Eccedenza
(un dire a frammenti)
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(ma): eccedenza è dunque questa neve
che bussa a questa porta, meglio:
eccedenza è il tempo della neve
che perpetua, bussando, la curva
della porta
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(ma): esisti? dove, iddio,
si incendia nel cuore, dove —
è un chiaro portare, le mani,
in terre dette a profeta
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— ma: esonda (o salpa?)
tutta questa neve?
(deserto a rapimento
dove a chiosa si vedranno
ombre, curvate a bosco!,
tutte, in fondo —
in fondo al corpo)
— (ma): ma la neve, udibile e lucente,
è tutta, crudelmente, iddio —
iddio in e-ccedenza?
— dico crudelmente per quel lume —
che è specchio di iddio che deborda,
un abbaglio di tempo illimitato tra-
scinato a corpo e ora già dissolto
— (o forse) tutta questa neve
è immobile presenza di un vertice beato,
e la neve, udibile e lucente, è puro —
stato di perdono, bacio che tramanda
la luce originaria
— ma, ma dite, ma la neve,
ripete la luce originaria?
(decifra, la neve,
un angelo che vola?
il bacio che tramanda
la luce originaria?)
— e, la neve, regge —
la luce originaria?
(… o è troppo, forse, ricreare
la luce originaria?
(… abbaglio, la neve, tra-
scinato a corpo e ora già dissolto …
[…]
— (ma) esonda, o salpa,
tutta questa neve?
tutto questo stare —
di iddio in eccedenza?
(… Tempo che rema di palmo
sulla mia mano …
(… e, o anche: enclave,
a innesto nel Tempo, dove —
dove si schianta, può schiantare,
schiantare di respiro, l’eterna,
curva, della luce?
p.s.
eccedenza è il tempo della neve che perpetua,
schiantando, l’eterna, curva, della luce
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