FILI D'AQUILONE |
Numero 31 Amori & Distacchi |
LA PRIMA COSA BELLA Virzì racchiude in questa pellicola l’amarezza generata dalle tante incomprensioni che avvengono tra le mura domestiche. Gli eventi narrati si svolgono all’interno di un nucleo famigliare livornese, a partire dagli inizi degli anni ’70. Nel estate del 1971 Anna Michelucci (Micaela Ramazzotti) viene proclamata “la mamma più bella” dello stabilimento balneare Pancaldi. Fatto che dovrebbe suscitare l’orgoglio dell’intera famiglia e, al contrario, si trasforma nella chiave di volta che cambierà la vita di tutti i membri, soprattutto quella del figlio Bruno il quale non riesce a convivere con questa mamma al di fuori della norma, sia per bellezza che per carattere.
Bruno nell’età adulta è un professore di lettere insoddisfatto, depresso e ormai distaccato dalla sua famiglia. Un giorno si presenta da lui la sorella Valeria per informarlo che la mamma, malata di cancro, è allo stato terminale. L’uomo inizia un ravvicinamento/riconciliazione con Anna dalla quale si era allontano durante l’adolescenza: per vergogna, per non riuscire a comprendere e accettare l’esuberanza e la vitalità della madre. Ora vuole capire persino il motivo del fallimento del matrimonio dei suoi genitori. L’inattesa e nuova fase della sua vita lo mette davanti ai momenti più oscuri del passato ma fa riemergere dalla memoria anche quelli più belli, di allegria e amore, rimossi per giustificare a se stesso l’allontanamento dalla sua famiglia.
Nel corso degli anni cambiano molto cose intorno e dentro di noi e il passato lo si rivive/rivede con un altro prisma: che può deformarlo o renderlo più vero. La nona opera del regista livornese non sarebbe il bel film che è senza la colonna sonora, a partire dalla famosa canzone del 1970 che gli dà il titolo: La prima cosa bella, di Mogol e Nicola Di Bari. Con tutti questi ingredienti Paolo Virzì elabora una storia densa e ironica, di emozioni e sentimenti, ben interpretata dagli attori.
La prima cosa bella, di Paolo Virzì
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