FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 6 aprile/giugno 2007 Scorie & Rifiuti |
OSIP MANDEL'ŠTAM a cura di Fiamma Giuliani |
Una indicibile tristezza ha spalancato gli occhi, un vaso di fiori s'è svegliato ed ha versato il suo cristallo. Tutta la stanza è impregnata Un così piccolo regno Un po' di vino rosso, | |
Un povero raggio, con misura fredda, semina lentamente la luce nel bosco umido. Io porto la tristezza nel cuore, come un uccello grigio. Cosa fare con un uccello ferito? E resta orfano Mattino, senza limite di tenerezza - | |
Oggi è un brutto giorno: dorme il coro delle cavallette e l'ombra delle cupe rocce è più tetra di una lapide. Sibilare di frecce che passano E grida di corvi profetici... Vedo, in un brutto sogno, l'istante inseguire l'istante. Allontana i limiti dei fenomeni, distruggi la gabbia terrestre, leva un inno furioso il rame dei segreti in rivolta! O pendolo severo delle anime, oscilla dritto e sordo e, con passione, il fato bussa alla porta proibita, per noi | |
Un vento nero fa frusciare le foglie che respirano confuse e una rondine, tremando, nel cielo oscuro traccia un cerchio. Il crepuscolo che avanza E sopra il bosco quando fa sera | |
Perché l'anima è così melodiosa e così pochi nomi amati e un ritmo istantaneo - ascolta solo l'inatteso Aquilone? Solleverà una nuvola di polvere, O, vento largo di Orfeo, Ho vagato in un bosco fitto di giocattoli | |
No, non la luna, ma un quadrante luminoso brilla per me e per quale motivo sono colpevole di sentire la sostanza lattea delle stelle? E l'orgoglio di Batjuškov mi repelle: | |
Odio la luce delle stelle monotone. Salve, mio antico delirio - crescita della torre ogivale! Pietra, sii come merletto e diventa una ragnatela. Ferisci con un ago sottile il petto vuoto del cielo! Così sarà il mio turno - sento un'apertura di ali. Così - dove va la freccia del pensiero vivo? O forse, portati a termine la strada e la data, io tornerò: là - non posso amare qua - ho paura di amare... | |
PEDONE
Sento una paura invincibile E, sembra, antico pedone, Se così fosse! Ma io non sono In realtà, la valanga è sulle montagne! | |
Un grazie alla mia insegnante di russo, Giovanna Tonelli, per l'aiuto e la pazienza. |
OSIP EMIL'EVIČ MANDEL'ŠTAM
Osip Emil'evič Mandel'štam nasce nel 1891 a Varsavia e trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Pietroburgo, dove nel 1911 si iscrive alla Facoltà storico-filologica. Nel 1912 partecipa alla "Gilda dei poeti acmeisti", insieme a Nikolaj Gumilëv e Anna Achmatova e scrive Utro akmeizma (Il mattino dell'acmeismo, uscito nel 1919).
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