FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 9 gennaio/marzo 2008 Luoghi narrati |
LA POESIA DI ADÉLIA PRADO di Vera Lúcia de Oliveira |
Adélia Prado, una delle voci più originali della poesia brasiliana contemporanea, è nata nel 1936 a Divinópolis, nello Stato di Minas Gerais, terra che ha dato grandi poeti come Carlos Drummond de Andrade e Murilo Mendes, solo per citarne due. Madre di cinque figli, già dalla prima raccolta, Bagagem, del 1976, pubblicata a quarant'anni, ha stupito e scosso il mondo letterario brasiliano per la singolarità della sua voce lirica. Da allora il suo percorso è stato un crescendo, con più di dieci libri di poesia e prosa pubblicati, con premi letterari importanti e traduzioni in molte lingue. Nella poesia della Prado si fondono elementi di uno spiccato misticismo con una sensualità tutta femminile, di donna che rivendica orgogliosamente gli aneliti e le aspirazioni anche del corpo oltre che dell'anima. La sua è poesia di cose, persone e luoghi in cui lei recupera la propria storia familiare, il rapporto con i genitori e con tanti altri personaggi umili ed eroici delle piccole città, in una regione apparentemente al margine della storia, in un tempo rallentato rispetto a quello delle grandi città del centro-sud del paese: un tempo e un luogo in cui persone e cose hanno una sacralità intrinseca e naturale. Lei ripercorre, come per salvarli dalla dimenticanza e dalla cancellazione del tempo, gesta di vite meste, voci basse, corpi discreti, atti premurosi che nascondono, per umiltà, una grande commozione. È necessario vedere bene, leggere nelle piccole cose di ogni giorno, come fa lei, per estrarre le pietruzze di poesia che ci offre. Predilige, e questo è uno dei segni della sua originalità, un linguaggio vitale, diretto e contundente, colloquiale e regionale allo stesso tempo, efficace nel narrare un mondo rurale arcaico che il Brasile moderno ha fretta di cancellare e dimenticare. Come Guimarães Rosa, lei intravede in questo paese dell'interno valori che altrove si sono persi, come l'amore e la dedizione filiale, la solidarietà e il rispetto dell'altro, la cordialità e l'ospitalità che da sempre caratterizzano tutta l'estesa regione del centro del paese.
Senza appartenere a nessun gruppo o scuola, la scrittrice ha proposto - senza timore, anzi con un pizzico di orgoglio - in anni in cui la poesia avanguardista degli anni '60-'80 dominava incontrastata le riviste e i giornali letterari dell'epoca, atmosfere, linguaggi e temi apparentemente desueti. Afferma a tal proposito lo studioso e poeta Affonso Romano de Sant'Anna, uno dei primi a leggerla ancora inedita e a evidenziarne l'originalità: "Adélia è la prima poetessa brasiliana con marito e figli che cura la casa, spolvera i mobili, va a cogliere verdure nell'orto e ha allucinazioni erotiche." ("Adélia: a mulher, o corpo e a poesia", in Adélia Prado, O coração disparado, Rio de Janeiro, Nova Fronteira, 1978, p. 13). Il critico evidenzia così alcuni elementi importanti nella poetica della Prado, legati al fatto che lei trasforma in argomento poetico cose e atmosfere che nessun poeta prima aveva considerato degni di essere cantati in versi. Era necessaria una donna per farlo, e con la forza e l'intensità con cui Adélia Prado mescola tutto ciò ai grandi temi della condizione umana. |
BREVE ANTOLOGIA POETICA DI ADÉLIA PRADO
Da Bagagem e Coração disparado
Editora Record, Rio de Janeiro, rispettivamente 2003 e 2006
© Adélia Prado
ANÍMICO
Nasceu no meu jardim um pé de mato
È nato nel mio giardino un cespuglio
Ave, ávido.
Ave, avido.
Uma vez, da janela, vi um homem
Una volta, dalla finestra, vide un uomo
Antigamente, em maio, eu virava anjo.
Un tempo, a maggio, io diventavo angelo.
O reconheci na fração do meu nome,
L'ho riconosciuto nella frazione del mio nome,
O pai cavando o chão mostrou pra nós,
Il babbo scavando per terra ci ha indicato,
Minha mãe achava estudo
Mia madre trovava lo studio
Ao meio-dia, deságua o amor,
A mezzogiorno, riversa l'amore
Agosto, agosto,
Agosto, agosto,
Hoje me deu tristeza,
Oggi mi sono sentita triste,
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Traduzione dal portoghese di Vera Lúcia de Oliveira |
ADÉLIA PRADO DE FREITAS
È nata nel 1935 in Brasile, a Divinópolis, nello stato di Minas Gerais. Sposata, madre di cinque figli, ha pubblicato il suo primo volume di poesie, Bagagem [Bagaglio], nel 1976. Nel 1978 pubblica la seconda raccolta, O coração disparado [Il cuore accelerato], con il quale vince il Premio Jabuti, uno dei più prestigiosi del Brasile. Nel 1979 esordisce in prosa con l'opera Solte os cachorros [Sciogli la lingua], seguita da Cacos para um vitral [Tessere per una vetrata] e, nel 1984, Os componentes da banda [I componenti della banda]. Nel 1987 pubblica la raccolta poetica O pellicano [Il pellicano], seguita, l'anno successivo, da A faca no peito [Il coltello nel petto]. Nel 1991 esce la prima edizione della sua Poesia reunida [Tutte le poesie]. Nel 1994, dopo un lungo silenzio poetico, pubblica O homen de mão seca [L'uomo con la mano secca]. Nel frattempo alcune sue opere vengono adattate e rappresentate con successo a teatro. Nel 1999 escono, contemporaneamente, i libri Manuscritos de Felipa [Manoscritti di Felipa], Oráculos de maio [Oracoli di maggio] e il volume della sua Prosa reunida [Tutta la prosa]. Nel 2002 esce il libro di racconti Filandras [Filandre].
In Italia nel 2005 è uscito il volume: Adélia Prado, Poesie (Genova, Fratelli Frilli Editori, a cura di Goffredo Feretto).
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