FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 10 aprile/giugno 2008 Identità & Conflitto |
CATERINA CAMPORESI di Alessio Brandolini |
allarga lo sguardo la vita esiliata Caterina Camporesi |
Solchi e Nodi è il titolo dell'ultima raccolta poetica di Caterina Camporesi, uscita all'inizio di quest'anno e pubblicata da Fara. Pur diviso in due parti (la prima dà il nome al libro e la seconda s'intitola - rimanendo in tema - "Nodi del tempo") questo lavoro poetico ha la sua peculiarità nella compattezza tematica e linguistica, e in tal senso è preferibile parlare di "libro di poesia" anziché di "raccolta poetica", tant'è che i testi, tra l'altro, sono senza titolo e non hanno né maiuscole né punti finali.
Qui c'è una continuazione in tal senso e il duende seguita ad agitare "acque di giada" e i riferimenti alla poesia di García Lorca si estendono alla cultura ispanoamericana (a quel "corazón de los Andes" di cui si parla in una poesia) e alla meditazione orientale, ma la ricerca porta l'autrice ad asciugare ancora di più il testo (con strofe di due versi, talvolta di uno), a comprimerlo, a renderlo percussivo e tagliente, e a caricarlo di un suono più forte e vibrante, pur abusando, a volte, di assonanze e allitterazioni o delle rime interne ("indiviso divino", "malonda in malora", "in incavi cavalcano"), e la compressione non giova al legame, all'armonia tra i vari distici che compongono la singola poesia.
Sarebbe banale chiudere il commento dicendo che la poesia di Caterina Camporesi invita alla riflessione, perché leggere questo libro è annodarsi e sciogliersi allo stesso tempo, tracciare un solco nella pagina bianca, nel pensiero, nel proprio cuore. Attraversare "il male in burrasca" (il male è uno dei temi ricorrenti, così come quello dei misteri che circondano la vita, le cose, i gesti) con versi così acuminati e spinosi che poco si aprono al canto, che nulla concedono alla facile sonorità lirica, che usano - come accade in molti compositori contemporanei - rumori e silenzi ("rumori aperti al canto / in salti di luce nei corpi") e impastano "azzurro e fango", certo non consola né suscita emozioni "euforiche", però molto aiuta a non disperdersi, ad allenare la memoria, a tenersi aggrappati con leggerezza alla vita, che "si colma / svuotandola". |
CATERINA CAMPORESI
È nata a Sogliano al Rubicone (FC) nel 1944 e vive tra Rimini, la Garfagnana e Roma. Svolge attività di psicoterapeuta. Già condirettrice de "La Rocca poesia" e redattrice de "Le Voci della Luna", collabora a riviste con recensioni, testi poetici e saggi inerenti al rapporto tra psicoanalisi e creatività. È presente con la silloge "La sorte risanata" nell'antologia La coda della Galassia (Edizioni Fara, 2005). Suoi testi sono stati pubblicati in riviste e antologie, tra le quali, Poesia e Natura (Le Lettere, 2007).
I suoi libri di poesia sono:
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POESIE DI CATERINA CAMPORESI
salescende la luna tra calli e ponti l'universo intanto invano stupisce
sulla pagina bianca saettano flutti in urne di fuoco si manifesta la vita
si fa mondo il girotondo cala il silenzio
muore l'orizzonte rotolano idee in ogni dove opaco il mistero continua
allarga lo sguardo si ricrea nelle celle del pensiero
tra un respiro e l'altro sommuovono acque
un c(')ero malfermo domande neonate in colte strofe aliti ghiacci condensano sepolte primavere sospende la vita il suo dolore Caterina Camporesi, Solchi e Nodi (Fara, Sant'Angelo di Romagna, 2008, pp. 93, euro 10)
Vedi anche, sul n. 5La poesia di Caterina Camporesi
da Solchi e Nodi
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tesse mutamenti sciogliendo giuramenti
serrando il male in trappole d'inganni
*
dal male in burrasca
si disseminano ceneri
in versi fosforescenti
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quando tutti cadono a terra
disperdendo gemiti
*
sul molo dei millenni
accerchiano indizi e insidie
ad imperare
*
la vita esiliata
sconfinando in distese d'abissi
*
libertà e destino lottano
lambiscono le rive dell'eterno
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l'inverno
cercano nidi in spalancati cieli
impalpabili aurore
sollecitano millepiedi in tarlati prati
in aiuole dove il fango si fa colore
di Alessio Brandolini