FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 46
aprile/giugno 2017

D'acqua o di fuoco

 

D'ACQUA O DI FUOCO

di Antonio Nazzaro



1

D’acqua o di fuoco

sul limitare
fiamma onda
sarò cielo
bagliore incendiario
pioggerellina fine oceano


2

e tutte queste parole
ammucchiate a sostenere
lievi gesti degli occhi
velati da fumose dita
tacciono adesso
ancore nel mare
buio maestrale di finestra
aereoplanini barchette
vanno



3


Non baciarmi amore
non toccarmi
non accarezzarmi
perdimi
prova a cercarmi
in questo porto
dove i mari vengono
a riposare
sulla riva
delle stelle


4

Squassami con la tua voce
entra come onda selvaggia
affoga gli angoli
penetra qualsiasi ombra
splendente luce del mattino
l’aprirsi
degli occhi tuoi


5

tra di noi la distanza dell’acqua
l’incresparsi delle onde
lo spumeggiare bianco
che si perde nell’aria
l’ingobbirsi dell’urlo
prima di gridare sullo scoglio
e l’orizzonte dove si bagna il sole
di questo mare
che trattieni
tra le dita


6

(Maledizione, poesia o lei)

bussa a tutte le ore gioca a confonderti ti chiede d’uscire e tu sei nel bagno vuole stare con te e tu ti senti affogare e poi si fa mare e ti fa naufrago e così fino ad ormeggiare alle labbra di un amore precario come una cima stanca di porti.


7

sono Hassam
ho occhi d’africa e d’orizzonte marino
cosi salato da seccare la gola e rompere le labbra
e ondeggio come se ballassi ma non c’è terra
da pestare ma solo lo sciacquio di questo mare
che sale dal fondo della barca
dove i miei piedi tra morte e vita stanno
come i corpi delle donne che sotto l’acqua
ancora ci tengono la testa all’aria
adesso qualcuno viene a salvarci
ma senza donne non ci sono madri
e non c’è terra.


8

carezza di quelle che s’appoggiano all’oceanica spuma per sfiorarti il viso prima di brillare nello sparire luminoso di un sole al tramonto



La silloge è inedita.
La poesia numero 7 è stata pubblicata nel blog della Rai curato da Luigia Sorrentino.



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