FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 55
maggio/agosto 2020

Cenere

 

LA COSTANZA DELL’INSOLENZA
La poesia di Daniel Leuwers

di Viviane Ciampi



Daniel Leuwers si dichiara – con molta modestia – «poeta tardivo» poiché decide di pubblicare poesia a soli cinquant’anni, avendo nondimeno alle spalle un’ ampia opera di prosa, di critico letterario e critico d’arte. Questa sua generosità nell’affrontare le opere dei grandi padri (René Char, Michel Butor e molti altri) lo costringerà – almeno nei primi anni di giovinezza – a tenere a bada il desiderio di scrivere poesia in proprio. Di René Char, il poeta della resistenza, diventerà amico, ma senza sudditanza e senza tuttavia ereditare certe ridondanze liriche talvolta in agguato nella scrittura del Maestro.

L’infinita indagine del poeta francese sul modo di guardare un’opera d’arte, permea ogni testo e si ritrova persino nelle poesie erotiche palpitanti di vitalità e non sprovviste di un certo candore. Si presume voglia avocare a sé la realtà esterna, guardarla ed esserne ricompensato grazie a uno sguardo di ritorno.
Il suo andirivieni tra poeti e pittori non manca di una visione ironica e maliziosa:

«I pittori sono generalmente più simpatici dei poeti. Ma vi sono scrittori che assomigliano a dei pittori e di conseguenza diventano anch’essi simpatici, sono gli scrittori implicati fisicamente nella loro opera».

E ancora:

«Lo scrittore dà talvolta l’impressione di essere più complicato del pittore, ma non è che un’impressione. Vi è follia nel pittore – intendo nel pittore che tenta di andare fino in fondo a se stesso. Questo si chiama ricerca, ma tutto il retroterra mistico è piuttosto spiacevole; non confondere scopo estetico con compiacenza mistica».

Tra le sue poesie della percezione e degli amorosi incanti, scopriamo:

      La bellezza delle donne

      mi fa pensare alla morte

      che se ne va

      al punto che lo slancio della vita sbalordisce

      come una serpe

      alle delizie innocenti […]

Toccata e fuga!

Il poeta francese è anche viaggiatore bulimico ma di viaggi da dove poter tornare anche all’improvviso per essere «sempre pronto a partire per altrove» e questi viaggi lasceranno impronta perenne sia in poesia sia in prosa. Leuwers si trova particolarmente a suo agio nelle grandi città (e in questo ricorda Jacques Prévert, Jacques Réda, Bernard Noël, grandi flâneurs seriali). Quando si perde volutamente nelle grandi capitali descrivendole nella loro sfumata essenza mette in circolo il meglio del suo immaginario.

A tratti fa pensare a Camillo Sbarbaro e al suo sensuale deambulare per le strade di Genova sulla Spianata Castelletto tanto cara anche al poeta Giorgio Caproni, mentre qualche deliziosa quanto sconosciuta donna gli sfiora appena il braccio: «… e si potrebbe, in un’ora come questa, pensare all’amore…».

Ecco una Lisbona vista da Daniel Leuwers durante un viaggio in Portogallo: Tutti i miei amici hanno, nel corso degli anni, ricevuto una cartolina postale dove un camioncino giallo posteggiato davanti a un ristorante che vanta i meriti del suo «bacalhau assado». Si percepisce che la terrazza ben protetta dal sole è pronta ad accoglierci. La scena pare svolgersi a Caiscais, luogo piuttosto chic molto amato dai Lisbonesi, a una ventina di chilometri dalla capitale. Sto pensando che dopo un buon pranzo (si mangia bene – e pure abbondante – in Portogallo), una siesta non sarebbe disdicevole con una donna amata, in una camera sopra lo stesso ristorante, magari affittata al pomeriggio (ma un paese di tradizione così cattolica autorizzerebbe tale fantasticheria?).

