Ogni tanto ce la faccio a scrivere per questa rubrica un pezzo in tema con l’argomento dell’intero numero di Fili d’aquilone, e questo potrebbe essere uno di quei casi. Stavolta infatti ho intenzione di parlare di un artista che ha attraversato un momento di crisi nella sua carriera e di come sia riuscito a superarla in modo piuttosto insolito. Si tratta di un batterista (anzi, di un ex-batterista) che ha militato per pochissimo in una delle più celebri e importanti band del rock: i Genesis.
Ora non è il caso che io mi metta a spiegare chi sono i Genesis e cosa hanno fatto. Anche chi non li conosce immagino sappia che da quel gruppo sono partite sfolgoranti carriere soliste come quella di Peter Gabriel e Phil Collins. E tanto basterà. Ma l'ex Genesis di cui voglio parlare non è né Gabriel né Collins, bensì il misconosciuto Chris Stewart.
Come batterista, la sua è una carriera lampo che finisce quasi prima di cominciare. Stewart era compagno di classe di Peter Gabriel e Tony Banks e anche lui può essere considerato uno dei membri fondatori dei Genesis, anche se il suo apporto è davvero minimo. Suona la batteria in quattro brani appena (solo uno dei quali, The silent sun, finirà poi sul primo album dei Genesis. Gli altre tre circoleranno come singoli e b-side). Poi, Jonathan King, l’allora manager della band, senza troppi giri di parole chiede a Stewart di andarsene. Non è cattiveria, ma il resto della band sembra davvero promettente, mentre Stewart è un batterista poco più che mediocre.
Cosa fa a questo punto il batterista licenziato? Si chiude in casa piangendo per l’occasione sfumata? No. Reagisce in modo spiazzante: fa tutt’altro. Viaggia, tanto per cominciare, e tra i vari lavori che gli capita di fare per mantenersi nel corso dei suoi viaggi c’è anche quello del pastore. Ed è lì, tra pecore e pascoli, che capisce qual è la sua vera vocazione: quella dell’agricoltore e dell’allevatore. Per molti anni questa vocazione resta dormiente. Stewart continua a viaggiare (a un certo punto lo farà anche “su commissione” scrivendo la guida della Cina per la collana Rough Guides), si sposa e scopre con piacere che anche sua moglie condivide la passione per greggi e fattorie. Alla fine la coppia si decide. Nel 1988 i due acquistano una fattoria abbandonata a sud di Granada, in Spagna, e si ritirano lì, dove nascerà Chloé, la loro figlia.
Stewart non nasconde che la vita dell’agricoltore è dura, ma ne è comunque conquistato. Al punto tale che decide di dedicare a questa sua nuova fase dell’esistenza un libro autobiografico, Una casa tra i limoni (in Italia è stato pubblicato da Guanda), che ha anche un discreto successo. Nel suo blog Stewart, ripensando ai suoi esordi nei Genesis, ricorda che i suoi genitori furono da subito contrari alla sua passione per la batteria, e commenta ironicamente: “i miei ritenevano che il rock business non avesse futuro e mi costrinsero a continuare gli studi. Le conseguenze furono che Peter, Mike e Tony sono diventati miliardari mentre io faccio il pecoraio. Ma non mi importa: amavo le pecore e le amo ancora.”
E in effetti, guardatelo in questa foto, insieme a sua moglie, nella loro fattoria in Spagna. Non sembra anche a voi una persona felice?
La foto di Chris Stewart è tratta dal suo sito/blog
federico.platania@samuelbeckett.it
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