FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 2 aprile/giugno 2006 Cuore d'Africa |
GABON, LA FABBRICA DEL LEGNO testo di Giovanni Giovannini e Marco Dandrea |
La Repubblica del Gabon è una nazione dell'Africa centro-occidentale e ha una popolazione di soli 1.300.000 abitanti in un territorio di poco più piccolo dell'Italia. |
L'essenza più diffusa, che costituisce il 35-40% delle risorse totali, è l'okoumè, che in quantità minore si trova unicamente nel Congo e nella Guinea Equatoriale. È un legno molto sfruttato per la produzione di sfogliati e segati, inoltre non necessita di essere reintegrato in quanto ricresce spontaneamente e piuttosto velocemente. |
Nel 2002 sono stati istituiti 13 nuovi parchi nazionali, per un totale di 3 milioni di ettari, pari al 10% della superficie totale del paese. |
Lo stato del Gabon è il principale proprietario forestale, e come tale gestisce anche il regime delle concessioni che vengono attribuite generalmente per decreto. |
I maggiori investimenti sono europei e vedono i francesi in testa: l'Italia è presente con due gruppi industriali: Corà Wood Gabon e la Società SOMIVAB, specializzata nella produzione di traversine ferroviarie. Ma sono presenti anche gruppi industriali cinesi, particolarmente competitivi e, in previsione, la loro importanza tenderà inevitabilmente ad aumentare. |
Questi investimenti si sono resi possibili anche grazie alla sostanziale stabilità politica del paese il cui potere è gestito da 38 anni da Omar Bongo, che ha vinto anche le ultime recenti elezioni. Il sistema politico, che non può essere definito democratico, ha tuttavia consentito la convivenza di cattolici, musulmani e animisti e stabilito rapporti pacifici con i paesi limitrofi che a differenza del Gabon utilizzano il legname come merce di scambio per l'acquisto di armi. |
Le speranze per il futuro del Gabon sono affidate alla difficile creazione di una futura classe dirigente politica e amministrativa, che, anche in considerazione di una buona disponibilità di materie prime, non si lasci condizionare da clientelismi e pressioni esterne che potrebbero produrre, a lungo termine, uno sfruttamento indiscriminato e non sostenibile delle risorse naturali. Da non sottovalutare, inoltre, il sempre maggior numero di persone che dai paesi limitrofi si trasferisce in Gabon, nel tentativo di sfuggire disoccupazione e instabilità politica. |
Si ringraziano Stefano Corà e Marco Plazzotta per la disponibilità dimostrata nel reperimento di informazioni e durante le visite aziendali, il personale dell'Ambasciata italiana a Libreville, il Dott. Lucio Luchesa per la lettura critica dei testi e Luigino Girardelli.
Ambasciata d'Italia a Libreville (2005) - Gabon Settore Legno
Wunder S. (2003)
World Resources Institute (2000) |
(Una nuova Africa, di Ambra Laurenzi)