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Una vita si spogliano i frangipani nei giardini delle villette lungo la baia, quando il momento s’incendia di sole di fiori dai lembi più neri si tinge il cammino io sosto per tutto il respiro che ho in corpo e scambiando un’eco per voce raccolgo i resti del vento.
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Viene il tempo delle lettere di getto scritte per scompenso siderale stelle che pure la notte brillano di più viene il tempo del pacco d’oltremare e dei cento grammi di macadamia quando si riempe tutto è assenza la Croce del Sud la vedi con stupore al suono di una chitarra cilena e di qualche sorriso ritagliato di foto hai già quasi anche un roadtrip e sembra non bastare un comic un segnalibro altri regali, come staccandosi dalla terra viene un tempo delle cose a mai risarcire a mai esaudire.
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Transitano migrano i pipistrelli mi chiami rapendomi da un pensiero togliti le scarpe avvicinati guarda il cielo è una tavola blu con scure lanterne d’ali centri di periferiche tracce ancora il tarlo l’erba è fresca toccala e sì mi rapisci ma dura il tempo tra fiato e fiato infissa punta di compasso centro periferica colpa d’altrove più dei freni dei treni assorda lo strazio di questi pipistrelli strazio di amori perduti il cielo prendo il plaid si riversa inchiostro lì in alto e più oscuro è discernere volo da vento, più chiaro dissolvere.
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Calarmi nella bocca del pellicano che noncurante passa davanti occhi inquisitori di scisto accesso forse ad altro mondo fondo d’amaca gola dove stare un cigolio di altalena più in là di qualche adulto ancora bambino torna il pellicano il collo e altro scisto ai miei occhi torna ma muore la fantasia torno al castigo di nudi piedi in scarpe, riprendo il mio passo d’asfalto.
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C’è terra sul guscio dell’abbrivio di arena dice di polvere lei corre verso il tramonto le daranno della gitana al ritorno per l’onda nuova più alta tra i capelli altri cadaveri di vitalità giacciono che solo il pestarli fa esistere il sole lancia frecce infuocate lei corre ancora ma nell’altro senso poi è l’altro senso a correrle accanto segue un percorso quotidiano già prende il volo una lei continua dopo la curva già non smette di volare il tempo a frinire fino a finire già dissipa una goccia di fatica, una semibreve dura una vita?
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Non piega il vento questi grattacieli non serve scommettere accadrà la torre è salda tutto si assesta tutto in sequenze di senso s’impiglia ad un ramo una busta altra raffica zufolio sibili e spiriti su per gli spifferi torna non si arresta indugia l’alba nel silenzio un lorikeet come flauto dà il buongiorno alla città verticale e qui, come ferma davanti a un Rembrandt sul balcone del mondo mi attardo.
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