*
Desaparecidos
fluttuando tra memoria e oblio,
incalzando onde
riemergono
come Nelumbo Nucifera
svelando la notte dei lupi
che vestono di sangue
per regnare
sui piccoli.
Nel mondo delle meduse
anime rubino
galleggiano sulla luce
verso la terra di mezzo
diventando eterni Moai,
mentre
voci dall’abisso silenzioso
salutano il male,
Mai più tacere, mai più volare
Mai più diventare
fantasmi
che decorano il mare.
*
Un arto fantasma
la terra abbandonata
combattendo,
stagno di anime,
uniche
nel dolore e nel colore.
Lunghe insonnie
corrompono
aria e corpi brucianti,
si cibano con identità tradite
e anni non vissuti.
Urgono passi su tracce
già battute,
impronte
di viaggi speciali
oltre il confine di sangue.
*
Viaggiatori,
spogli da passato e futuro
da identità e lingue,
con ricordi e sogni
prigionieri del confine,
in fila
per lo spogliatoio delle anime.
Camminatori
appesi alla frontiera
a guardare i purosangue
ostentare la razza.
Sulla soglia della libertà,
in bilico
tra principi e dubbi
l’anfitrione
ricompone le vite.
Ma l’anima,
non può sanare la legge.
Uno stormo di schiavi
comprati
coi fiori
aspetta la vita
oltre
la solidarietà frammentata.
*
Alleanze di vizi e spettri
s’affacciano,
avanzano e si nutrono
come cani sciolti
di bersagli facili.
Il male
latra sguinzagliato
alle porte del paradiso,
tortura, sevizia
e ingravida.
Il ventre si sporge fecondo
e si illumina.
Una nuova vita
figlia di vessazioni e soprusi,
un sole nero
puro e tiranno
s’affaccia
e dirotta il dolore,
lo distrae e lo trasforma
in futuro.
Un utero fertile
partorisce
tra resti e scarti.
Il travaglio
diventa conforto
mentre
un innocente
nasce
per mutare la chimera
in luce.
*
Spiriti liberi
che migrano con la brezza
e traducono il proprio colore
come il camaleonte,
si trasformano
in silenzio e assenza,
tramutano
e non riconoscono più
il proprio sangue.
Scartati
da radici e bandiere,
ammassati
in una crociera di anime e volti
diventano
folla di inesistenze
in esilio.
*
Tutto
tra ombre e verità
si attacca alla coscienza
e pulsa nelle vene
gonfiando a dismisura
timori ed ignoranza.
Tutto
aiuta provocazioni e metamorfosi.
Niente nel mio specchio
riflette come la tua
diversità.
*
Tempi maturi per raccogliere anime
in fondo al baratto
e innalzare tempeste di ali
sopra stupidi autunni bagnati
intrisi di camminate senza fine
sui marciapiedi,
col buio pesto marcire addosso.
Travestito di Luna
adeschi l’amore facile
nella città dei ragni
per sesso puro, per denaro,
Per costruirti il riflesso
in uno specchio di acqua.
*
Oscura nell’anima
l’ingresso che la separa dal mondo
e il silenzio che custodisce
le sue parole.
La natura
imprigionata riposava
in due metri quadrati
sprangati.
Tutti i suoi sogni
arrestati
e la porta aperta
è solo nostalgia.
Muri di cemento
e buchi di sole
nutrono
l’innocenza del ladro.
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