FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 63
marzo 2023

Cadute

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli



Una parola fatta cadere


F56-J1729

I've got an arrow here.
Loving the hand that sent it
I the dart revere.

Fell, they will say, in "skirmish"!
Vanquished, my soul will know
By but a simple arrow
Sped by an archer's bow.

    Ho ricevuto una freccia qui.
Amando la mano che l'ha lanciata
Venero il dardo.

Caduta, diranno, in una "scaramuccia"!
Vinta, la mia anima saprà
Soltanto da una semplice freccia
Tirata dall'arco di un arciere.

La freccia di Cupido colpisce e sconfigge senza bisogno di dar battaglia, basta una semplice scaramuccia per arrendersi volentieri a quell'arciere che lancia dardi così amabili.

 

F130-J164

"Mama" never forgets her birds,
Though in another tree.
She looks down just as often
And just as tenderly,
As when her little mortal nest
With cunning care she wove -
If either of her "sparrows fall",
She "notices" above.
    "Mamma" non dimentica mai i suoi uccelli,
Anche se in un altro albero.
Guarda giù così spesso
E così teneramente,
Come quando il suo piccolo nido mortale
Con abile cura intrecciava -
Se uno o l'altro dei suoi "passeri cade",
Lei "se ne accorge" lassù.

Inviata alla cugina Louise Norcross dopo la morte della madre Lavinia, zia di ED, il 17 aprile 1860. Il manoscritto è perduto e il testo deriva da una trascrizione della sorella di Louise, Frances, che annotò: "a Loo dopo la morte della mamma". Le due cugine di ED avevano 18 e 12 anni.
Un tenero ricordo della zia prediletta, ormai "in another tree" ma sempre vigile e materna per i "passeri" che ha lasciato quaggiù.

 

F243-J286

That after Horror - that 'twas us -
That passed the mouldering Pier -
Just as the Granite Crumb let go -
Our Savior, by a Hair -

A second more, had dropped too deep
For Fisherman to plumb -
The very profile of the Thought
Puts Recollection numb -

The possibility - to pass
Without a moment's Bell -
Into Conjecture's presence -
Is like a Face of Steel -
That suddenly looks into our's
With a metallic grin -
The Cordiality of Death -
Who drills his Welcome in -

    Quell'Orrore retrospettivo - che fummo noi -
A oltrepassare il Pontile pericolante -
Proprio mentre quel Briciolo di Granito si staccava -
Nostro Salvatore, per un Capello -

Un secondo di più, saremmo caduti troppo a fondo
Per lo scandaglio del Pescatore -
Il solo profilo del Pensiero
Raggela il Ricordo -

La possibilità - di passare
Senza il Rintocco di un attimo -
Alla presenza della Congettura -
È come un Volto d'Acciaio -
Che d'un tratto si fissi sul nostro
Con un ghigno metallico -
La Cordialità della Morte -
Che incide il suo Benvenuto -

Un istante può separarci dalla vita o dalla morte; quando ci accorgiamo che quell'istante è passato guardiamo a quel labile confine che abbiamo scansato per un pelo come a qualcosa che ci ha salvati da una caduta in abissi talmente profondi da eludere qualsiasi misura, qualsiasi salvezza.
Nell'ultima strofa quell'istante è visto invece dalla parte opposta: quando l'esito di quel passare sarà la morte, quando ci troveremo improvvisamente ("Senza il Rintocco di un Attimo") di fronte a un mistero che si presenta ai nostri occhi mortali come un ghigno metallico, duro come l'acciaio perché resiste a ogni tentativo di comprensione.
È una poesia che è stata molto commentata, con esiti diversi e talvolta opposti. Interessante la breve ricostruzione di alcune letture critiche fatta da Marisa Bulgheroni nelle note al Meridiano: "I critici americani hanno variamente interpretato il v. 4: Sharon Cameron lo dilata a significare If we had dropped a hair further, we would have met our savior, nel senso di: «un capello ci divideva dall'incontro con il Salvatore», ossia dalla morte certa e dal mistero dell'aldilà. Cynthia Griffin Wolff legge, senza alterare la sintassi: «l'atomo di granito lascia cadere / per un capello, il nostro Salvatore», convinta che il verso segnali l'ipotesi di una morte del divino."

 

F318-J219

She sweeps with many-colored Brooms -
And leaves the shreds behind -
Oh Housewife in the Evening West -
Come back - and dust the Pond!

You dropped a Purple Ravelling in -
You dropped an Amber Thread -
And now you've littered all the East
With Duds of Emerald!

And still, she plies her spotted Brooms -
And still the Aprons fly,
Till Brooms fade softly into stars -
And then I come away -

    Spazza con Scope multicolori -
E si lascia dietro la laniccia -
Oh Massaia del Serotino Occidente -
Ripassa - e spolvera lo Stagno!

Ti ci è caduto dentro un Purpureo Frammento -
Ti ci è caduto un Ambrato Filo -
E ora hai cosparso tutto l'Oriente
Con Stracci di Smeraldo!

