In principio fu il Dramma Sacro, le rappresentazioni sul sagrato del Duomo. Poi, nel 1951, monsignor Francesco Pieri, vescovo di Orvieto, incaricò Lea Pacini, donna rigorosa e creativa che coltivava l'amore per la storia e le tradizioni della sua città, di "inventarsi qualcosa per rendere ancora più attraente la processione del Corpus Domini". Dal "Maggio Musicale Fiorentino", l'ormai mitica e compianta signora ottenne in prestito alcuni abiti e, nel giugno di quell'anno, l'ormai celebre Corteo Storico della città di Orvieto fece, di fatto, la sua prima uscita.
Il Connestabile dei Cavalieri
|
Il Confaloniere di Giustizia
|
Rosso e bianco. Verde e bianco. Giallo e blu. Giallo e rosso. Sono questi i colori che identificano rispettivamente Serancia, Olmo, Stella e Corsica. Ovvero, i quattro quartieri nei quali è divisa Orvieto. A ricordarlo al turista, non sono solo le tinte dei preziosissimi costumi, ma anche i fiori e le bandiere che nei giorni di festa ornano i lati delle strade, e gli stendardi dirimpettai che si guardano al centro esatto della città, all'altezza della Torre del Moro. Oltre ad avere la propria policromatica rappresentanza nel corteo, i quartieri costituiscono, infatti, la parte più viva e preziosa del folklore.
Vessilliferi
|
Vessilliferi con gli stemmi del Comune
|
Vessilliferi del quartiere della Stella
|
Vessilliferi, tamburini e trombettieri
|
I costumi, invece, rappresentano dei veri e propri capolavori realizzati dalla maestria degli artigiani locali. Con il tempo, il Corteo Storico è cresciuto a dismisura, tanto da contare ormai quattrocento figuranti. Milizie, tamburini, trombettieri e domicelli, fino al gonfalone di giustizia, i Signori Sette e i nobili, le corporazioni, i cavalieri che sfilano solenni. Nessun personaggio è casuale, dal momento che il corteo, per questo composto da soli uomini, riproduce il potere civile, la forza militare e l'autorità religiosa del Libero Comune medievale di Orvieto nel momento della sua massima espansione.
I Sapienti
|
I notai
Scorta armata
|
Era il 4 giugno del 1994 quando, per la prima volta, dame e damigelle abbigliate dei costumi creati dall'estro di Nicoletta De Angelis sfilavano, nella vigilia della festa del Corpus Domini, per recarsi all'interno del Duomo di Orvieto ad assistere ai Vespri. E per radunarsi, poi, in Piazza del Popolo, accompagnate da musici e popolani prodighi nell'offrire a tutti spighe di grano augurali, per assistere allo spettacolo di danze medievali, giochi di bandiera, esibizioni di trampolieri e falconieri.
Dame
|
Dame e Cavalieri
|
Dame
|
Dama
|
Pur non avendo tutte un casato d'appartenenza riconoscibile, queste eleganti donne d'altri tempi – oggi una settantina – rappresentano consorti e figlie dei signori delle terre assoggettate, giunte in città per prendere parte ai festeggiamenti. Dal 2011, lo spettacolo di danze e musiche medievali si tiene in Piazza del Duomo.
Dame alla Celebrazione dei Vespri
Popolane
Cambiamenti questi figli del tempo che hanno avuto il pregio di avvicinare e rendere protagonisti gli Orvietani di ogni età, nelle annuali celebrazione di questo evento storico di cui si è recentemente festeggiato, con un giubileo straordinario, il 750° anniversario.
Una piccola popolana
|
Corteo dei popolani (part.)
|
> Corteo dei popolani
Il testo è tratto dal sito: inorvieto.it
laurenziambra@gmail.com
|