FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 53
settembre/dicembre 2019

Immersioni

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli



Dolcemente s'immerge quel Sole tremante


J266-F297

This - is the land - the Sunset washes -
These - are the Banks of the Yellow Sea -
Where it rose - or whither it rushes -
These - are the Western Mystery!

Night after Night
Her purple traffic
Strews the landing - with Opal Bales -
Merchantmen - poise upon Horizons -
Dip - and vanish like Orioles!

    Questa - è la terra - che il Tramonto bagna -
Queste - sono le rive del Mar Giallo -
Dove esso spuntò - o verso dove si getta -
Questi - sono i Misteri del Ponente!

Notte dopo Notte
Il suo traffico purpureo
Cosparge l'approdo - di Sacchi d'Opale -
Mercantili - sospesi sull'Orizzonte -
Si immergono - e svaniscono come Orioli!

Il tramonto si tinge di esotica e favolosa bellezza; uno scrigno di gioielli che vive ogni giorno il suo scintillante splendore per poi svanire come un uccello negli orizzonti del cielo.

 

J507-F351

She sights a Bird - she chuckles -
She flattens - then she crawls -
She runs without the look of feet -
Her eyes increase to Balls -

Her Mouth stirs - longing - hungry -
Her Teeth can hardly stand -
She leaps, but Robin leaped the first -
Ah, Pussy, of the Sand,

The Hopes so juicy ripening -
You almost bathed your Tongue -
When Bliss disclosed a hundred Wings -
And fled with every one -

    Punta un Uccello - sogghigna -
S'acquatta - poi avanza felpata -
Corre senza parvenza di piedi -
Gli occhi dilatati come Palloni -

La Bocca si eccita - bramosa - famelica -
I Denti riesce a stento a trattenere -
Si lancia, ma il Pettirosso si è lanciato per primo -
Ah, Micetta, della Sabbia,

Le Speranze così succose maturavano -
Quasi vi immergesti la Lingua -
Quando la Beatitudine tirò fuori cento Ali -
E con tutte fuggì -

La felicità è là, a portata di mano, ci sembra ormai raggiunta, ma ecco che, quasi sempre, ci sfugge, lasciandoci a bocca asciutta, come la micia che punta l'uccello, si acquatta, ha l'acquolina in bocca, trattiene i denti per non far rumore, si slancia, ormai sicura di aver conquistato la preda, che invece è più veloce di lei, sembra avere cento ali e fugge via, insieme a quella beatitudine, quella felicità perfetta, che le (ci) sembrava un frutto ormai maturo, pronto per immergerci la lingua.
Ho scelto due varianti: al quinto verso: "Her mouth stirs - longing - hungry -" al posto di "Her Jaws stir - twitching - hungry -" ("Le Mascelle si muovono - a scatti - affamate -"); al penultimo "Wings" al posto di "Toes" ("toes" significa "dita dei piedi o delle zampe", avrei potuto tradurre "piedi, zampe", ma al terzo verso già c'era "feet" e così ho preferito la variante, che fra l'altro non stona con il pettirosso che fugge via).

 

J599-F515

There is a pain - so utter -
It swallows Being up -
Then covers the Abyss with Trance -
So Memory can step
Around - across - upon it -
As One within a Swoon -
Goes safely - where an open eye -
Would drop Him - Bone by Bone -
    C'è una sofferenza - così assoluta -
Che ingoia l'Essere -
Poi copre l'Abisso con l'Estasi -
Così la Memoria può passarci
Intorno - attraverso - sopra -
Come Chi immerso nel Deliquio -
Proceda sicuro - dove un occhio aperto -
Lo farebbe cadere - Osso dopo Osso -

