LA PALABRA SECRETA
Detrás de toda palabra habita otra
que despierta las cosas con su nombre:
es como esa llave maestra
que permite entrar en todos los cuartos
de una pensión donde se citan,
ciegos y sordos, los amantes.
Quien encuentra esa palabra
puede entrar en cualquier cuarto,
robar todas las cosas,
vivir otras vidas,
compadecer a todos los amantes.
puede verse morir.
LA PAROLA SEGRETA
Dietro ogni parola, ne vive un’altra
che risveglia le cose con il suo nome:
è come quel passepartout
che permette di entrare in tutte le stanze
di una pensione dove si danno appuntamento,
ciechi e sordi, gli amanti.
Chi trova questa parola
può entrare in qualsiasi camera,
rubare ogni cosa,
vivere altre vite,
compatire tutti gli amanti.
può vedersi morire.
PUNTOS DE VISTA
El poeta –me dices–
es un alma cargada de pasado.
El poema –te respondo–
es ese lugar del futuro
que yo elegí para que vivas tú.
PUNTI DI VISTA
Il poeta – mi dici –
è un’anima carica di passato.
La poesia – ti rispondo–
è quel luogo del futuro
che io ho scelto perché tu viva.
EL ARTE DE FLOTAR
Creímos que flotar era sinónimo
de volar por el aire como un pájaro,
hasta que un día descubrimos
que solo consistía en no caerse,
dejarlo todo intacto,
rompiendo apenas el silencio
para no despertar a los que duermen.
Así vivimos, lentos personajes
que flotan en un cuadro de Leonora.
Como pesadas gotas de mercurio
que al tocarse conforman
una gota, que logra alzarse
por un pequeño tubo de cristal
para medir la fiebre, y a la vez
los sueños más secretos de los hombres.
L’ARTE DI FLUTTUARE
Credemmo che fluttuare fosse sinonimo
di volare nell’aria come un uccello,
finché un giorno non scoprimmo
che consisteva solo nel non cadere,
lasciare tutto intatto,
rompendo a malapena il silenzio
per non svegliare quelli che dormono.
Così viviamo, lenti personaggi
che fluttuano in un quadro di Leonora.
Come pesanti gocce di mercurio
che toccandosi formano
un’unica goccia, in grado di sollevarsi
attraverso un tubicino di cristallo
per misurare la febbre, e nel contempo,
i sogni più segreti degli uomini.
POEMA DE LOS BORDES
Ya lo dijeron los profetas:
tan solo seréis dioses en los bordes.
Por eso nos dan miedo: por su filo;
por eso nos atraen: porque allí duermen
sobre el pretil de un puente nuestros sueños.
Porque en los límites logramos
dejar de ser nosotros y empezar
a vislumbrar al otro,
donde termina y donde empieza
un cuerpo es en la piel.
POESIA DEI BORDI
Già lo dissero i profeti:
Sarete dèi solo nei margini.
Ecco perché ci fanno paura: per il loro filo;
ecco perché ci attraggono: perché lì dormono
i nostri sogni sul parapetto di un ponte.
Perché è nei bordi che riusciamo
a smettere di essere noi stessi e iniziare
a intravedere l’altro,
dove finisce e dove inizia
un corpo è nella pelle.
EL SUEÑO DE LA RAZÓN
Los sueños de la razón engendran monstruos.
Francisco de Goya
Si me buscas, grita mi nombre
como si fuera un sordo que dibuja
y en su mágico mundo no oyera más que el viento
que ahuyenta las palabras que no riman.
Y si el día nos confunde, duérmete
bajo la débil luz de las pantallas
por donde el universo se cuela en cada cuarto,
y sueña, suéñame hasta que me veas
volar a ti como un murciélago.
Y será la noche al fin,
ese lugar seguro en donde todos
somos monstruos para otro,
y aquí no temerás quedarte,
sabiendo que lo oscuro no es terrible,
sino tan solo el cuadro que alguien pinta
porque ha perdido la razón
para poder traerte hasta su lado.
IL SONNO DELLA RAGIONE
Il sonno della ragione genera mostri.
Francisco de Goya.
Se mi cerchi, grida il mio nome
come se fosse un sordo che sta disegnando
e che nel suo magico mondo non sentisse altro che il vento
e che scacciasse le parole che non rimano.
E se il giorno ci confonde, addormentati
sotto la flebile luce degli schermi
attraverso cui l’universo filtra in ogni camera,
e sogna, sognami fino a quando mi vedrai
volare verso di te come un pipistrello.
E sarà infine la notte,
quel luogo sicuro in cui tutti
siamo mostri per l’altro,
e qui non avrai paura di restare,
sapendo che l’oscuro non è terribile,
ma solo il quadro che qualcuno dipinge
perché ha perso la ragione
per poterti condurre al suo lato.
LECCIÓN DE CANTO
Aprendo de mi ausencia,
de cuando ya no estoy,
igual que el pájaro canta
por puro olvido de sí.
Así las cosas, ya sin prisa
porque a nadie espera,
el que fui se va callando.
