FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 30
aprile/giugno 2013

Germogli

 

GERMOGLI NEI GROVIGLI

di Alessio Brandolini



1

Sfiorito come non mai perché stufo
delle oscillazioni, nell’arido terreno
da mesi senz’acqua, bloccato
dal groviglio che lievita nel cuore.
Una vita oscura e gelida: un seme?
Per trovare la luce ti cali nel pozzo.


2

Coi rami secchi e le foglie del fico
brucio le radici, gli sguardi di Eva
e Adamo crivellati da una mela.
Da troppi decenni hai sulle spalle
un lupo che non puoi ammansire.
Perché non strappi l’erbacce dall’orto?


3

Ci vorrebbe un puledro per fuggire.
Zone oscure rivestono il paesaggio
muffa e nodi nei solchi familiari.
Un ramo dell’albero solo quando
scrivi ma i germogli si fanno spine
la volta celeste accoglie già il canto.


4

Sparavo in un convento di teppisti
inconfutabili giudizi sul peccato.
Non è solido ciò che non traballa:
la durezza porta alla trasparenza?

Lacerai la maschera per vedere
il Tevere in fiamme divorare il paese.


5

Stavo per essere giustiziato e ridevo
sussurrando al boia: «Fai in fretta
amico, agisci come se l’io non ci fosse».
Sotto la forca le gocce di sangue
germogliavano al buio. All’alba il nodo
scorsoio stretto al collo ti rese più vivo.


6

Perché batte l’acqua piovana
sui noci che sfrangiano il tetto?
Oggi contesto ogni cosa che vedi.

Riflettendo sulla tua ombra asfissiante
lascia il lupo sbranato dall’agnello
avvistare un incubo più che un sogno.


7

Vero, mi hai fatto colare a fondo
in storie che non avrei mai compreso.
Ora ti chiedo: è servito a qualcosa?
Mi odi perché ti assomiglio o per quello
che dico? I morsi non spezzano i fiori,
l’intreccio di rami che unisce i nostri corpi.



La silloge è tratta della raccolta inedita Nello sguardo del lupo.



alexbrando@libero.it