Anche qui ED usa i suoi ferri chirurgici per descrive una sofferenza estrema, che annulla la nozione stessa di "Essere". L'unica difesa è chiudere gli occhi, chiudere la mente, che non reggerebbe a una prova così tremenda. Così la stessa sofferenza ricopre l'abisso che ha creato con l'estasi, l'inconsapevolezza che ci fa avere visioni celesti dove c'è solo la cruda vita terrena, così da permetterci di procedere in un cammino che altrimenti non riusciremmo a percorrere. Ma dobbiamo stare ben attenti a non aprire gli occhi: la consapevolezza ci farebbe cadere, osso dopo osso.
Ho tradotto "trance" ( v.3) con "estasi" perché questa è la definizione del Webster, che non cita il significato che noi diamo di solito a questa parola riferendola perlopiù a fenomeni spiritici. Nel Meridiano (Silvio Raffo) è tradotto con "catalessi", che corrisponde alla definizione dell'inglese "catalepsy" ma non a quella di "trance". Inoltre credo che ED si riferisse proprio al fenomeno dell'estasi, che, come ho detto sopra, non è una inconsapevolezza passiva, come appunto la catalessi, ma la visione illusoria di qualcosa di meraviglioso che nella realtà non esiste. Perché allora ha usato "trance" e non "ecstasy"? A parte il possibile uso di un sinonimo (nel Webster sono appunto considerati tali), credo che nella parola "trance" vi sia un qualcosa di diverso che fa pensare a uno stato derivante da un evento esteriore, mentre "ecstasy" in genere proviene dall'interno, da una mente che si autoconvince di qualcosa.
Nell'ultimo verso ho tradotto "drop" con "cadere". In realtà "drop" significa (oltre a "cadere" in senso lato, come anche "spill" che ED indica come variante) "gocciolare, cadere goccia a goccia" (mentre "spill" significa "versare, o anche spillare"). Il senso è perciò "farebbe cadere ad una ad una le sue ossa" (come fossero ossa che "gocciolano" dal corpo). Così avrei dovuto però sacrificare quel "Bone by Bone" ("Osso dopo Osso"), che invece volevo conservare, e cambiare la costruzione del verso. D'altronde "cadere" seguito da "Osso dopo Osso" credo che dia comunque un'immagine simile a quella dell'originale, oltre a essere logicamente conseguente al "procedere sicuro" del verso precedente.
Ci sarebbe un'alternativa. ED ha indicato la variante "steady" ("saldo, stabile, compatto) al "safely" del penultimo verso. Adottandola si potrebbe tradurre con "Si mantenga saldo - dove un occhio aperto / Lo farebbe sfaldare - Osso dopo Osso". Insomma, le possibilità, come al solito, sono tante. Ne dovevo scegliere una e ho scelto quella che mi piaceva di più, soprattutto perché l'immagine che avevo visualizzato era quella di qualcuno che scende le scale: se non le guardi in genere vai giù sicuro, se abbassi gli occhi rischi di inciampare e cadere.
Dubbi come questo sono molto frequenti quando si traduce, e le soluzioni sono il più delle volte intercambiabili.
Al verso 2 ho scelto la variante "Being" al posto di "substance" ("sostanza").

 

J784-F886

Bereaved of all, I went abroad -
No less bereaved was I
Upon a New Peninsula -
The Grave preceded me -

Obtained my Lodgings, ere myself -
And when I sought my Bed -
The Grave it was reposed upon
The Pillow for my Head -

I waked to find it first awake -
I rose - It followed me -
I tried to drop it in the Crowd -
To lose it in the Sea -

In Cups of artificial Drowse
To steep it's shape away -
The Grave - was finished - but the Spade
Remained in Memory -

    Privata di tutto, me ne andai lontano -
Non meno privata ero
Su una Nuova Penisola -
La Tomba mi aveva preceduto -

Aveva ottenuto i miei Alloggi, prima di me -
E quando cercai il mio Letto -
La Tomba stava riposando sopra
Il Cuscino destinato al mio Capo -

Mi svegliai per scoprire che era già sveglia -
Mi alzai - Lei mi seguì -
Cercai di seminarla tra la Folla -
Di perderla nel Mare -

In Coppe di artificiale Torpore
D'immergere fino in fondo la sua Figura -
La Tomba - era scomparsa - ma la Vanga
Rimase nella Memoria -

Non si può sfuggire al ricordo. Quando muore qualcuno che ci è caro, ci sembra di essere stati privati di tutto. Anche se cerchiamo di andarcene lontano, quella tomba ci segue dappertutto. Ovunque andiamo la troviamo lì, pronta e già sistemata dove credevamo di trovare un alloggio e un cuscino solo per noi. La sentiamo sempre vicina, è già sveglia quando ci svegliamo, ci segue ovunque andiamo e vani sono i nostri tentativi di seminarla. E se anche riuscissimo a eluderla, a immergere fino in fondo quel ricordo in una coppa di quel torpore che vorremmo si impadronisse di noi per non farci più pensare, in noi rimarrebbe sempre la memoria della vanga che ha scavato quella tomba.
Sempre belle, anche se tristi e disperate, le poesie di ED sulla morte delle persone care. Ogni volta sembra che abbia ormai detto tutto su questo argomento, e invece scopriamo nuovi modi, nuove immagini, per descrivere il sentimento del ricordo.

