FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 10
aprile/giugno 2008

Identità & Conflitto

Identità & Conflitto

Approfondendo la propria identità "Fili d'aquiloni" è arrivato, passo dopo passo (o nuvola dopo nuvola), al suo decimo numero, e non è poco. Anche per questo lo abbiamo intitolato "Identità & Conflitto" e i pezzi inseriti hanno tutti a che fare con questo tema così esteso.
Ambra Laurenzi, che della rivista cura la sezione fotografica, ha scelto due lavori che esaminano la relazione con il sé e con l'altro, come spiega nell'intervento "Sguardi d'identità": Fulvia Leoncini con le sue immagini traccia un percorso intimo, rivolgendo lo sguardo all'inquietudine interna ("InCerti Percorsi") mentre Giorgio Cosulich compie un viaggio all'esterno, un reportage in Romania ("Destinazione Buzescu") attraverso la realtà sociale ed etnica della popolazione rom della città di Buzescu che, con gli sfarzosi palazzi, ha dato origine a uno strano "nomadismo stanziale".

Stefano Greco analizza in "Identità e mutamento" - dal punto di vista psicologico ma citando anche Wittgenstein - gli aspetti legati alla costruzione di un'identità, e il suo sostanziale enigma.
Per Michela Campoli non si può affermare pienamente la propria identità senza entrare in conflitto con il mondo esterno, così nel suo intervento "Identità o conflitto interiore?".
Oscar Palamenga ("Il Novecento parricida") esplora gli intricati conflitti generazionali negli scrittori d'inizio secolo, come in Svevo, Pirandello, Moravia e Montale, e parla dei possibili punti d'incontro tra padri e figli, dopo un secolo che ha visto la deflagrazione di due devastanti conflitti mondiali.
Di un altro importante autore italiano del Novecento, il poeta Clemente Rebora, e del conflitto con se stesso che si accentuò dopo la partecipazione alla prima guerra mondiale, si occupa Marco Testi che, in un secondo intervento, recensisce il saggio - uscito in questi giorni - di Riccardo Cristiano su Beirut e sugli infiniti conflitti libanesi, sintomo del grave malessere mediorientale.
Armando Santarelli ne "L'individuo e la sua illusione" afferma che l'individualità del singolo è più forte e sana se vissuta in un contesto collettivo, a stretto contatto con gli altri, in uno spazio pubblico che deve trasformarsi nel luogo del confronto e del pluralismo.

Molto spazio, come sempre, alla poesia.
Per quella italiana:
Alessio Brandolini parla dell'ultima raccolta poetica di Caterina Camporesi, Solchi e Nodi. Lo stesso Brandolini ha scritto per questo numero la silloge poetica "Conflitto d'identità".
Per quella straniera:
Viviane Ciampi raggiunge Claudine Bertrand in Quebec, per esplorarlo assieme poeticamente come stanno facendo da diversi numeri, e insieme ci svelano la "fatalità della deflagrazione", che segna e contraddistingue la poesia del canadese Pierre Ouellet.
Martha Canfield e Alessio Brandolini presentano la poesia (con un'intervista) della venezuelana, ma nata in Sicilia, Márgara Russoto, che nella silloge qui proposta dà voce ai conflitti d'identità di Suor Juana, figura eccezionale della cultura latinoamericana.
Sempre Martha Canfield, che in questo numero dedica particolare attenzione alla poesia femminile (alla sua identità spesso trascurata o messa su un piano secondario rispetto a quella maschile) del Sudamerica, proponendo - oltre alla Russotto - altre due voci importanti: la colombiana di origine libanese Meira Delmar, un lavoro - compiuto con Giulia Spagnesi - che fa parte di una vasta ricognizione sulla poesia contemporanea colombiana, qui vista nella versante della poesia femminile, che conduce ormai da diversi numeri; la messicana Carmen Boullosa, di cui la Canfield propone l'intenso poema Agua.

Oscar Palamenga parla di un libro pubblicato in Italia il mese scorso, Sordomuta, dello scrittore argentino Jorge Boccanera, una raccolta poetica che trova la sua voce nel dialogo/conflitto tra poeta e poesia.
Vera Lúcia de Oliveira, che da tempo perlustra per "Fili d'aquilone" il vasto territorio poetico brasiliano, ci presenta la voce del suo connazionale Iacyr Anderson Freitas, anche lui, come Adelia Prado (proposta nel numero precedente), proveniente da Minas Gerais, nel cuore del Brasile.
Jolka Milič traduce un altro poeta sloveno, molto diverso da quelli presentati fino ad ora, Igor Bizjan che si distingue per la brevità fulminante dei suoi testi.

