Il mercante dell'immaginazione
J223-F258
I Came to buy a smile - today - But just a single smile - The smallest one upon your cheek - Will suit me just as well - The one that no one else would miss It shone so very small - I'm pleading at the "counter" - sir - Could you afford to sell?I've Diamonds - on my fingers! You know what Diamonds are! I've Rubies - like the Evening Blood - And Topaz - like the star! 'Twould be "a bargain" for a Jew! Say? May I have it - Sir? |
|
Sono Venuta a comprare un sorriso - oggi - Non più di un singolo sorriso - Il più piccolo sulle vostre gote - Andrà benissimo per me - Quello che a nessun altro mancherebbe Ha uno splendore così esiguo - Sto supplicando al "banco" - signore - Potreste offrirvi di vendere?Ho Diamanti - sulle dita! Lo sapete cosa sono i Diamanti! Ho Rubini - come il Sangue della Sera - E Topazi - come stelle! Sarebbe "un affare" per un Giudeo! Che dite? Potrò averlo - Signore? |
Il sorriso del primo verso può essere inteso sia come la richiesta di ricambiare un amore finora a senso unico, sia come la giocosa voglia di un gesto espansivo, di una espressione di sentimenti che restano spesso nascosti dietro i rigidi protocolli delle convenzioni sociali. Gli indizi lasciano l'interpretazione in sospeso: l'immagine del banco di vendita, il susseguirsi scanzonato dei versi, fanno propendere per la seconda ipotesi, ma la preziosità delle offerte lascia intravedere qualcosa di più dell'acquisto di un semplice sorriso affettuoso.
|
J488-F475
Myself was formed - a Carpenter - An unpretending time My Plane, and I, together wrought Before a Builder came -To measure our attainments - Had we the Art of Boards Sufficiently developed - He'd hire us At Halves - My Tools took Human - Faces - The Bench, where we had toiled - Against the Man, persuaded - We - Temples build - I said - |
|
Io fui plasmata - Falegname - Senza pretese per un periodo La mia Pialla, ed io, insieme lavorammo Prima che un Costruttore arrivasse -A misurare i nostri risultati - Avessimo l'Arte delle Tavole Sufficientemente sviluppato - ci avrebbe offerto Di dividere a Metà - I miei Arnesi presero Fattezze - Umane - Il Banco, dove avevamo sgobbato - Contro l'Uomo, istigò - Noi - costruiamo Templi - dissi - |
Il lavoro della poesia si svolge modestamente, senza pretese. Se poi arriva qualcuno che offre di trasformarlo in commercio, il poeta, e i suoi arnesi, si ribellano: "noi costruiamo templi". C'è la visione artigianale, modesta, silenziosa del fare poesia, e, nello stesso tempo, l'orgoglio di costruire qualcosa che può essere paragonato solo a un tempio, qualcosa che deve soddisfare i nostri sentimenti più intimi, e non può essere certamente mercificato.
|
J602-F510
Of Brussels - it was not - Of Kidderminster? Nay - The Winds did buy it of the Woods - They - sold it unto meIt was a gentle price - The poorest - could afford - It was within the frugal purse Of Beggar - or of Bird - Of small and spicy Breadths - In hue - a mellow Dun - Of Sunshine - and of Sere - Composed - But, principally - of Sun - The Wind - unrolled it fast - And spread it on the Ground - Upholsterer of the Pines - is He - Upholsterer - of the Pond - |
|
Di Bruxelles - non era - Di Kidderminster? Nemmeno - I Venti lo hanno comprato dai Boschi - Loro - lo hanno venduto a meIl prezzo fu moderato - I più poveri - potrebbero permetterselo - Era alla portata della frugale borsa Di un Mendicante - o di un Uccello - Di piccola e aromatica Larghezza - Di colore - un maturo Castano - Di Luce del Sole - e di Avvizzimento - Composto - Ma, principalmente - di Sole - Il Vento - lo ha srotolato in fretta - E disteso sul Terreno - Tappezziere dei Pini - è Lui - Tappezziere - degli Stagni - |
I versi furono inviati alle cugine, Louise e Frances Norcross, con un ago di pino. Il soggetto è appunto il manto di aghi di pino che il vento deposita sul terreno e sugli stagni, come fosse un tappeto. Perciò nei primi versi ED cita Bruxelles, per gli arazzi di Fiandra, e Kidderminster, una cittadina inglese vicino a Birmingham famosa per la produzione di tappeti.