 

J938-F868

Fairer through Fading - as the Day
Into the Darkness dips away -
Half Her Complexion of the Sun -
Hindering - Haunting - Perishing -

Rallies Her Glow, like a dying Friend -
Teazing with glittering Amend -
Just to intensify the Dark
Nature's expiring - perfect - look -

    Più bella nello Svanire - come il Giorno
Nell'Oscurità s'immerge -
La Sua mezza Carnagione di Sole -
Si Attarda - S'Intrufola - Si Estingue -

Riacquista Colore, come un Amico morente -
Stuzzica con luccicante Ammenda -
Solo per intensificare il Buio
Di spirante Natura - perfetta - sembianza -

Una descrizione della Luna. Il suo momento più bello è quando sta per scomparire, quando la sottile falce calante sta per cedere il passo all'oscurità. Come il giorno, s'immerge ogni volta nelle tenebre e la sua metà illuminata, la cui carnagione è prodotta dal Sole, si attarda nella sua luce quando è piena, s'intrufola quando è crescente, si estingue quando è calante. Ma sempre riacquista il suo colore vivo, come accade sovente a qualcuno che sta morendo. Stuzzica la notte con il suo luccicore, ma è come se quell'altalenante brillare fosse un'ammenda che la Luna paga per la sua esistenza, perché in fin dei conti fa apparire più buia la tenebra che la circonda. La "perfetta sembianza" dell'ultimo verso si può applicare al buio della notte ma anche alla stessa Luna, che appare una perfetta rappresentazione di ogni ciclica vita della natura destinata comunque ad estinguersi, a spirare.
Al verso 7 ho scelto la variante "Just to intensify" al posto di "Only to aggravate": il concetto è praticamente lo stesso ma mi piaceva di più l'italiano "intensificare" piuttosto che "aggravare" o "peggiorare".
Al verso 8 la variante "Nature's", al posto di "Through an" è più interessante, perché in questa versione c'è un esplicito richiamo alla natura che, come ho detto prima, fa oscillare il senso verso il buio o verso la Luna, mentre nell'altra versione il soggetto può essere soltanto la Luna, che "intensifica il Buio / Con una spirante - perfetta - sembianza", ovvero con una luce che ha in sé il proprio estinguersi, come tutto ciò che sta in questo mondo.
Ci sono poi altre tre varianti, oltre alle due che ho scelto, che non cambiano il senso dei versi. Al verso 2 "Twilight" ("Crepuscolo") o "Evening" ("Sera") al posto di "Darkness"; al verso 5 "the West" ("l'Occidente") al posto di "Her Glow" (che ho tradotto con "Colore" ma che significa anche "rosseggiante", come appunto l'occidente al tramonto) e al verso 6 "Taunting" ("insultare, oltraggiare") molto simile a "Teazing" (ED scrive così, ma l'ortografia corretta è "Teasing"), che ha una sfumatura più vicina allo stuzzicare, all'infastidire.

 

J1478-F1251

Look back on Time, with kindly Eyes -
He doubtless did his best -
How softly sinks that trembling Sun
In Human Nature's West -
    Guarda al Tempo passato, con Occhio benevolo -
Senza dubbio ha fatto del suo meglio -
Dolcemente s'immerge quel Sole tremante
Nell'Occidente della Natura Umana -

Uno sguardo di totale dolcezza verso il tempo passato, che ci ha sorretti e ha fatto del suo meglio per aiutarci a vivere. Di grande suggestione l'immagine dei due versi finali, con la similitudine sole-vita vista nel suo momento conclusivo: un dolce immergersi nell'occidente-morte, con quel "trembling" che, nel descrivere la concreta luce tremolante del sole al tramonto, evoca il tremore senile ma anche la paura del mistero che ci attende.

 


Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").

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