FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 10
aprile/giugno 2008

Identità & Conflitto

LA POESIA DI IGOR BIZJAN

a cura di Jolka Milič



   DROBNE PESMI


*

Vsaka pesem
je darilo
z neba


*

Metulj ujet
v času
joče kot veter


*

Veter šelesti
skozi veje
in moti spanec


*

Pozabil sem
oko
na obzorju


*

Mimo mojih vrat
tečejo rečice
nekam


*

Čuden dan
listje pokriva
prah




   ZEN


*

Praznina,
ki poje
o smislu.


*

Magija je
v vsakem
delčku
trenutka


*

Noči se,
kresničke
prihajajo
v dvoje


*

Polna luna -
spet bom
lajal
po mačje...


*

Na robu večera
jata
nenavadnih
odsevov


*

Ne vem,
v kateri smeri
se začenjajo
zgodbe


*

Tako jezen sem
bil,
da mi je otrpnilo
krilo.


*

Videl sem
topove,
ki bruhajo
sončno svetlobo


*

Videl sem
ogromne zvezde
na nebu,
ko so štela
stoletja


*

Videl sem ogromno
luknjo na nebu,
ki je samevala
prazna


*

Sedaj čutim v glavi
ozkotirno železnico,
ki me šepetaje
pelje v neznano


*

Napišem ljubezen
in moja roka
postane potna
od spomina


*

Moje srce
kot zid
na praznini
časa


*

Kakšen mrk
je v nas,
da se zgrudimo
pred zrnom peska


*

Med glasom srca
in glasom dogme
zija solza
velika kot oko


*

Molk smo,
molk zgrajen
na bližini
drugega


*

Bog
je čisto
ogledalo
na meji
spomina.




   REIKI (*)


*

Nekaj zamahov
točno določenih
v zraku
in že se odprejo
zvezdna vrata spomina


*

Na poslednjem
vseh simbolov,
ki koreninijo v srcu

ležiš ti,
moj angel varuh

Tu je zrak votel,
da prši
in roka je ZELENA


*

Zakaj so nema
moja usta,
preden me
zagrne pesem


*

Ti si globoko
globje
kot koreninijo
vesolja


*

Ti slutiš ogledala
v sebi
in korenine zla na
nebu

Ti si poslednja
solza, zrak
in nežna silhueta
zvezd


*

Naenkrat,
glej
čudež
žitno polje
uglašeno
s trepetom duše


*

Začetek je
v zrnu

konec v
semenu


*

Molk na meji
besede

Molk, ki prehaja
v ihtenje


*

Nikoli nisi
slišal za
črno mleko
in za stekleno
volno v
njenih prsih.

Ti si svetloba,
ki poljublja
samo sebe.


*

Samota je
zemljevid
milosti...


*

Srečen prah bom,
čez tisoče
let


*

Na koncu bo ostal
zapis radosti
v vetru

   POESIE MINUSCOLE


*

Ogni poesia
è un dono
del cielo


*

Una farfalla catturata
nel tempo
piange come il vento


*

Il vento fruscia
attraverso i rami
e disturba il sonno


*

Ho dimenticato
un occhio
all'orizzonte


*

Davanti alla mia porta
scorrono fiumiciattoli
chissà dove vanno


*

Strana giornata
le foglie coprono
la polvere




   ZEN


*

Il vuoto
che canta
il senso della vita.


*

La magia è
in ogni
particella
d'istante


*

Annotta,
le lucciole
arrivano
a due a due


*

Luna piena -
di nuovo
abbaierò
come un gatto...


*

Su un lembo della sera
uno stormo
d'insoliti
riflessi


*

Non so
in che direzione
incominciano
le storie


*

Ero così
arrabbiato
che mi si è rattrapita
un'ala.


*

Ho visto
cannoni
che vomitano
luce solare


*

Ho visto
stelle enormi
nel cielo
mentre contavano
i secoli


*

Ho visto un enorme
buco nel cielo
che se ne stava
solo e vuoto


*

Adesso sento nella testa
la ferrovia a scartamento ridotto
che sferragliando
mi porta verso l'ignoto


*

Scrivo amore
e la mia mano
diventa madida
di ricordi


*

Il mio cuore
come un muro
sulla vacuità
del tempo


*

Quanta tetraggine
c'è in noi
sì da crollare davanti
a un granello di sabbia


*

Tra la voce del cuore
e la voce del dogma
si estende una lacrima
grande come l'occhio


*

Siamo silenzio,
un silenzio costruito
sulla vicinanza
dell'altro


*

Dio
è un puro
specchio
ai confini
della memoria.




