FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 37
gennaio/marzo 2015

D'aria e di terra

 

ASCOLTARE
una rubrica per le orecchie

di Federico Platania



L’ARIA FRIZZANTE DI MANHATTAN, DI PRIMO MATTINO


Non ho neanche bisogno di sapere come sono andate davvero le cose. Basta guardare la foto. Il gruppo ha suonato per tutta la notte e ha suonato bene. Lo si capisce dai volti. Sono stanchi ma soddisfatti. Ha tutta l’aria di essere l’ultima sessione prima di consegnare i master alla stampa. Ci vuole una foto di gruppo per immortalare il momento.

Così i musicisti salgono sulla terrazza del palazzo in cui si trova lo studio di registrazione dentro il quale sono rimasti chiusi per ore. Le sagome dei palazzi sono sommerse dalla luce. Charlie, l’unico bianco del gruppo, si stringe nel bavero del suo cappotto per ripararsi dal freddo. Ride. Anche gli altri ridono, ma si vede che sono stanchi. Soprattutto Don Cherry, esausto per aver spremuto i polmoni nella tromba fino a quel momento.

Ma là fuori c’è New York, l’aria frizzante di Manhattan, di primo mattino. Ci sono ore di jazz alle spalle, ore di improvvisazioni, invenzioni e scambi. C’è un lavoro finito e c’è soddisfazione.
Qualche anno fa avevo dedicato un numero di questa rubrica alle copertine che mi piacevano di più. Se lo avessi scritto oggi, questa copertina sarebbe finita tra le prime dieci.



Ah, il disco è bellissimo.


federico.platania@samuelbeckett.it