FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 10 aprile/giugno 2008 Identità & Conflitto |
JORGE BOCCANERA, SORDOMUTA di Oscar Palamenga |
Uno dei più significativi poeti argentini contemporanei è finalmente pubblicato in Italia da LietoColle, con l'ottima traduzione di Alessio Brandolini e Verónica Becerril. Jorge Boccanera, famoso in patria anche come autore di testi per canzoni, meritava da tempo di essere diffuso in Italia, non fosse altro che per le sue origini italiane. Sono radici che si rispecchiano nella sua poesia e nel suo pensiero, nel suo amore per Campana e per Fellini, nella sua visione onirica e sognante di un mondo in rovina dove la parola può essere tutto e niente.
bastava la parola. Ascoltavo accovacciato come un vocabolo conversava con un altro (...) Abitai giorni feroci perché smarrii le parole. Erano contate ed erano, poi, ciò che contava. Il tempo è implacabile. Chi perde parole ha i giorni contati. ("Somma", pag.61) Siamo di fronte a un problema fondamentale per la letteratura del Novecento, sul quale molti autori hanno tentato di fornire una risposta: qual è l'importanza della parola nel mondo contemporaneo?
Peggior sorte tocca al protagonista del secondo romanzo citato: Serafino Gubbio è un operatore cinematografico. Un giorno assiste passivamente alla drammatica morte di un attore sbranato in scena da un leone che per errore non era stato drogato; assiste e riprende tutto con la cinepresa. Da allora si autocondanna al silenzio, non riesce più a parlare e si mette a scrivere i suoi quaderni per raccontare tutto quello che sapeva di quella storia torbida che aveva avuto il suo epilogo in una morte violenta per niente accidentale.
Qui la pellicola è tagliata e il pubblico non la smette di fischiare. È finito signori! Sgombrate il libro! La mia lingua è un film muto. ("Film d'amore", pag.83) La pellicola tagliata è ovviamente metafora di frattura poetica, di crisi esistenziale del poeta che vuole finalmente mettersi in gioco. E ci riesce attraverso la figura della Sordomuta: "... ambigua e molteplice, vecchia e bambina, ribelle e prigioniera, timida e ubriaca che provoca il poeta, lo maltratta e lo sfida a sconfiggere la sua sordità, a toglierle il bavaglio dalla bocca"1. E non può non venire alla mente uno dei personaggi più belli e suggestivi del mondo di Federico Fellini: la Gelsomina del film "La strada".
Il parallelo tra Sordomuta e Gelsomina sta tutto in questo universo circense dove il poeta giocoliere sta in bilico tra la parola e la sua assenza:
Il poeta che getta l'amo nella gola della Sordomuta, che E il pubblico, è pazzo? Perché applaude? (""Universo", pag.45)
A questo punto sorge spontaneo un altro paragone: quello con la poesia Crepuscolare. I crepuscolari cercano con la loro poetica di contrastare la figura del poeta ottocentesco depositario di verità assolute. Sanciscono la crisi del "poeta-vate" negando la funzione stessa della poesia: le parole non danno risposte ai problemi esistenziali, al massimo sono una momentanea consolazione. Scrive Palazzeschi in una sua notissima poesia: Chi sono?/ Son forse un poeta?/ No certo./ Non scrive che una parola, ben strana,/ la penna dell'anima mia:/ "follia"./ (...)/ Chi sono?/ Il saltimbanco dell'anima mia.2
Jorge Boccanera conferma che la sua poesia, realizzandosi attraverso una bambina sordomuta, è fondata anch'essa sulle cose semplici e quotidiane, su gesti spontanei e inconsapevoli che creano poesia senza quasi bisogno di parole:
La lingua è vuota. ("Mendicante", pag.19)
È sempre la sordomuta che, parafrasando Gozzano, rivaluta e poetizza il contenuto di un baule:
("Fumetto", pag.23)
La parola diventa gioco nella epifania magica della sordomuta, la poesia trae la sua linfa dal vitalismo funambolico e inconsapevole di una bambina che non ha bisogno di usare parole. È l'estremo azzardo della poesia, affermare la poeticità rinunciando alle sovrastrutture verbali che spesso la soffocano:
("Destini", pag.103)
Ne scaturisce, in Sordomuta, una poesia limpida, pura ed essenziale. Facile da comprendere ma non per questo meno potente ed incisiva. Anche il lettore profano può avvicinarsi ai testi di Boccanera: vi troverà una voce diretta e spontanea e, nel contempo, ammaliatrice. È la silenziosa poetica di uno spettacolo circense che, con la magia di un clown o di un giocoliere, incanta i bambini e i poeti di ogni età.
1Dalla prefazione al volume di Alessio Brandolini. 2Aldo Palazzeschi, "Chi sono?" 3Guido Gozzano, "L'amica di nonna Speranza"
Il libro Sordomuta di Jorge Boccanera (2008, LietoColle, pp. 138, euro 13) lo si può acquistare nelle librerie fiduciarie dell'editore LietoColle o direttamente in rete presso il sito dell'editore o in librerie on-line come ibs. |
JORGE BOCCANERA
nasce nel 1952 a Bahía Blanca, a sud di Buenos Aires, dove vive una numerosa popolazione di immigrati italiani. Nel 1962 si trasferisce con la famiglia nella capitale argentina. I suoi nonni paterni sono di origine italiana, provengono da Recanati. Dopo il colpo di stato militare (marzo 1976) si vede costretto all'esilio nel giugno dello stesso anno. Durante la dittatura soggiorna a lungo in Messico e in Centroamerica. Torna in Argentina nel 1984. Alla fine del 1989 si trasferisce in Costa Rica e vi resta fino al 1997.
Ha pubblicato i libri di poesia: Los espantapájaros suicidas (1974, Argentina); Noticias de una mujer cualquiera (1976, Perù); Contraseña (1976, Argentina); Poemas del tamaño de una naranja (1979, Perù); Música de fagot y piernas de Victoria (1979, Messico); Oración (para un extranjero) (1980); Contra el Bufón del Rey (1980) - gli ultimi tre libri riuniti in Los ojos del pájaro quemado (1980, Messico) - ; Polvo para morder (1986, Argentina); Marimba (1986, antologia - Argentina); Sordomuda (1991, Costa Rica - 1992, Messico - 1998 Argentina, ristampe 1999, 2005); Antología poética (1996, Argentina); Zona de Tolerancia (1998, antologia - Argentina); Bestias en un hotel de paso (2001, Argentina, poi riproposto nel 2006 in Messico, ma inglobando la raccolta Sordomuda); Antología Personal (2001, Argentina); Poemas (2002, antologia).
Ha pubblicato anche libri di saggi, tra i quali: Confiar en el misterio (1994, sull'opera di Gelman) e Sólo venimos a soñar (1999, Messico, sull'opera di Luis Cardoza y Aragón). Tra i volumi di prosa si segnalano: Malas compañías (1997); Tierra que anda. El exilio de los escritores (1999); Redes de la memoria. Escritoras ex detenidas (2000); La pasión de los poetas (2002). Ha scritto anche testi per il teatro e canzoni musicate da importanti artisti (Mercedes Sosa, Silvio Rodriguez ecc.), poi raccolte in La poesía es un mal necesario. |
Vedi anche, sul n. 2Jorge Boccanera, Sordomuta
di Verónica Becerril e Alessio Brandolini