|
J691-F272
Would you like Summer? Taste of our's - Spices? Buy - here! Ill! We have Berries, for the parching! Weary! Furloughs of Down! Perplexed! Estates of Violet - Trouble ne'er looked on! Captive! We bring Reprieve of Roses! Fainting! Flasks of Air! Even for Death - A Fairy medicine - But, which is it - Sir? |
|
Gradireste l'Estate? Assaggiate la nostra - Spezie? Compratele - qui! Malati! Abbiamo Bacche, per chi scotta! Stanchi! Licenza di Riposo! Perplessi! Tenute di Violette - Mai toccate da dubbio! Prigionieri! Portiamo Amnistie di Rose! Languenti! Fiaschi d'Aria! Persino per la Morte - Una Fatata medicina - Ma, qual è - Signore? |
ED si trasforma in novello dottor Dulcamara: non c'è malattia, desiderio, ansia , dubbio che non possa essere guarito con un elisir miracoloso. Concreto o fantasioso, un rimedio si trova per tutto ciò che ci affanna: la voglia d'estate, la malattia, la stanchezza, le preoccupazioni, la prigione, il languore. Presi dalla foga, chiediamo una magica medicina anche per la morte, ma qui la pur inesauribile fantasia di ED si ferma, non riesce a trovare un rimedio, ma solo una domanda senza risposta che chiude con una brusca virata la poesia.
|
J709-F788
Publication - is the Auction Of the Mind of Man - Poverty - be justifying For so foul a thingPossibly - but We - would rather From Our Garret go White - Unto the White Creator - Than invest - Our Snow - Thought belong to Him who gave it - Then - to Him Who bear It's Corporeal illustration - sell The Royal Air - In the Parcel - Be the Merchant Of the Heavenly Grace - But reduce no Human Spirit To Disgrace of Price - |
|
Pubblicare - è la Vendita all'Asta Della Mente dell'Uomo - Che la Povertà - sia una scusante Per una cosa tanto infameÈ possibile - ma Noi - preferiremmo Dalla Nostra Soffitta andare Bianchi - Al Bianco Creatore - Che investire - la Nostra Neve - Il Pensiero appartenga a Colui che l'ha dato - Poi - a Colui Che porta La sua illustrazione Corporea - vendi L'Aria Regale - Confezionata - Sii il Mercante Della Grazia Celeste - Ma non ridurre lo Spirito Umano Al Disonore del Prezzo - |
Una orgogliosa rivendicazione della purezza della poesia, che non può essere disonorata dal mercanteggiare tipico della pubblicazione, vista come un mettere all'asta ciò che l'uomo ha di più prezioso: la mente, la creatività. Nella seconda strofa ED usa le sue metafore predilette: il bianco e la neve, simboli della purezza e della poesia, che nel loro comune biancore si confondono e si uniscono in una cosa sola.
|
J1131-F1134
The Merchant of the Picturesque A Counter has and sales But is within or negative Precisely as the calls - To Children he is small in price And large in courtesy - It suits him better than a check Their artless currency - Of Counterfeits he is so shy Do one advance so near As to behold his ample flight - |
|
Il Mercante dell'Immaginazione Una Cassa ha e vende Ma è al banco o si nega Esattamente come i clienti - Per i Bambini è piccolo nel prezzo E grande in cortesia - Gli si conviene meglio di un assegno La loro spontanea moneta - Alle Contraffazioni è così attento Che provi una ad avvicinarsi Tanto da scorgere il suo ampio volo - |
Chi vende i frutti dell'immaginazione, come il poeta, non è un mercante come gli altri, perché non è sempre disponibile, si concede e si nega esattamente come fanno i suoi clienti. La moneta che apprezza di più è quella spontanea, dei bambini e di chi sa cogliere senza pregiudizi la sua mercanzia. Un'altra è poi la sua caratteristica: è alieno dalle contraffazioni, ed è attento a non far avvicinare ai suoi ampi voli di fantasia tutto ciò che odori di falsità e ipocrisia. Al primo verso ho tratto "picturesque" con "immaginazione" perché "pittoresco" in italiano ha una connotazione di "esotico, bizzarro, insolito, peculiare" che non ho trovato nella definizione di questa parola nel Webster: "Che colpisce la mente per la capacità di rappresentare oggetti o visioni, e di dipingere nell'immaginazione una qualsiasi circostanza o evento come se fosse chiaramente delineato in un quadro." Quel "dipingere nell'immaginazione" è una definizione che si potrebbe tranquillamente adottare anche per la poesia, e secondo me è a questo che pensava ED quando ha scritto questi versi.
|
Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").
ierolli@hotmail.com
www.emilydickinson.it
|
|