   REIKI (*)


*

Un paio di colpi
assestati con esattezza
nell'aria
e già si aprono
le stellari porte del ricordo


*

Sull'ultimo
di tutti i simboli
che radicano nel cuore

giaci tu,
mio angelo custode

Qui l'aria è vuota
e piovigginosa
e la mano è VERDE


*

Perché è muta
la mia bocca
prima che
la poesia mi adombri


*

Tu sei molto
più in fondo
delle radici
del cosmo


*

Tu intravedi specchi
in te
e le radici del male
nel cielo

Tu sei l'ultima
lacrima, l'aria
e la lieve silhouette
delle stelle


*

Ecco,
all'improviso
un miracolo
un campo di grano
in sintonia
con il palpito dell'anima


*

Il principio
è nel chicco

la fine nel
seme


*

Silenzio al limite
della parola

Silenzio che si trasfonde
in pianto


*

Non hai mai
sentito parlare
del latte nero
e della lana
di vetro nel
suo seno.

Tu sei luce
che bacia
solo se stessa.


*

La solitudine è
la carta geografica
della misericordia...


*

Sarò polvere felice
tra migliaia
d'anni


*

Alla fine rimarrà
una scritta di gioia
nel vento


(*) I versi sotto questo titolo, per non dire tutti, sono brevi meditazioni liriche che dovrebbero suggerire ai lettori di mettersi in armonia con il mondo circostante. È stato preso in prestito dal poeta - che oltre a dedicarsi alla poesia si era occupato anche di psicoterapia e altro - da una antica pratica di guarigione con l'imposizione delle mani su determinate parti del corpo dei sofferenti per uno scambio di energia vitale, essendo REIKI il termine per l'energia cosmica presente in ogni cosa e quindi anche nel nostro corpo. REI è l'energia dell'universo e KI la nostra energia personale (ndt).




   POSVETITVE


Van Goghu

Gola je
vrana
na robu
žitnega polja


STRAH
    Sonji

Bojim se
višine

letijo
samo ptice


DUH
    Francki

Zvečer sedita
v tišini
ona in njen umrli
sin

Pogovarjata se...
Med svetovi se spleta
nežno razmerje.


ŽIVLJENJE
    Bogiču

On jadra
in čaka
na nič
Včasih pride
mimo
kakšna
riba pogledat


URŠKI

Tudi ti
si bila
na koncu
vseh strahov,
ki se pogrezajo
v zlo.
A obilje sočutja
ti je poklonilo moč
za vztrajanje
v svetlobi.


REGRESIJA
    Metki

Bila je sirota.
Stara mama
ji je na silo
dajala piti
ribje olje.

Znašla se je
na pustem otoku,
žrla je sveže ribe.

Zaljubljena je
v svojo nesrečno
ljubezen
do moških.

V sanjah se ji
dedek približuje
z usmrajenim pogledom

Pravi,
da jo zanima
duhovnost.


BREZ VELIKIH BESED

OČETU, ki joče
kadar gleda
prizore nasilja

Nikoli nisi
bral Svetih knjig
ne čul o raju in
večnem življenju
Nisi se naslajal
nad podobami in
iluzijami sveta,
ki veliko obljubljajo
in še več vzamejo
Ti živiš
v malem
svetu, nedaleč
od smisla
Ob sredah popoldne
in praznikih
se sprehajaš
po gozdu in
nabiraš gobe
Narava te pomirja
Daje ti novih moči
Edina stvar,
ki te moti,
je številka trinajst
Bojiš se bojazni,
ki je ne razumeš
V petdesetih letih
aktivnega dela
nisi bil nikoli bolan
Tvoja vera je delo
O LJUBEZNI NE GOVORIŠ,
čeprav ti toplina
doma veliko pomeni
Živiš svojo duhovnost!

p.s.

Praviš, da so
politiki in cerkev
enaki, da se jim gre
za oblast na zemlji




   DEDICHE


A Van Gogh

È nuda
la cornacchia
al limite
del campo di grano


LA PAURA
    A Sonja

Temo
le altitudini

volano
solo gli uccelli


LO SPIRITO
    A Francka

Di sera siedono
in silenzio
lei e il suo figlio
morto

Chiacchierano...
Tra i mondi si intreccia
una tenera relazione.


LA VITA
    A Bogič

Gira in una barca a vela
e non si
aspetta niente
Ogni tanto
di passaggio
viene a vederlo
qualche pesce


A URŠKA

Anche tu
eri
al termine
di tutte le paure
che sprofondano
nel male.
Ma l'infinita pietà
ti ha dato la forza
di perseverare
nella luce.


REGRESSIONE
    A Metka

Era orfana.
Sua nonna
la sforzava
a bere
l'olio di merluzzo.

Si ritrovò su
un'isola squallida,
s'ingozzava di pesce fresco.

È innamorata
della propria sciagurata
passione
per gli uomini.

Nei sogni le si
avvicina il nonno
con il suo sguardo nauseante.