Tornando alla poesia, i versi appaiono insieme semplici, trasparenti e pacatamente misteriosi eppure sprovvisti di quelli che sono i sentieri consueti della poesia.

Le poesie qui tradotte sono undici, poesie che potremmo definire «dell’esistenza», che lasciano presagire traumi e misteri, trasudano interrogativi e l’insieme dei segreti non identificati che planano attorno a noi. Leuwers è colui perennemente in fuga. Non ha ancora trovato un luogo dove restare. Ma è poeta d’allegro pessimismo dalla sincerità disarmante che non si nasconde mai dietro un dito. Un giorno, alla mensa di un festival francese, tra il cuscus e la macedonia ammette: «dico sempre il contrario di quel che penso!». Infatti è anche l’artefice di un libro dal titolo Falsità del vero e del Livre pauvre (collezione pubblicata da Gallimard) in cui spiega che nulla è più ricco di un libro povero. Mi trovo quindi davanti al più sincero dei mentitori. Eccomi rassicurata: il bugiardo non ammetterà mai di essere un bugiardo. In questo consiste la sua insolenza.




POÈMES D'UN 3 JUILLET
POESIE DI UN 3 LUGLIO


L'APPUIE-TÊTE

Rien n'est clairement dit
Le corps est allongé au cœur du sarcophage
Les touristes montent et descendent dans l'impasse
Il y a une ombre de lumière
La voiture a vrombi en son ventre
et les pieds ont shooté
dans la tête coupée


IL POGGIATESTA

Nulla è detto chiaramente
Il corpo è sdraiato nel fulcro del sarcofago
I turisti salgono e scendono nel vicolo
Vi è un’ombra di luce
La macchina gli ha ruggito nel ventre
e i piedi si sono conficcati
nella testa mozzata


À QUAI

Tu y atteins
mais elle est trop blonde pour recevoir l'obole
La lisière est si proche que les coutures se déchirent
La croisière part sans toi
Elle te voit à grand peine
Elle s'est noyée à Ziguinchor


SUL MOLO

Vi ci attingi
ma è troppo bionda per ricevere la carità
La lisiera è così vicina che le cuciture si strappano
La crociera parte senza di te
Lei ti vede a malapena
È annegata a Ziguinchor


L'ESCALIER DE SECOURS

Les enfants chantent sous la venelle
puis ils s'éprennent de la marelle
à Pernes-les-Fontaines
Mais vient l'angoisse des piscines
la peur de suivre l'homme en bleu
l'aimée perdue en vocalises
près de la bouche du métro


LA SCALA DI SOCCORSO

I bambini cantano sotto il vicolo
poi s’innamorano del pampano
a Pernes-les-Fontaines
Ma arriva l’angoscia delle piscine
la paura di seguire l’uomo in blu
l'amata che si perde in vocalizzi
vicino alla bocca della metropolitana


LE LAMA

Elle a un abcès au genou
Sa nudité est plus nue
qu'une mer sans bateau
Des robots tordent les chaînes du zoo


IL LAMA

Lei ha un ascesso al ginocchio
La sua nudità è più nuda
di un mare senza nave
I robot distorcono le catene dello zoo


LEZIGNAN

Ça fait protubérance
volcan assoupi
couples paralysés
L'étrange messagère parle parle
Elle fonce dans la foule à Béziers


LEZIGNAN

Fa protuberanza
vulcano assopito
coppie paralizzate
La strana messaggera parla parla
Irrompe tra la folla a Béziers


TRIANGLE

Le sol se soustrait à l’eau
que la mère a lancé à plein saut
contre le mur de l’enfance
Le sol boit le trop plein
s’isole
et rêve
d’une musique isocèle


TRIANGOLO

Il suolo si sottrae all’acqua
che la madre ha lanciato con un grande salto (*)
contro il muro dell’infanzia
Il suolo beve il troppo pieno
si isola
e sogna
una musica isocele

(*) In francese c'è un’ambiguità tra "seau" (secchio)
e "saut" (salto) non restituibile in italiano.