E ancora, insiste con le sue variegate Scope -
E ancora i Grembiuli volano,
Finché le Scope si dissolvono soffici in stelle -
E allora mi allontano -

Il tramonto trasformato in una massaia attiva ma un po' sbadata, visto che lascia cadere dietro di sé laniccia e stracci, anche se di smeraldo. Ma bisogna capirla: dev'essere per forza veloce e un po' affannata, perché le sue scope non tarderanno a trasformarsi in stelle e il lavoro va concluso prima del calare della notte.

 

F420-J332

There are two Ripenings - one - of sight -
Whose forces Spheric wind
Until the Velvet product
Drop spicy to the ground -
A homelier maturing -
A process in the Bur -
That teeth of Frosts alone disclose
In far October Air.
    Ci sono due Maturazioni - una - visibile -
Le cui energie si avvolgono in Sfere
Finché il Vellutato prodotto
Cade fragrante al suolo -
Una più intima maturazione -
Un processo nel Riccio -
Che solo i denti del Gelo dischiudono
Nella lontana Aria d'Ottobre.

Nella prima quartina la maturazione visibile: quella del frutto che cresce sull'albero e cade quando è pronto. Nella seconda la maturazione interiore, nascosta come quella della castagna nel suo riccio, che è capace di crescere e svilupparsi anche nel gelo-dolore: anzi, sembra farne lo strumento che le permette di dischiudersi.

 

F473-J486

I was the slightest in the House -
I took the smallest Room -
At night, my little Lamp, and Book -
And one Geranium -

So stationed I could catch the Mint
That never ceased to fall -
And just my Basket -
Let me think - I'm sure
That this was all -

I never spoke - unless addressed -
And then, 'twas brief and low -
I could not bear to live - aloud -
The Racket shamed me so -

And if it had not been so far -
And any one I knew
Were going - I had often thought
How noteless - I could die -
Your's, Fly.

    Ero la più minuta della Casa -
Occupavo la Stanza più piccola -
Di notte, il mio piccolo Lume, un Quaderno -
E un Geranio -

Così appostata potevo catturare il Tesoro
Che non cessava mai di cadere -
E giusto il mio Cestino -
Fatemi pensare - sono certa
Che ciò fosse tutto -

Non parlavo mai - se non interrogata -
E in quel caso, brevemente e a bassa voce -
Non potevo sopportare di vivere - a voce alta -
Il Chiasso mi faceva così vergognare -

E se non fosse stato così lontano -
E che tutti quelli che conoscevo
Ci sarebbero andati - avevo spesso pensato
A come inavvertita - sarei potuta morire -

Bellissima la scena: è notte, in una stanzetta una figura minuta illuminata da un piccolo lume, armata di un quaderno e di un geranio sul davanzale, è appostata, pronta a catturare e a infilare nel suo cestino l'incessante pioggia poetica che le cade addosso. La piccola poetessa che si fa Danae per ricevere la pioggia d'oro. E questo è tutto. Per il resto, solo silenzio o qualche raro, ritroso intervento, ma sempre a bassa voce. E la consapevolezza che la morte cancellerà tutto. Tutto meno quel prezioso e sfolgorante cestino, a cui altri attingeranno a piene mani.
"Mint" (v. 5), oltre a "menta", significa "zecca" (nel senso di luogo dove si batte moneta metallica) ma anche "sorgente di abbondanti provviste". In questo caso a me sembra proprio una metafora della poesia, che continua a cadere senza posa nell'umile stanzetta dove c'è qualcuno pronto a catturarla e a darle voce. L'immagine rispecchia la vorticosa, incessante scrittura di quegli anni: dal 1862 al 1865, secondo la cronologia di Franklin, ED scrisse 849 poesie, circa la metà della sua intera produzione poetica.

 

F1268-J1261

A Word dropped careless on a Page
May stimulate an Eye
When folded in perpetual seam
The Wrinkled Maker lie

Infection in the sentence breeds
We may inhale Despair
At distances of Centuries
From the Malaria -

    Una Parola fatta cadere per caso su una Pagina
Può stimolare un Occhio
Quando ripiegato in perpetua cucitura
Il Raggrinzito Creatore giace

L'infezione nella frase si riproduce
Possiamo inalare Disperazione
A distanza di Secoli
Dalla Malaria -

La potenza della parola (scritta, ma anche pronunciata, come ED dice alle cugine nella lettera che contiene la prima strofa di questa poesia: "Dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo. Nessun uccello riprende il suo uovo.") supera le barriere del tempo e riesce a produrre i suoi effetti anche al di là delle intenzioni dell'autore, che magari l'ha lasciata cadere con noncuranza sulla pagina.
Il "seam" del terzo verso significa "cucitura" ma anche "strato di minerale in una miniera". Io ho letto "cucitura" interpretandola come riferimento alla rilegatura di un libro, suggerita sia dal "folded" che precede, sia dall'immagine di un autore ormai sepolto che sembra come somigliare al libro che contiene le sue parole.

 


Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").

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