Dice
che le interessa
la spiritualità.


SENZA GRANDI PAROLE

A MIO PADRE che piange
quando guarda
scene di violenza

Non hai letto mai
le Sacre Scritture,
né saputo del paradiso
e della vita eterna
Non ti sei mai deliziato
delle immagini e delle
illusioni del mondo
che promettono molto
e tolgono ancora di più
Tu vivi
in un piccolo
mondo, non lontano
dal senso della vita
Ogni mercoledì pomeriggio
e nei giorni di festa
passeggi
per i boschi e
raccogli i funghi
La natura ti rilassa
Ti dà nuovo vigore
L'unica cosa
che ti disturba
è il numero tredici
Hai paura della paura
che non capisci
Durante i cinquant'anni
di lavoro attivo
non eri mai ammalato
La tua fede è il lavoro
DI AMORE NON PARLI,
anche se il calore della casa
è molto importante per te
Vivi la tua spiritualità!

p.s.

Vai dicendo che i politici
e la chiesa sono uguali,
per entrambi si tratta solo
di dominio sulla terra



SULLA POESIA E ME STESSO
di Ivan Bizjan

Scrivere poesia è cercare di catturare l'attimo fuggente.

Questa attività ha bisogno di moltissimo spazio libero, affinché le scintille impercettibili che guizzano tra noi e il mondo possano entrare dentro e restare lì imprigionate. Sono un sagittario, nato nell'Anno Domini 1958 a Ljubljana, che cerca di continuo bersagli invisibili. Di professione operatore sociale. Fino all'inizio della guerra in Bosnia ero piazzista per la ditta Dekor Prozor, poi caporeparto vendite nella ditta tessile di mio padre. A Pirano, in Istria, ho fatto da consulente ai fruitori di servizi psichiatrici. Negli ultimi cinque anni mi sono occupato prevalentemente di letteratura. Già da piccolo giocavo a basket e continuo a coltivare questo sport, perdendo raramente: dalla linea dei tiri liberi ho centrato 105 canestri di seguito e ora mi alleno per abbattere il record mondiale.

Scrivere poesia durante la gioventù era per me una sorta di fuga davanti alla brutalità della vita quotidiana; inoltre, con parole raffinate e altisonanti, desideravo affascinare le splendide e fiorenti ragazze di mia conoscenza.

Oggi scrivere e leggere poesia mi rende possibile almeno una elementare presa di posizione etica, essendo l'ultimo baluardo contro i giganteschi shopping center e la volgare frenesia del capitalismo.

Da sempre mi piace andare al cinema, ma poiché i film oggigiorno sono spesso noiosi e ripetitivi, cerco di mettere in parole quelle immagini che colpiscono la mia fantasia: Caccia alla pellicola o Acchiappafilm è il titolo di quelle liriche. Ho messo in poesia già 2000 film ed è imminente la pubblicazione di due raccolte poetiche riguardo questi testi, e cioè Slepa nevidnost (La cieca invisibilità) e Tipanja (A tastoni).

Vivo tra Ljubljana e Pirano, mi ritengo una specie di amante elitario, del tutto privo di talento per la vita coniugale (o in comune) tra le mie adorate e avvenenti amiche. E per finire un consiglio a me stesso e ai poeti, miei colleghi:

      FLIRT REIKI

      Quando non hai
      niente da scrivere
      abbassa le tende
      e taci

I nostri libri si dissolveranno, il tempo delle tue o mie sillabe verrà inghiottito dalle sabbie mobili, i miei o i tuoi sussurri come un notturno risuoneranno nella quiete, vagheremo a metà trasparenti sulle pietre spoglie del silenzio.

Insomma... non so esattamente che cosa sia la poesia: (de)scrivo attimi che mi esaltano provocando in me una strana, piacevole e liberatoria sensazione di follia.


Traduzione dallo sloveno di Jolka Milič




Igor Bizjan IGOR BIZJAN

Nato nel 1958 a Ljubljana: Ha pubblicato le seguenti sillogi poetiche: Ogovarjanje deklet na ulici (Come rivolgere la parola alle ragazze per strada), Ljubljana 1997; Skrivni obrisi ljubezni (I segreti contorni dell'amore), Ljubljana 1999; Celibat in zločin (Celibato e delitto), Pirano 2003; Brazgotine: poetične refleksije o duševnem zdravju (Cicatrici: riflessioni poetiche sulla sanità di mente e di spirito), Pirano 2004; Rane: o jezni duši in rumenem svetu (Ferite: sull'anima arrabbiata e un mondo da stampa scandalistica), Pirano, 2005 e Opekline: pogled z roba, upor (Scottature, uno sguardo dall'orlo, ribellione), Pirano 2007.

 

jolka.milic@siol.net