C’è un luogo magico e misterioso in Messico, vicino a San Luis de Potosí, località Xilitla, si chiama Las Pozas ed è un giardino artistico, scultoreo creato nel corso di molti decenni e con tanta pazienza e caparbietà dal ricco artista, nato nel Regno Unito da genitori statunitensi, Edward James (1907 – 1984) e che fu amico di Salvador Dalí, arrivato in questi luoghi nel 1944 per concretizzare un sogno: la costruzione di un grande giardino, di un eden e questo fondendo con sapienza arte e natura, esaltando l’immaginazione, provando a mettere in pratica i principi surrealisti.
Sono 36 le sculture di cemento de Las Pozas (ora monumento nazionale) e il meraviglioso giardino fa venire alla mente il parco dei mostri di Bomarzo, quello ideato dall’architetto Pirro Ligorio e inaugurato nel 1547 su commissione del principe Vicino Orsini. Gli intenti erano diversi ma in entrambi i luoghi il mondo onirico si trasforma in strani e suggestivi palazzi, portali, colonne, case, sentieri che sembrano la concretizzazione di una serie di sogni, di visioni. E In concreto è infatti il titolo della raccolta poetica del messicano Sergio Briceño González (Colima, 1970), con il sottotitolo Xitilia (il luogo dove è sorto il giardino di Edward James), pubblicata nel 2018, recuperando suggestioni vissute durante un soggiorno di alcuni mesi a Las Pozas nel 2012.
Libro diviso in cinque parti che sono sentieri poetici e reali in cui l’autore narra in poesia della scoperta di un territorio così suggestivo, dove piante e alberi si trasformano in cemento e viceversa, tra scaloni, statue, centauri, ninfe, unicorni, maschere, porticati e fiumi che contano i minuti del silenzio e pappagalli che colorano il cielo. Un luogo di saggezza dove le parole sono portate, e in seguito erose, dal vento e i poggi non fanno che osservarci e ridere tutto il giorno. Si procede in un mare di rocce e lo sguardo viene travolto da un’onda improvvisa di bellezza. Uno stimolo alla fantasticheria, a una liberazione interna che lascia intravedere altri mondi, distinte esistenze, persino la delicata, arabesca scrittura elaborata dagli insetti che ronzano nell’aria.
Qui nasce una realtà di tipo nuovo (“concreta”) che fonde il cemento al sogno, l’arte alla poesia, la visione surrealista a un preciso e inconsueto progetto architettonico. Arte che si trasforma in rifugio ma aperto agli altri, amico di tutti, utopica cittadella in difesa della bellezza, zona dove sentirsi come in una culla primordiale, in un eden dal quale poi partire in ogni direzione con la fantasia rinvigorita, rimessa a nuovo: una forza essenziale in cui è possibile rimodellare il principio di realtà su quello del piacere.
Sergio Briceño González scolpisce i suoi versi (sempre misurati e precisi) nella roccia, ovvero li introduce sapientemente nel contesto artistico de Las Pozas, di cui si appropria per poi restituircelo, in poesia, con le sue impressioni, idee, visioni, armonia e realizzando alla fine un flusso linguistico potente e sinuoso, fatto di nessi e accostamenti imprevisti o bizzarri che spronano e colorano i sensi, li affinano: i testi poetici di Briceño, per lo più brevi, si fondono al sogno “concreto” di Edward James. In questo libro governa una pace misteriosa e avvolgente, piena di luce e suoni, di abbaglianti riflessi e odori. Una pace che allontana dall’abisso e avvicina a esistenze anteriori. Si legge e si passeggia in luoghi lontani, in Messico, e si è felici della magia generata dal giardino di Las Pozas e ci si sente immersi nella natura, lì dove il bosco conosce ogni esatta modulazione delle nostre voci interiori. Allora si abbraccia la pietra e la polvere, quello che resiste nel corso dei secoli e ciò che si disperde nell’aria per poi svanire nel nulla.
