FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 5 gennaio/marzo 2007 Alterazioni climatiche |
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di Davis Guggenheim
An Inconvenient Truth ovvero Una verità scomoda (U.S.A.- 2006), presentato a Cannes 2006 e dal gennaio di quest'anno distribuito nei cinema italiani, ha come unico protagonista chi fu vicepresidente degli Stati Uniti tra il 1992 e 2000, parliamo di Al Gore, il grande perdente delle elezioni del 2000 che fecero di George W. Bush il capo del governo degli USA, tutt'ora in carica. Dopo aver accettato una dubbia sconfitta, Al Gore prese la decisione di lavorare per il mondo, per la natura, per il nostro pianeta Terra impegnandosi in una estesa campagna ecologista.
Seguendo queste conferenze, il regista Davis Guggenheim ha realizzato il film An Inconvenient Truth, un documentario di 100 minuti che invita, in modo drammatico e con urgenza, a prendere parte attiva contro il riscaldamento globale. Il film è una perfetta e dettagliata lezione sul problema delle risorse energetiche, sul riscaldamento del pianeta, sulla natura in generale, e allo stesso tempo - grazie alla serenità e alla serietà dello stesso Al Gore - lo spettatore prende atto della sua visione del mondo. Alquanto apocalittica. Gore è il primo a essere molto critico con il proprio paese, che come si sa è uno dei maggiori produttori di CO2. Tutte le scene che il film fa vedere dimostrano le tesi esposte. Per esempio: il numero d'uragani di categoria 4 e 5 si è raddoppiato negli ultimi 30 anni; malattie come la malaria sono apparse in luoghi molto alti, come le Ande colombiane, una cosa davvero insolita; in cinquant'anni, durante i quali la popolazione mondiale è triplicata, l'emissione di anidride carbonica ha ispessito l'atmosfera, che ora trattiene più raggi infrarossi solari, surriscaldandosi e producendo il famigerato "effetto serra": la temperatura sale e il ghiaccio si scioglie, da qui i disastri già visibili e che aumenteranno, in maniera esponenziale, con il trascorrere degli anni.
Per il protagonista e l'autore di questo bel lungometraggio, il problema è che l'umanità se ne sta seduta tranquillamente su una bomba a orologeria, che potrebbe esplodere in un futuro non molto lontano: "Se la maggior parte degli scienziati del mondo ha ragione abbiamo soltanto dieci anni per evitare una crisi irreversibile che potrebbe portare il nostro pianeta verso l'autodistruzione". Al Gore spiega il perché di queste affermazione e delle possibili drammatiche conseguenze, avanza risposte argomentate da grafici e tabelle, prospetta una visione dantesca di un mondo che l'uomo ha offeso a lungo e ora sembra voler portare sull'orlo della rovina. E chiude invitando tutti ad agire, ognuno come può, senza perdere altro tempo. Per saperne di più, questo è il sito del film.
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