Un po' di follia in primavera
J283-F254
A Mien to move a Queen - Half Child - Half Heroine - An Orleans in the Eye That puts it's manner by For humbler Company When none are near Even a Tear - It's frequent Visitor -A Bonnet like a Duke - And yet a Wren's Peruke Were not so shy Of Goer by - And Hands - so slight - They would elate a sprite With merriment - A Voice that alters - Low And on the Ear can go Like Let of Snow - Or shift supreme - As tone of Realm On Subjects Diadem - Too small - to fear - Too distant - to endear - And so Men Compromise - And just - revere - |
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Un Aspetto da smuovere una Regina - Metà Fanciulla - Metà Eroina - Un Orleans negli Occhi Che smentisce i suoi modi Per la più umile Compagnia Quando nessuno è vicino Anche una Lacrima - È sua frequente Visitatrice -Un Cappellino come un Duca - Eppure una Parrucca di Scricciolo Non sarebbe così timorosa Di Uno che passa di là - E Mani - così sottili - Che farebbero impazzire un folletto Dalla felicità - Una Voce che modula - Bassa E all'Orecchio arriva Come un'Eco di Neve - O si eleva superba - Come suono di Reame Sui Sudditi della Corona - Troppo piccola - per intimorire - Troppo distante - da amare - E così gli Uomini si Adattano - E semplicemente - la venerano - |
Ha l'aspetto di un indovinello, che non ho risolto. Nella nota del Meridiano la Bulgheroni scrive: "In questo ritratto di donna si è riconosciuta Kate Scott Anthon che è celebrata anche nelle lettere per la sua regalità. Altri vi scorgono un autoritratto per le allusioni a un regno diminuitivo nell'ultima strofa. Emily potrebbe aver proiettato l'immagine di sé nell'amica creando un personaggio autonomo." Dello stesso parere, almeno per quanto riguarda l'identificazione con un personaggio femminile, è Judith Pascoe, in "The House Encore Me So" Emily Dickinson and Jenny Lind ("The Emily Dickinson Journal", vol. 1, No. 1, Spring 1992, pp. 1-18), dove si ipotizza che la misteriosa protagonista della poesia possa essere il soprano svedese Jenny Lind, che "aveva impressionato la regina Vittoria e il cui grande fascino aveva suscitato in lei [la Dickinson] un'aria di esilio." (ED aveva assistito, insieme ai genitori e alla sorella, a un concerto di Jenny Lind, e aveva descritto il viaggio e la serata in una lettera al fratello Austin del 6 luglio 1851). Queste "soluzioni" che identificano nel soggetto della poesia una donna non hanno tuttavia un'evidenza concreta, visto che l'unico termine sicuramente al femminile è "heroine" nel secondo verso e i pronomi possessivi dei versi 4 e 8 sono neutri. D'altra parte la descrizione "sonora" dell'inizio della terza strofa sembra escludere qualcosa di inanimato e, perciò, l'alternativa a un personaggio umano femminile può essere soltanto un animale o, più precisamente, un piccolo animale, visto il "timore" del verso 11 e le "mani - così sottili" del verso 13.
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J397-F553
When Diamonds are a Legend, And Diadems - a Tale - I Brooch and Earrings for Myself, Do sow, and Raise for sale -And tho' I'm scarce accounted, My Art, a Summer Day - had Patrons - Once - it was a Queen - And once - a Butterfly - |
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Quando i Diamanti sono una Leggenda, E i Diademi - Una Favola - Spille e Orecchini per Me, Semino, e Coltivo per venderli -E sebbene io sia scarsamente considerata, La mia Arte, un Giorno d'Estate - ebbe Sostenitori - Una volta - fu una Regina - E un'altra - una Farfalla - |
Quando è inverno i fiori/gioielli sono solo una leggenda, una favola a cui si stenta a credere, ma io li semino e li coltivo con amore, per offrirli, un giorno d'estate, a chi saprà apprezzarli, sia essa una regina o una farfalla.