POESIE DI SERGIO BRICEÑO GONZÁLEZ da En concreto (Xilitla) 2018, Ediciones Sin Nombres, México
*
Hablar en concreto
Evitar lo ornamental
Hablar en firme
Así:
concretamente
*
Parlare concretamente
Evitare l’ornamentale
Parlare con voce salda
Così:
concretamente
*
No busques en Las Pozas una forma
La forma
te encontrará a ti
*
Non cercare a Las Pozas una forma
La forma
ti troverà a te
*
El gobierno del liquen y la bráctea
del muérdago y el musgo
Ciertas cosas florecen en la destrucción
*
La direzione della brattea e del lichene
del vischio e del muschio
Certe cose fioriscono nella distruzione
*
Cada uno
con diferente hambre
los relámpagos
muerden la montaña
*
Ciascuno
con differente fame
i lampi
mordono la montagna
*
Y el habla se desgrana
como un derrumbe a pie de carretera
Se va volviendo piedra en el camino
Va impidiendo la comunicación
y la esperanza
Falla el habla al hablar
en medio de tanta piedra en bruto
Para qué hablar
entonces
si la piedra no escucha
Pero siente
Pero vibra
Pero late
Como un desesperado silencio queriendo convertirse en voz
*
E il linguaggio si sgrana
come un crollo alla fine del percorso
Sta diventando pietra sulla strada
Ostacola la comunicazione
e la speranza
Nel parlare sbagli parole
in mezzo a tanta pietra grezza
Perché parlare
allora
se la pietra non ascolta
Ma sente
Ma vibra
Ma batte
Come un silenzio disperato che vuole trasformarsi in voce
*
Antes era espuma esta montaña
que ya sabe mi nombre
Y escucho el eco de su voz
de la voz de la piedra
De la voz de esa voz de la piedra
Que repite
Que repite mi nombre
Y sé que ese nombre que se llama silencio
es mi forma de estar
de ser
Es mi forma de piedra en el silencio
Es la forma misma
del silencio
*
Prima era spuma questa montagna
che conosce il mio nome
E sento l’eco della sua voce
della voce della pietra
Dalla voce di quella voce di pietra
Che ripete
Che ripete il mio nome
E so che quel nome si chiama silenzio
è il mio modo di stare
di essere
È la mia forma di pietra nel silenzio
È la forma stessa
del silenzio
*
Esta ciudadela es para ser habitada por seres invisibles
No hay puntos cardinales
La brújula marca el norte
en todas direcciones y ninguna
Tu respiración es la única forma segura de orientarse
*
Questa cittadella esiste per farsi abitare da esseri invisibili
Non ci sono punti cardinali
La bussola segna il nord
in tutte le direzioni e in nessuna
Il tuo respiro è l’unico modo certo per orientarsi
*
El bosque sabe la modulación exacta de tus voces
La voz pequeña de la infancia
y la del viento que te invitaba a la locura
Sabe la voz de aquella amante al teléfono
Y la voz de mamá
cuando el almuerzo alcanzaba la mesa
Escucha en este bosque la vocecita tenue de tus hijos
La voz del abandono y la desesperación
Porque este bosque sabe cantar
del modo en que cantaba tu amigo ahora muerto
el sacerdote del colegio
Reproduce con precisión
los gemidos de tu primer amor
Todo lo vuelve música este bosque
Una música tuya
que sólo tú conoces
*
La foresta conosce la modulazione esatta delle tue voci
La piccola voce dell’infanzia
e quella del vento che ti invitava alla follia
Conosce la voce dell’amante al telefono
E la voce di mamma
quando il pranzo veniva messo sul tavolo
Ascolta in questa foresta la vocina debole dei tuoi figli
La voce dell’abbandono e della disperazione
Perché questa foresta sa cantare
nello stesso modo in cui cantava il tuo amico morto,
il sacerdote della scuola
Riproduce con esattezza
i gemiti del tuo primo amore
Tutto trasforma in musica questa foresta
Una musica tua
che soltanto tu conosci
*
Hay seres que navegan el aire
produciendo un zumbido
Trazan rutas grotescas
Rumbos sin cuerda ni cordura
Van dejando a su paso vibraciones
Esa sensación
de pulso desmembrado
Y no ven:
se orientan por su extremidades
y antenas
Se llaman vestigio
recuerdo
quizás remordimiento
*
Ci sono esseri che navigano nell’aria
producendo un mormorio
Tracciano bizzarri percorsi
Rotte senza corde né giudizio
Lasciandosi alle spalle vibrazioni.
Quella sensazione
da polso smembrato
E non vedono:
si orientano con le loro estremità
e antenne
Si chiamano vestigia
ricordo
forse rimpianto
*
También trazan esquemas
y alguna forma de escritura primitiva
en su vuelo
los insectos
*
Tracciano persino schemi
e qualche forma primitiva di scrittura
nel loro volo
gli insetti
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Traduzione dallo spagnolo di Alessio Brandolini
Sergio Briceño González poeta e traduttore dal francese è nato a Colima (Messico), dove vive, nel 1970.
Nel 2001 ha ricevuto il Premio Internazionale di Poesia “Salvator Díaz Mirón” per il libro Trance, poi tradotto in francese e pubblicato in Francia. Nel 2011 ha ricevuto il Premio Internazionale di Poesia “Jaime Sabines” per il libro Insurgencia, poi tradotto in tedesco e pubblicato in Germania.
Tra gli altri suoi libri di poesia si segnalano: Corazón de agua negra, Catorce fuerzas, Ella es Dios, Saetas, Náqar, La hembra humana e La de los siete colores.
Suoi testi sono stati inseriti in diverse antologie di poesia ispanoamericana.
alexbrando@libero.it
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