Per la prosa:
abbiamo il racconto "Fieno" di Michele Governatori, che narra di un nascosto e sottile conflitto di coppia, e "Alla lettera", che Annarita Verzola ha scritto - come fa da qualche numero - pensando principalmente ai lettori più giovani, ma se lo si legge da adulti non ci saranno problemi né conflitti di lettura. Jolka Milič da questo numero inizia un breve esplorazione della letteratura slovena per l'infanzia, proponendo due storie di Gitica Jakopin e Kajetan Kovič; di quest'ultimo aveva presentato la poesia nel numero precedente.
Infine, Alessio Brandolini parla del secondo libro di Federico Platania, il romanzo Il primo sangue uscito da qualche mese, che ha molto a che fare con i conflitti e i problemi delle periferie urbane.

Nel ring delle rubriche:
Giuseppe Ierolli propone una battagliera Emily Dickinson che, ma solo se avesse un fucile potente, sparerebbe alla razza umana.
Federico Platania prova a tracciare la vera identità del rock: impresa alquanto difficile perché il flusso (e il gusto) musicale cambia di continuo.
Verónica Becerril affronta "le terre selvagge" commentando l'ultimo drammatico film di Sean Penn, Into the wild.
Chiude il numero, come di consueto, la rubrica di Elvio Cipollone: la voce della terra parla al figlio dell'Uomo, che all'ascolto preferisce il costante conflitto, più o meno dichiarato.

Da questo decimo numero Viviane Ciampi entra a far parte della redazione di FILI D'AQUILONE, che ora risulta perciò composta da:
Alessio Brandolini (coordinatore), Martha Canfield, Viviane Ciampi, Giuseppe Ierolli, Ambra Laurenzi, Jolka Milič e Vera Lúcia de Oliveira.
Una redazione, quindi, a forte identità femminile. E allora? direte voi; e allora niente, ma è bene notarlo.

Un saluto e, insieme, un augurio di pace. In noi e nel mondo.

Appuntamento a luglio, con il numero 11 di "Fili d'aquilone" che avrà per titolo "Generazioni".

Sommario

Caterina Camporesi, Solchi e Nodi
di Alessio Brandolini

Identità e mutamento. Nel fiume della vita
di Stefano Greco

Alla lettera
racconto di Annarita Verzola

Carmen Boullosa, Agua
di Martha Canfield

Jorge Boccanera, Sordomuta. La silenziosa poetica di uno spettacolo circense
di Oscar Palamenga

La poesia di Igor Bizjan
a cura di Jolka Milič

Fieno
racconto di Michele Governatori

Sguardi di identità
di Ambra Laurenzi

InCerti Percorsi
di Ambra Laurenzi, fotografie di Fulvia Leoncini

Destinazione Buzescu
fotografie e testo di Giorgio Cosulich

Identità o conflitto interiore?
di Michela Campoli

Márgara Russotto, Poesie
di Alessio Brandolini e Martha Canfield

Il Novecento parricida. Identità negate e conflitti generazionali negli scrittori d'inizio secolo
di Oscar Palamenga

Quando il conflitto è con se stesso. Sulla poesia di Clemente Rebora
di Marco Testi

Pierre Ouellet: fatalità della deflagrazione
di Claudine Bertrand e Viviane Ciampi

L'individuo e la sua illusione
di Armando Santarelli

Letteratura slovena per l'infanzia (1). Gitica Jakopin, Kajetan Kovič
a cura di Jolka Milič

La poesia senza tempo di Iacyr Anderson Freitas
di Vera Lúcia de Oliveira

Beirut: la lunga e tortuosa strada verso la pace
di Marco Testi

Federico Platania, Il primo sangue
di Alessio Brandolini

La poesia di Meira Delmar
a cura di Martha Canfield e Giulia Spagnesi

Conflitto d'identità. Poesie da Lampi nello sguardo del lupo
di Alessio Brandolini


Rubriche

L'ANGOLO DI ED
Battaglie
a cura di Giuseppe Ierolli

ASCOLTARE, UNA RUBRICA PER LE ORECCHIE
Alla ricerca dell'unico vero rock
di Federico Platania

IL CINEMA A PAROLE
Into the wild - Nelle terre selvagge, di Sean Penn
di Verónica Becerril

LA VOCE DELLA TERRA
Il figlio dell'Uomo
di Elvio Cipollone




Chi ha realizzato questo numero




redazione@filidaquilone.it