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J410-F423
The first Day's Night had come - And grateful that a thing So terrible - had been endured - I told my Soul to sing -She said her strings were snapt - Her Bow - to atoms blown - And so to mend her - gave me work Until another Morn - And then - a Day as huge As Yesterdays in pairs, Unrolled it's horror in my face - Until it blocked my eyes - My Brain - begun to laugh - I mumbled - like a fool - And tho' 'tis Years ago - that Day - My Brain keeps giggling - still. And Something's odd - within - That person that I was - And this One - do not feel the same - Could it be Madness - this? |
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La Notte del primo Giorno era arrivata - E grata che una cosa Così terribile - fosse stata sopportata - Chiesi alla mia Anima di cantare -Rispose che le sue corde si erano spezzate - L'Archetto - in atomi dissolto - E così aggiustarla - mi diede da fare Fino ad un nuovo Mattino - E poi - un Giorno tanto immenso Quanto una coppia di Ieri, Mi srotolò in faccia il suo orrore - Fino a bloccarmi gli occhi - Il mio Cervello - cominciò a ridere - Balbettavo - come un idiota - E nonostante sia Anni fa - quel Giorno - Il mio Cervello ha quel riso ebete - ancora. E Qualcosa di strano - dentro - La persona che ero - E questa - non sembrano la stessa - Potrebbe essere Follia - questa? |
La sensazione straniante di un'angoscia passata, che non smette di produrre i suoi effetti su una mente desiderosa di cancellarla ma incapace di farlo. Nelle prima due strofe una nota di sollievo: quel giorno terribile sembra ormai passato e il tono colloquiale dei versi 7 e 8 fa quasi presagire che le corde spezzate dell'anima possano in fin dei conti ricomporsi; la terza fa da cerniera alla poesia: quella sensazione di sollievo è stata una semplice illusione, preludio al ritorno prepotente di un'angoscia non così facilmente eludibile; le ultime due descrivono l'unica difesa con quell'orrore "srotolato in faccia": una fuga verso l'irrazionalità della follia, unica difesa contro qualcosa che la mente non riesce a dominare. Molto bella l'immagine dei versi 9-11: l'orrore di quel giorno che sembrava ormai passato si ripresenta prepotente e ancora più grande di prima, come se l'angoscia di ieri, lungi dal mitigarsi, si fosse anzi moltiplicata.
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J435-F620
Much Madness is divinest Sense - To a discerning Eye - Much Sense - the starkest Madness - 'Tis the Majority In this, as All, prevail - Assent - and you are sane - Demur - you're straightway dangerous - And handled with a Chain - |
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Molta Follia è il più divino Senno - A un Occhio perspicace - Molto Senno - la più assoluta Follia - È la Maggioranza In questo, come in Tutto, a prevalere - Approva - e sei sano - Obietta - sei subito pericoloso - E trattato con Catene - |
Il vizio molto diffuso di dare del "matto" a chi non si conforma alle regole della "majority".
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J476-F711
I meant to have but modest needs - Such as Content - and Heaven - Within my income - these could lie And Life and I - keep even -But since the last - included both - It would suffice my Prayer But just for One - to stipulate - And Grace would grant the Pair - And so - upon this wise - I prayed - Great Spirit - Give to me A Heaven not so large as Your's, But large enough - for me - A Smile suffused Jehovah's face - The Cherubim - withdrew - Grave Saints stole out to look at me - And showed their dimples - too - I left the Place - with all my might - I threw my Prayer away - The Quiet Ages picked it up - And Judgment - twinkled - too - That one so honest - be extant - It take the Tale for true - That "Whatsoever Ye shall ask - Itself be given You" - But I, grown shrewder - scan the Skies With a suspicious Air - As Children - swindled for the first All Swindlers - be - infer - |
