*
Oscura sussistenza delle cose
un’oasi di pianto mi rischiara
*
Quel gran silenzio
che precipita dal cielo
esterrefatto di azzurro
quel gran silenzio
che s’accalca nelle ombre
sanguigne del tramonto
quel gran silenzio
che regge la tema degli angeli
tra nubi di ferro e follia
quel gran silenzio
che arrovella e inaridisce
la terra di lacrime spenta
quel gran silenzio
che rade la nebbia dei giorni
e la malinconia dei buoi
quel gran silenzio
verso cui
tende
la selva di rumori
che ci strazia
e ci fa guerra
*
Tra due orizzonti
pallidi e sottili
angeli scontrosi
vaghi di viole
tra due sfere
d’ugual circonferenza
raggi silenziosi
sperduti sulle aiuole
tra due labbra
di nube e d’acciaio
bossi odorosi
schegge di parole
e spesso
un logorio di larve e di parvenze
secerne
vecchi pianti d’erranza
vani e scuri colloqui nell’ombra
*
Cavalieri del sonno
attendono mercede
sacerdoti del nulla
sfiorano sembianze
scheletri di chisciotti
schermano dulcinee
bave di basilisco
sbattono le fiamme
serpenti sensitivi
tendono agguati
battelli spettrali
spaccano il buio
e le vele del sonno
seguono senza sorte
CONTRO AVERROÈ
Fiamma riemersa dal buio
numero effuso dall’insieme
angel smagliato dall’ordine
e quegli atomi d’ulisse
che stan per arrivare ad itaca
CONTRO TOMMASO
Una goccia si confonde
nei mari dell’immensità
e si dissolve nelle onde
la materia di quantità
QUASI AURORA
Luogo d’ombre
spettri caligine
larve di sogni
lungo la valle
malsana
dei sonniferi
lucida stella
vortice di vento
fiammiferi
risvolto
d’altro buio
*
Sperdermi nel plenilunio
sprofondarmi nell’ombra
scompagnarmi da me stesso
da questa pioggia insistente
e incamminarmi verso l’alba
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