L’aereo lassù rilascia il suo lamento acuto.
Soltanto al di sotto saggezza di gente muta
incredula
sbalordita
– piante emananti l’oblio –
colonna di fuoco in testa.
Che cosa resta al pensiero
se non l’angoscia e una caduta
di mattoni
e altri mattoni e altro cemento
che erano il castello
e
una torre
e dentro la torre
lo spirito
che parla senza badare
a brandelli di carne.
Le membra.
Chi si diverte a soppesarle?
Daranno filo da torcere a ricomporle.
Conoscevano il modo di stare al mondo.
Piegare le lenzuola della perplessità.
Le membra di un mondo ridotto a.
Toccami. Non temere. Toccami
sono
sarò d’ora in poi
dolcezza languida leggibile
tra le macerie.
I corpi sanno
– intervalli contati –
come
si abbandona il mondo.
Oh sì.
Avevano imparato a far nascere il mondo.
Conoscevano il segreto
del furtarello al mercato
della carezza alla sorella morente
del rattoppare gli strappi
dell’abito di domani in base alla stagione
ah questo e poi quello
ah orgasmo
dell’amore e dei colori.
Le parole prendevano forza evidente
nella bellezza del dubbio.
Il dubbio era il vento più accattivante.
Nessuno lo avrebbe fermato. Eppure.
Si respirava il polmone
di ciò che è vivo.
Si raccoglievano lacrime
ferme sulle guance
nella brina del mattino.
Ma questo era il succedere di un tempo.
Gli aerei punteggiavano il cielo
come moscerini sugli stagni
e fu il regno dei buchi di memoria.
E fu il regno del delirium tremens in ogni cellula
e dei cristalli Lalique nelle tempie
e delle parole danzanti nel troppo azzurro
come danzano i mattoni della poesia
e annullano le distanze
come danzano gli infissi dell’inquietudine
nelle case che non lo sanno
e fu il regno
del tutto scolpito qui
del niente niente niente
scolpito qui
tranne quello che noi non sappiamo
tranne il dormiveglia di te
che cercavi l’uscita segreta
della tua pigrizia
ed entrai nel tuo vortice
in un lampo brevissimo
e fu il regno
del giro girotondo casca il mondo
e il mondo eccolo.
Caduto secondo le previsioni.
Lo spostamento d’aria
sposta solo l’orizzonte.
C’è qualcuno?
Nessuno.
Nulla si trattiene
nulla è trattenuto.
La morte è un fatto preciso
statistico
avvenuto
non solo fabbricato
nei sogni peggiori.
Avanti si metta a suo agio – Madame la mort –
non solo nei versi
la sua casa è qui
porti avanti la sua routine
di magnifica distruzione.
C’è nessuno?
C’è nessuno?
Qualcuno ha tramato la nostra rovina
ma non abiteremo sempre queste macerie.
Bisognerebbe poter dormire.
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