo dove il tempo è denaro e l’urgenza un chiassoso motore che non conosce soste? Allora non perdiamo tempo: entriamo velocemente nel numero 29 che si apre con una “danza sui mari”: sono le poesie della giovane serba Nadija Rebronja tradotte da Ginevra Pugliese, con una introduzione di Sanja Roić. Molto spazio alla poesia, come di consueto. Restando in quella straniera, Viviane Ciampi – proseguendo nella sua esplorazione della poesia contemporanea francese – presenta i versi di Nathalie Riera (“Dire sì al mondo”), che vive in Provenza; Linda Torresin ci fa conoscere quelli d’un poeta russo del secolo passato, inedito in Italia, si tratta del poeta simbolista Aleksej Skaldin; Stefano Bernardinelli propone la poesia dell’argentina Juana Bignozzi (“Interno con poeta”) che per trent’anni ha vissuto in Spagna; infine, e tristemente, Vera Lúcia de Oliveira ricorda, in “Un vento fresco del mare”, l’amico e grande poeta Lêdo Ivo, morto nel dicembre 2012.

Per la poesia italiana: Giuseppe Ierolli parla della raccolta poetica Il poeta di Grazia Valente; Stefania Portaccio (Il tempo brucia) e Francesco Macciò (Rapsodia) presentano sillogi inedite collegate al tema del numero. Anche Ambra Laurenzi, nel reportage fotografico “Cercando un prato verde”, si richiama esplicitamente alla velocità, attraverso le immagini di passeggeri in transito in un aeroporto.

Per la narrativa abbiamo il racconto di Massimiliano Lanzidei, Sushi bar, e il pezzo Ma ’ndo vai, co’ quer fisico, dove Armando Santarelli rievoca le proprie aspirazioni giovanili e le straordinarie imprese dei velocisti olimpionici. Daniela Carmosino recensisce l’esordio in narrativa di Massimiliano Scuriatti con Mico è tornato coi baffi; Alessio Brandolini ci parla dell’ultimo romanzo dell’autore spagnolo Javier Marías, Gli innamoramenti.
Marco Cappadonia Mastrolorenzi esplora il “romanzo globalizzato” in riferimento alla sua velocità d’azione e allo spazio delocalizzato; Francesco Tarquini in “Per sempre, Mompracem” rievoca la figura – leggendaria come quella dei suoi eroi – di Emilio Salgari, legandola ai propri ricordi d’infanzia e a uno spettacolo teatrale da lui recentemente allestito.
Infine, Annarita Verzola, nello spazio dedicato ai ragazzi, ci fa conoscere Flop, il coniglio più veloce del mondo.

Per il dibattito sulle idee: Viviane Ciampi intervista la scrittrice Régine Detambel che nei suoi libri si è occupata degli “scrittori camminatori” in cerca del ritmo giusto della vita; Lucetta Frisa e Marco Ercolani propongono un articolo dal titolo “Velocità e lentezza” incentrato sulla figura dello scrittore e pittore Henri Michaux.

Chiudono il numero le usuali rubriche:
Giuseppe Ierolli (L’angolo di ED) traduce e commenta cinque poesie di Emily Dickinson dedicate alla velocità del tempo e all’immobile corsa dell’eternità; Federico Platania (Ascoltare, una rubrica per le orecchie) elenca dieci brani (anzi nove) da ascoltare, ma solo quando si va di fretta, visto che durano non più di un minuto; Verónica Becerril per questo numero ha scelto il film di Sergio Castellitto Non ti muovere.

Rammentiamo ai nostri lettori che i primi sei libri di Edizioni Fili d’Aquilone (cinque nella collana i fili e uno nella collana le ali) sono in commercio e acquistabili dal sito della casa editrice, tramite bonifico bancario o con il pratico sistema PayPal - Carta di credito.
Si tratta dei libri di poesia:

• Cardumen, di Rodolfo Dada (a cura di Alessio Brandolini), pubblicato il mese scorso;
• Vi intreccerò in eteree collane, di Emily Dickinson (2012, antologia a cura di Giuseppe Ierolli);
• Molestando i dèmoni, di Daniel Samoilovich (2011, a cura di Francesco Tarquini);
• Palma Reale, di Jorge Boccanera (2011, a cura di Alessio Brandolini);
• Poeti del Québec (2011, antologia a cura di Viviane Ciampi);

• Quando l’usignolo, di Annarita Verzola (2012).

In preparazione il settimo volume della casa editrice (il sesto della collana i fili); si tratta del libro di poesia di MARIANO PEYROU Temperatura voce, di cui abbiamo parlato e proposto una scelta di testi nel numero 25.

Bene, senza fretta leggete ogni articolo. Ci rivedremo a primavera, i primi di maggio, e proprio per questo abbiamo deciso d’intitolare il 30° numero di Fili d’aquilone GERMOGLI.