Y de esta guisa, apenas cuerpo
liberado de su sombra,
aparto el futuro a mi paso,
voy de ausencia a mí.
LEZIONE DI CANTO
Apprendo della mia assenza,
quando ormai non ci sono più,
come l’uccello che canta
per pura dimenticanza di sé.
Così le cose, ormai senza fretta
perché non aspetta nessuno,
quello che io fui, se ne va in silenzio.
E in questo modo, corpo appena
liberato dalla sua ombra,
allontano il futuro al mio passo,
da me alla mia assenza.
INACABABLE
Esta tarde que aún no acaba
es un haiku que luego escribiré,
cuando no estés aquí ya, y la noche
decida revelarme lo que sabe.
La eternidad dura un segundo:
lo justo para estar en una foto
que otros mirarán un día.
Así que, si esta tarde no termina,
es porque todavía
es siempre en el poema,
y ahora es toda su verdad.
INTERMINABILE
Questo pomeriggio che ancora non termina,
è un haiku che più tardi scriverò,
quando tu non sia più qui, e la notte
si decida di rivelarmi quanto sa.
L’eternità dura un secondo:
quanto basta per stare in una foto
che gli altri un giorno guarderanno.
Cosicché, se questo pomeriggio non finisce,
è perché tuttavia
sta sempre nella poesia
e ora è tutta la sua verità.
LA MEDIDA PERFECTA
Dicen que son cortos mis poemas,
pero yo sé que no lo son:
tienen la medida perfecta
para que en ellos quepa un cuerpo.
LA MISURA PERFETTA
Dicono che le mie poesie sono corte,
ma io so che non lo sono:
hanno la misura perfetta
perché in esse ci stia un corpo.
TEMPO MUERTO
Es tuyo,
definitivamente es tuyo
todo este tiempo que creía mío,
hasta que decidas venir
para darle cuerda al reloj
en el que me trago las horas.
Como el cuco que sueña con el cielo
desde su cárcel de madera
y no tiene a quién cantarlo.
TEMPO MORTO
È tuo,
è definitivamente tuo
tutto questo tempo che io credevo mio,
fino a quando tu deciderai di venire
a ricaricare l’orologio
in cui inghiotto le ore.
Come il cuculo che sogna col cielo
dalla sua prigione di legno
e non ha nessuno a chi cantarlo.
VISIÓN
La vi pasar
entre dos parpadeos
del faro.
Era la vida,
es decir todo
lo que no puede verse.
VISIONE
La vidi passare
tra due bagliori
del faro.
Era la vita,
come dire tutto
ciò che non si può vedere.
DAME LA MANO
Porque tuvimos alas
y el instinto aún nos empuja.
Por el capricho de caer
y no hallar fondo, sino cielo.
Por el misterio de saberse
por un segundo invulnerables.
Por el placer de la conquista.
Por la liberación de la renuncia.
Por la codicia del que anhela.
Dame la mano, amor,
para cruzar al otro lado
aunque no parezca a este.
Aunque sea este.
DAMMI LA MANO
Perché abbiamo avuto ali
e l’istinto ancora ci spinge.
Per il capriccio di cadere
e non trovare il fondo, ma il cielo.
Per il mistero di sapersi
per un secondo invulnerabili.
Per il piacere della conquista.
Per la liberazione della rinuncia.
Per l’avidità di colui che brama.
Dammi la mano, amore,
per passare dall’altra parte
anche se è simile a questa.
Anche se è questa.
LA VIDA EN EL AIRE
I would like to thank you for your great kindness,
but never try to lift the words which I cannot hold. EMILY DICKINSON
Nunca intenté alzar palabras
que luego no pudiera sostener,
y, sin embargo, ellas me alzaron
a mí en el aire, sin estar seguras
de qué podrían mantenerme.
Toda mi vida la he vivido
como un acróbata sin red
o un deshollinador ciego
que escribe entre las nubes,
sabiendo que podía resbalar
de una cuerda a otra cuerda,
de un tejado a otro tejado,
de una palabra a otra palabra,
de un silencio a otro silencio.
Y, pese a todo, aún escribo
con la prudencia de quien teme
errar los nombres de las cosas.
¿Pues quién diría que es justo el amor
tan sólo porque es ciego?
LA VITA NELL’ARIA
I would like to thank you for your great kindness,
but never try to lift the words which I cannot hold. EMILY DICKINSON
Mai ho tentato di sollevare parole
che poi non potessi sostenere
e, tuttavia, loro mi sollevarono
nell’aria, senza essere sicure
di potermi trattenere.
Ho vissuto tutta la mia vita
come un acrobata senza rete
o uno spazzacamino cieco
che scrive tra le nuvole,
sapendo che potrebbe scivolare
da una corda ad un’altra corda,
da un tetto a un altro tetto,
da una parola a un’altra parola,
da un silenzio a un altro silenzio.
E, nonostante ciò, ancora scrivo
con l’esitazione di chi teme
di sbagliare i nomi delle cose.
Perché, chi direbbe che è giusto l’amore
soltanto perché è cieco?
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