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Ritenevo di avere bisogni più che modesti - Come un po' di Serenità - e il Cielo - All'interno della mia rendita - potevano rientrare E la Vita ed io - mantenerci in equilibrio -Ma dato che l'ultimo - li includeva entrambi - Sarebbe bastata la Preghiera Soltanto per Uno - da stipulare - E la Grazia li avrebbe concessi Entrambi - E così - basandomi su tale saggezza - pregai - Grande Spirito - Dammi Un Cielo non così vasto come il Tuo, Ma vasto abbastanza - per me - Un Sorriso si diffuse sul volto di Geova . I Cherubini - si tirarono indietro - Austeri Santi si sporsero furtivi a guardarmi - E anch'essi - mostrarono le fossette - Abbandonai quel Luogo - con tutte le mie forze - Buttai via la mia Preghiera - I Placidi Secoli la raccolsero - E il Giudizio - persino - ammiccò - Che qualcuno così ingenuo - esista ancora - Da prendere per buona la Favola - Che "Qualsiasi cosa chiederete - Vi sarà data" - Ma io, fattami scaltra - scruto i Cieli Con Aria sospettosa - Come i Bambini - imbrogliati una volta Che tutti Imbroglioni - siano - deducono - |
Un'altra delle poesie "eretiche" di ED. Già l'inizio è indicativo. Si parla di richieste al cielo con la mentalità sparagnina di una buona massaia del New England: "perché chiedere due cose quando ne basta una, che le contiene entrambe?", e usando un verbo molto "mercantile": "to stipulate". La risposta divina è quanto di meno solenne ci si possa aspettare, Dio che sorride, quasi divertito dal fatto che qualcuno creda a queste cose, i cherubini che si tirano subito indietro, i santi che danno un'occhiata e fanno un sorrisetto ironico. E poi, la preghiera gettata via con sdegno che viene raccolta da placidi secoli, non toccati da tali umane miserie. E persino il Giudizio fa l'occhiolino (si presume ai suddetti secoli) come dicesse: "ma ti pare che possa esistere ancora gente che crede a queste favole?". L'ultima strofa è la naturale conclusione, quasi la "morale" della favola, con quel "scruto i cieli con aria sospettosa" che rende palese l'abbandono della fede cieca e senza domande richiesta al credente. La citazione nei versi 23-24 può avere diversi riferimenti evangelici, nessuno dei quali esattamente uguale nella King James Version: Matteo 21,22, Giovanni 14,13, Giovanni 15,16 e Giovanni 16,23.
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J1284-F1310
Had we our senses But perhaps 'tis well they're not at Home So intimate with Madness He's liable with themHad we the eyes within our Head - How well that we are Blind - We could not look upon the Earth - So utterly unmoved - |
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Avessimo i nostri sensi Anche se forse è meglio che non siano in Casa Così intimo della Follia È dipendere da loroAvessimo gli occhi nella Testa - Com'è meglio essere Ciechi - Non potremmo guardare alla Terra - Così assolutamente impassibili - |
La vedo come la riflessione di una persona defunta: nel primo verso di ciascuna strofa si augura di mantenere le caratteristiche della vita ma poi conclude che è molto meglio essere morti davvero, visto che la possibilità di provare le sensazioni a cui eravamo abituati da vivi e, allo stesso tempo, la consapevolezza di essere condannati a una totale impassibilità, ci renderebbe molto probabilmente folli. Non è esclusa comunque un'interpretazione parallela, dove le facoltà sensoriali, che apparentemente ci consentono di avere il controllo su ciò che ci circonda, diventano portatrici di sensazioni esteriori e fuorvianti che impediscono di vedere e sentire i misteri della nostra interiorità.
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J1333-F1356
A little Madness in the Spring Is wholesome even for the King, But God be with the Clown - Who ponders this tremendous scene - This whole Experiment of Green - As if it were his own! |
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Un po' di Follia in Primavera È salutare persino per un Re, Ma Dio sia con il Clown - Che considera questa formidabile scena - Questo totale Esperimento di Verde - Come se fosse suo! |
La primavera porta risveglio, vita, movimento e, perché no, anche quel pizzico di follia salutare per tutti. In questo stupore dei sensi è permesso anche di appropriarsi di questa scena meravigliosa, di questo esperimento di verde di cui, in quei momenti, ci sentiamo i padroni, come se irrompesse così gioiosamente nel mondo soltanto per toccare e arricchire la nostra mente e i nostri sensi. Le varianti nella minuta sono tutte relative al verso 5 e non riguardano mai la parola finale, quel "green" che, accoppiato a sostantivi e aggettivi via via diversi, resta l'immagine più peculiare del risveglio primaverile.
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Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").
ierolli@hotmail.com
www.emilydickinson.it
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