FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 7
luglio/settembre 2007

Altre terre

ALTRI MONDI, ALTRE TERRE
Alla ricerca di se stessi

di Michela Campoli


                          Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove Terre, ma nell'avere nuovi occhi.

                          Marcel Proust


"Il segreto che permette all'uomo di non invecchiare è quello di rimanere semplice e di scoprire un mondo anche in un granello di sabbia....".

Prendendo spunto dalle parole dello scrittore Romano Battaglia possiamo affermare che da sempre l'uomo è andato alla scoperta e alla conquista di altri mondi. Alle parole "altri mondi" si possono dare tanti significati, non limitati soltanto alla superficie del globo o al macrocosmo: Cristoforo Colombo scoprì quello che allora era un nuovo mondo, gli astronomi cercano altre galassie nel nostro universo ma, se andiamo un po' più a fondo e se ampliamo il concetto anche al microcosmo, notiamo che si possono trovare tanti altri mondi anche nelle più piccole cose, "...in un granello di sabbia..." per riprendere Battaglia.

In senso generale, credo che tutto ciò che per noi rappresenta un qualcosa di sconosciuto e di misterioso costituisca un altro mondo. Un mondo che magari se viene esplorato può dare la risposta e la soluzione a molti nostri interrogativi. Come gli scienziati che si avventurano nei complessi meccanismi del corpo umano per cercare di carpirne i segreti e trovare così le cure per molte malattie o gli archeologici che riportano alla luce vecchie civiltà, quindi antichi mondi, per saperne di più sul nostro passato. Nel più semplice dei casi è invece soltanto la curiosità a spingerci, come i bambini che in tenera età iniziano ad andare alla scoperta del mondo in cui vivono, incuriositi appunto da ciò che li circonda.

Spesso è possibile scoprire "altri mondi" o "altre terre" anche solo guardando la televisione. Nei documentari, ad esempio, si ha la possibilità di ammirare posti stupendi dove la natura regna incontaminata, o quei villaggi di indigeni in mezzo alle foreste dove gli abitanti vivono ancora come all'età della pietra... In quei momenti si ha davvero la sensazione di stare guardando un altro pianeta. Ma non sempre "altri mondi" è inteso in senso positivo, proprio il piccolo schermo a volte ci sbatte in faccia anche una cruda realtà, composta da quei luoghi lontani dei quali, nella maggioranza dei casi, preferiamo non sapere e non vedere. Dove la miseria, la fame, la guerra la fanno da padroni, dove migliaia di persone, bambini, anziani, donne, muoiono ogni giorno o vivono nella miseria e nella costante sofferenza fisica e psicologica.
In questi casi, alla sensazione di meraviglia e di stupore, si sostituisce quella, spesso cinica, che tutto ciò sia molto lontano da noi (per fortuna), che tutto questo non accada veramente nel pianeta in cui viviamo.

Questo porta un po' ad estraniarci da tutto il resto, a rinchiuderci in noi stessi o meglio a rifugiarci in quello che è il nostro mondo. Sì, perché anche la singola persona costituisce un mondo a sé, tutto (o quasi) da scoprire. Composto non solo da una parte materiale, come i nostri affetti, le nostre cose, il lavoro, la famiglia ma anche da una più importante parte spirituale che costituisce la nostra coscienza, il nostro essere. La scoperta, o la "ricerca" per dirla con Marcel Proust, in questo caso non si sviluppa solo dall'esterno, dagli altri, ma anche (e soprattutto) da noi stessi.

Spesso capita di non conoscere a fondo il nostro "io", quante volte si è sentita la frase "andare alla scoperta di se stessi"? Allora, a volte, per conoscere "altre terre" non occorre andare molto lontani...

Concludo con le parole di un altro scrittore, Bruno Franchi: "Se guardi te stesso allo specchio, vedrai che assomigli a qualcosa di molto grande, ma sei tu che dovrai scoprirlo".

 

tess85@tiscali.it