FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 53
settembre/dicembre 2019

Immersioni

 

IL CINEMA A PAROLE

di Verónica Becerril



UN OCEANO DI PLASTICA
di Craig Leeson


Uno pensa a una immersione in mare e gli viene subito in mente la quiete, il silenzio, la pace… Però a me, dopo aver visto il documentario Un oceano di plastica (2016, A Plastic Ocean) uscito per Netflix nel 2016, un’immersione ricorda anche l’immagine di milioni di pezzettini di plastica sparsi per i nostri mari e oceani. Per la mia abituale rassegna ho scelto questo documentario del giornalista australiano Craig Leeson, realizzato in collaborazione con la campionessa mondiale di immersione libera Tanya Streeter, che parla di quello che l’essere umano è riuscito a combinare con l’uso indiscriminato della plastica, provocando la morte di pesci, uccelli e cetacei… costretti a nutrirsi di frammenti di plastica e che ovviamente poi non possono sopravvivere con lo stomaco pieno dei nostri rifiuti.

Mi considero una persona attenta all’uso della plastica. Quando posso evito di utilizzarla, anche se a volte è impossibile, ma comunque il fatto importante, pensavo, è iniziare a farlo e migliorarsi con il tempo, tutti assieme. Insomma la mia coscienza era abbastanza tranquilla fin quando ho visto il documentario inchiesta sullo stato dei nostri oceani: mi ha stupito e molto spaventato vedere quanti danni abbiamo provocato al nostro bellissimo mare, al nostro mondo. Plastica ovunque, in abbondanza, di ogni tipo.
Isole di plastica, famiglie di animali che costruiscono le loro tane sulla plastica, problemi di salute per colpa della plastica… un lungo eccetera da brividi che paralizza e invita a pensare, a riflettere per poi agire in fretta.



Immagino che questa sia la sensazione avuta anche da Craig Leeson mentre girava il suo documentario sulla balenottera azzurra al largo dello Sri Lanka all’inizio del 2011, il cetaceo più grande dei nostri oceani. Mentre realizzava il filmato si è trovato davanti non solo la balena ma anche un secondo protagonista, la plastica. Leeson allora ha deciso di continuare il viaggio per altri quattro anni e la sua navigazione lo ha portato a scoprire il danno che l’uso della plastica ha fatto, e seguita a fare, alla natura: ogni anno finiscono in mare otto milioni di recipienti di plastica.

Siamo talmente abituati alla plastica che quando vogliamo rinunciarvi facciamo una fatica enorme, non possiamo mollarla. Leeson stesso lo dimostra quando va a compare cibo da asporto: non riesce a trovare una scelta diversa ai soliti contenitori di plastica e soltanto un ristorante, uno solo, riesce a offrire al cliente una utile e sana alternativa.

La campionessa Tanya Streeter fa la sua parte e nel documentario viaggia per chiedere a diversi scienziati cosa fare e, soprattutto, va in cerca della risposta a un’altra importante domanda: quanta plastica abbiamo nel nostro corpo?
Volete sapere la risposta? Beh, vi invito a guadare Un oceano di plastica di Craig Leeson.


Un oceano di plastica [A Plastic Ocean] di Craig Leeson
Sceneggiatore: Craig Leeson
Produzione: Netflix, 2016


becerril.veronica@gmail.com