FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 21
gennaio/marzo 2011

Futuro

 

INTERROGATIVI

Fotografie e testi degli studenti della 1ª A e 1ª B dello IED

a cura di Ambra Laurenzi



Le immagini e i testi di questo articolo, e di quello che segue, fanno parte di un più ampio lavoro che gli allievi delle classi 1ª A e 1ª B dell’Istituto Europeo di Design, sede di Roma, a.a. 2009-2010, hanno svolto sul tema “Indagine sul Futuro”.
La selezione dei lavori si basa su due distinti percorsi che sono emersi dall’analisi del materiale prodotto.

Nel primo, Interrogativi, sono espressi i dubbi, i timori e le domande su un futuro percepito come un insieme di problemi da affrontare e da risolvere, con la consapevolezza di non avere a disposizione soluzioni adeguate alla gravità della situazione.
Nel secondo, Opportunità, sono ipotizzate soluzioni che individuano nel comportamento dei singoli la risoluzione ai problemi generali, e la ricerca degli strumenti per la creazione di una maggiore energia interiore. Ma si evidenziano anche speranze e desideri per un futuro migliore.
Le parole e le immagini degli studenti sono sufficientemente esaustive rispetto ad un tema che, a pieno titolo, appartiene loro.

A questi due articoli segue lo scrupoloso lavoro di indagine quasi statistica di Luca Attilio Caizzi che, rispetto al tema del futuro, ha organizzato cinquanta interviste fotografiche a due distinti gruppi campione. Non è naturalmente possibile inserire tutte le immagini realizzate, ma la sintesi proposta è comunque motivo di riflessione sull’argomento.




Claudia Del Bianco

Il futuro rimane impercettibile agli occhi di ciascuno di noi ma è presente in ogni nostra giornata, azione o decisione. Esso è carico del passato e gravido dell’avvenire; è proprio questo avvenire che ci tormenta, il destino del mondo, dell’umanità, di tutto ciò che uomo e natura saranno in grado di creare o distruggere. Ognuno di noi potrà dare le più svariate interpretazioni di ciò che sarà il nostro destino, immaginando a quali domande sarà necessario dare risposte.


a world without nature


destroying nature

 


Elisa Bertocchi

La generazione che ha vissuto la guerra assiste al diffuso disinteresse verso il passato avendo nel cuore il presagio che la storia presto o tardi potrebbe ripetersi, e ciò che è stato non sarà servito a salvaguardare le future generazioni.
E se io, che faccio parte di quella futura generazione, debbo pensare al futuro, non riesco a presagire nulla di positivo, ma l’arrivo di una tempesta talmente potente da modificare il nostro mondo in modo radicale.
Talmente radicale che forse, questa volta, nessuno metterà la storia da parte.

 


Joyce Donnarumma

Il folle è colui che è più cosciente delle convenzioni e dell’assurdità della vitae, per sopravvivenza, si crea un immaginario alternativo.
E nel futuro? Il crescente tracollo della società moderna non potrebbe portare al moltiplicarsi di tali atteggiamenti?
Quindi non sarebbe assurdo immaginare un futuro in cui la follia sia quotidianamente presente, un futuro in cui la follia non sia più segno di disagio sociale ma semplice costruzione di una realtà libera, al di là di ogni vincolo, dove immaginazione diventa sinonimo di esistenza.


Vedo la follia

 


Lorenzo Belli

Se ci soffermassimo a pensare agli oggetti, apparentemente utili, che ci circondano e ci ponessimo la domanda “di cosa posso realmente fare a meno?” La risposta sarebbe “quasi niente”: tutto ciò che consumiamo e gli oggetti che possediamo, alla fine ci possiedono. Nietzsche sosteneva che l’uomo ha esteriorizzato le parti migliori di sé per poi inchinarsi ad esse vedendole come una divinità. In questo momento della nostra storia di società evoluta, non siamo poi tanto lontani da quella definizione: siamo diventati dipendenti degli stessi oggetti che abbiamo creato. Ancora di più ci sono necessari per… esistere.


Futura meditazione

 


Sara Evangelisti

La prima cosa che mi viene in mente quando faccio riflessioni sul futuro è: “futuro infruttuoso”.
Ancora oggi, non siamo in grado di fronteggiare le grandi problematiche del mondo moderno, e una delle più importanti è quella dell’ambiente. Questo mi fa chiedere: “Domani, domani cosa faremo?”
Non possiamo più permettere che ogni cosa diventi, e dipenda, sempre e solo dal business. La nostra vita, e la sua qualità, non è sul mercato!


Inquinamenti


Rifiuti

 


Cosimo Nesca

E se improvvisamente il rapporto uomo-macchina si interrompesse ….ON/OFF….
e gli elettrodomestici organizzassero una rivolta lasciandoci soli a gestire una dipendenza ormai difficilmente sanabile?
Pensiamo per un momento di trovarci soli a dover sostituire la loro funzione... in un vicinissimo futuro.


La televisione

 


Ilaria Scarpa

Una casella che si illumina ad intermittenza può aspettare. Vengono emessi suoni ogni volta che qualcuno ci cerca, ma è un dato ininfluente: la risposta può essere posticipata.
Per questo motivo credo che vivremo, o probabilmente stiamo già vivendo, dei rapporti illusori ed ingannevoli. L'interlocutore può uscire dalla stanza, e il computer rimanere illuminato, unica fonte di luce in una stanza vuota.


L'illusione

 


Mariarosaria Di Mauro

L’inquinamento sembra essere l’unica cosa che progredisce nella nostra società: il clima cambia, il pianeta ne soffre, e non si percepisce alcuna volontà di prevenire un disastro ambientale.
Parlare del futuro mi porta sempre a pensare alla stessa immagine: quelle grosse e lunghe ciminiere che invadono la mia città, Taranto, da ormai troppo tempo. Dicono che devono chiuderle, dicono che devono spostarle, renderle più “sicure”, ma nulla si è fatto al riguardo. E così le generazioni si susseguono e tutto resta immutato.


Ieri e oggi


E il futuro?

 


Federico Vespignani

La visione del futuro passa anche attraverso la musica, in particolare attraverso la musica elettronica contemporanea. L’immaginario che si è sviluppato intorno alle sue varie sottocategorie, in modo particolare nella drum and bass (filone musicale caratterizzato dallo “smembramento” della sezione ritmica e un ampio uso di bassi distorti e sintetizzati), rappresenta fortemente l’evocazione di un futuro decadente in cui la tecnologia ha finito per avvolgere la vita umana per poi annientarla...


 


Futur music


 

 


ambralaurenzi@yahoo.com