PONTUS DE TYARD

Monté tel un évêque
dans l'enclave du sermon
il tance les filles du Pasteur
et leurs missels ruissellent de sexes inapaisés
Saura-t-il convaincre Paul Valéry
de prendre des vacances ?


PONTUS DE TYARD

Salito come un vescovo
nell’enclave del sermone
ammonisce le figlie del Pastore
e i loro messali gocciolano di sessi inappagati
Saprà convincere Paul Valéry
a prendersi le ferie?


VOITURE FILANTE

Son auto ne monte plus la rampe de l'Odyssée
Elle s'est rangée et dort en apnée.
Je ne verrai jamais plus son sourire
exagéré
Elle a ouvert un Opinel près de sa lèvre
et c'est elle qui se coupe
à trop hâter la haine


MACCHINA FILANTE

La sua auto non sale più sulla rampa dell’Odissea
Si è sistemata e dorme in apnea.
Non vedrò mai più il suo sorriso
eccessivo
Ha aperto un Opinel (*) vicino al labbro
ed è lei che si taglia
a forza di affrettare troppo l’odio

(*) Famosa marca di un coltello francese.


MASSALA

Elle est très pudique
Je ne l'aime qu'ainsi
Pourquoi autant l'attendre
elle qui n'est libre qu'un peu
et peut-être excentrique
dans la chambre voisine ?


MASSALA

È molto pudica
Io l’amo solo così
Perché aspettarla tanto
Lei che è libera solo un po’
e forse eccentrica
nella camera attigua?


CHAR ET DUPIN

Le maître qu'on assassine a des forces inconnues
Il se moque de la mort qu'il a trop côtoyée
Il n'est le maître de personne
Il se défie du traître qui aime les femmes aussi.
Il le voit gravir les sentiers adultères de l'argent
qui l'indiffère


CHAR E DUPIN

Il maestro che assassiniamo ha forze insospettabili
Se ne infischia della morte che troppo ha frequentato
Non è il maestro di nessuno
Diffida del vigliacco che ama anch’egli le donne.
Lo vede mentre sale sui sentieri infedeli del denaro
di cui non gli importa


COLÉOPTÈRE

Il parle au tout-venant près de la grille verte
Il aperçoit au loin la belle Japonaise
éventail à l'envi
Il voit les pompiers sortir la grande échelle
(à Kyoto rêve-t-on de Chinon ?)
Il pince ses seins menus
les descend vers sa bouche
et puis se sent cloué
dans la boîte aux insectes


COLEOTTERO

Parla con chiunque vicino al cancello verde
Scorge in lontananza la bella Giapponese
sfida di ventaglio
Vede i pompieri uscire dalla scala
(a Kyoto si sogna Chinon?)
pizzica i suoi seni delicati
li fa scendere verso la sua bocca
dopodiché si sente inchiodato
nella scatola degli insetti


Traduzione dal francese di Viviane Ciampi




Daniel Leuwers
nato in Francia a Beaumont-sur-Oise, docente emerito di letteratura francese contemporanea all’Università François Rabelais di Tours. È poeta (a partire da La Vie cassée, Moires, 1996 fino a Temps T., Pourquoi viens-tu si tard ?, 2017; Atlas et paradis, Al Manar, 2018; Portraits intranquilles, Segust, 2019 e Ces Messieurs de A à Z, Transignum, 2000).
Saggista (opere su Rimbaud, Jouve, Char, la poesia contemporanea), è anche autore di quaderni («carnets») e ha lanciato, nel 2002 la collezione «hors commerce» (fuori commercio) dei «livres pauvres» che associano scrittura e pittura in una avventura internazionale di cui rendono conto, tra gli altri, Richesses du livre pauvre e Les Très Riches Heures du livre pauvre, Gallimard, 2008 e 2011.

vivianeciampi.poetry@gmail.com