FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 21
gennaio/marzo 2011

Futuro

 

CLAUDIO PIERSANTI
I giorni nudi

di Michele Governatori



          C’era qualcosa di inafferrabile nella sua testa, qualcosa che limitava la sua affettività, ma [lui] non riusciva a immaginarsi diverso.

Alberto è uno sceneggiatore di successo più talentuoso dei suoi colleghi. Capace di immedesimarsi e commuoversi per le creature delle sue storie ma non di nascondere a sé e agli altri il senso dell’inutilità del suo stesso lavoro. Né di superare il proprio arido arredamento di abitudini scostanti e solitarie.

La scrittura di Piersanti segue Alberto con una narrazione ellittica, anch’essa anaffettiva, precisa ma sparagnina di parole e d’immagini, qualche volta addirittura frettolosa nello spiattellare cesure o improvvisi salti nella consapevolezza interiore del protagonista.

Che ha un matrimonio alle spalle con una donna che oggi disprezza con tenuissimi sensi di colpa, e che incontra Lucia, una meravigliosa ragazza con metà dei suoi anni.

Lei imbastisce un tenace tentativo di vivere accanto a lui e alimentare un futuro insieme, e lui le risponde con passione sì, ma anche con crescenti silenzi e insofferenze.

Ma una volta che la casa è di nuovo vuota e Alberto scopre lo sterile piacere di tenerla più in ordine rispetto a quando c’era lei, il ricordo sensuale di Lucia inizia davvero ad abitare la mente di lui.

Il realismo schiacciante di Piersanti è nell’assenza di ogni indulgenza retorica e sentimentale, nella disordinata banalità degli eventi che scatenano le svolte. Ma è un’assenza che ha volume, e che forma lentamente la dimensione più eterea e persistente del libro. Fino a dar vita a una specie di gorgo, il Vuoto, la depressione, il deserto da attraversare, che s’impossessano di Alberto come una psicosi, o una nuova spiritualità della Solitudine.


Claudio Piersanti, I giorni nudi, Feltrinelli, I Narratori, Milano 2010, pp. 211, euro 17,00.




da I GIORNI NUDI


Ma a cosa gli serviva la forza? Non poteva battersi con il vuoto. I passanti, onorevoli o barboni che fossero, gli sembravano tutti uguali. Animali con la testa china sul cappuccino bollente. Non desiderava la loro compagnia, voleva soltanto svanire, confondersi, diventare un passante qualsiasi, uno sconosciuto. Dopo aver camminato a lungo si concesse un’abbondante colazione in un bar appena aperto. A quell’ora c’era una grande scelta di paste, così ne ordinò un vassoio per assaggiarne più d’una. Lo servì una bella cameriera straniera, con gli occhi azzurri e il sorriso gentile. Doveva essere abituata a uomini dall’appetito forte, perché aveva abbondato con le paste. Purtroppo Alberto, pur attirato dai dolci appena sfornati, riuscì a mangiarne soltanto uno, il più piccolo, e per mandarlo giù dovette chiedere un’altra aranciata.

“Ho gli occhi più grandi della bocca”, si scusò con la ragazza, che gli sorrise senza capire. Gli succedeva da giorni. Credeva di avere molta fame, si sedeva a tavola, stendeva il tovagliolo sulle ginocchia, e alla prima forchettata doveva arrendersi alla gola chiusa. Il suo organismo accettava soltanto pochissimo cibo, preferibilmente liquido. Molto probabilmente i disturbi del sonno e quelli alimentari erano sintomi dello stesso male. Lo stress non gli era certo mancato in quei mesi. Si era separato da un socio e dalla sua giovane compagna, chiunque ne avrebbe risentito. Decise che si sarebbe fatto visitare dal suo amico medico, genio indiscusso fin dai tempi del liceo. Insegnava all’università ed era un internista irraggiungibile, ma con i vecchi amici faceva volentieri eccezione e li riceveva in tara o tardissima serata in una clinica privata.




Claudio Piersanti
è nato in Abruzzo nel 1954. Laureatosi in Filosofia a Bologna, attualmente vive tra Roma e le Marche. A lungo giornalista scientifico (si è occupato prevalentemente di tematiche legate alla neurobiologia), è anche autore di sceneggiature cinematografiche (ha lavorato soprattutto con Carlo Mazzacurati) e di un libro a fumetti, Stigmate, scritto con Lorenzo Mattotti.
Ha pubblicato romanzi e libri di racconti.
  • 1981   Casa di nessuno (Feltrinelli, Sestante 1993)
  • 1986   Charles (Transeuropa, Feltrinelli 2000)
  • 1992   Gli sguardi cattivi della gente (Feltrinelli)
  • 1989   Gli amori degli adulti (Feltrinelli, ediz. ampliata in UE 1998)
  • 1997   Luisa e il silenzio (Feltrinelli - Premio Viareggio-Ràpaci, Premio Vittorini-Siracusa)
  • 2000   L’appeso (Feltrinelli)
  • 2003   Comandò il padre (Pequod)
  • 2006   Il ritorno a casa di Enrico Metz (Feltrinelli, UE 2008 - Premio Napoli)
  • 2009   Il filo dell’acqua (Consorzio Venezia Nuova)
  • 2010   I giorni nudi (Feltrinelli)


michele.governatori@gmail.com