FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 21
gennaio/marzo 2011

Futuro

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli


Opaco avvenire


Pain - has an Element of Blank -
It cannot recollect
When it begun - Or if there were
A time when it was not -

It has no Future - but itself -
It's Infinite contain
It's Past - enlightened to perceive
New Periods - Of Pain.

    La Pena - ha un Elemento di Vuoto -
Non può rammentare
Quando ebbe inizio - O se ci fu
Un tempo in cui non c'era -

Non ha Futuro - tranne in se stessa -
Il suo Infinito contiene
Il suo Passato - illuminato per percepire
Nuovi Periodi - Di Pena.

Una delle poesie più angoscianti di ED. Forse la cosa non appare ad una prima lettura, ma poi, dopo aver notato la geometrica circolarità di quel "pain" che inizia e conclude la poesia, ci si accorge che la "circonferenza" (parola spesso usata da ED, che qui non è citata ma chiaramente evocata) è qui totalizzante e senza uscite. Nella prima strofa la pena (il dolore, la sofferenza, che appare una chiara metafora della vita) non è in grado di ricordare la sua assenza, non rammenta il suo inizio, né un punto del tempo in cui non fosse presente, si autoalimenta in una sorte di perenne presenza.
Nella seconda il concetto viene ulteriormente rafforzato: il suo futuro è in se stessa, ovvero non c'è un futuro che ne contempli l'assenza, ma nemmeno ha un passato, che è compreso nella sua circolare infinità. Qui c'è una parola che in genere viene usata in senso positivo: "enlightened". Ma nemmeno questa "illuminazione" crea un varco nella circonferenza, perché non è una luce che ci indica l'uscita dall'oscurità, ma serve soltanto per percepire meglio nuovi periodi di infinita pena.

*****

The Future never spoke -
Nor will he like the Dumb
Report by Sign a Circumstance
Of his Opaque To Come -

But when the News be ripe
Presents it in the Act -
Forestalling Preparation -
Escape - or Substitute -

Indifference to him -
The Dower - as the Doom -
His Office but to execute
Fate's - Telegram - to Him -

    Il Futuro non ha mai parlato -
Né come un Muto
Riferirà con Segni una Circostanza
Del suo Opaco Avvenire -

Ma quando la Notizia è matura
La presenta al Momento -
Impedendo Preparazione -
Fuga - o Alternativa -

Indifferente per lui -
Il Dono - come la Condanna -
Il suo Compito soltanto eseguire
Il Telegramma - del Fato - a Lui -

Niente può dirci cosa accadrà: il futuro non ha mai parlato, nemmeno con i vaghi segni che userebbe un muto; quando qualcosa succede lo vediamo al momento, senza poterci preparare, o fuggire, o cercare un'alternativa. Ed è indifferente alle gioie o ai dolori che ci porta: si limita a eseguire l'ordine urgente che il nostro destino gli ha affidato.
Al verso 7 sarebbe stato più giusto tradurre "forestalling" con "precludendo" o "prevenendo", ma avrei creato un'allitterazione che nell'originale non c'è e in italiano suona male; ho perciò preferito tradurre con "impedendo": credo che il senso non sia cambiato.
Al verso 4 ho scelto la variante "Opaque" al posto di "profound". La parola inglese più usata per "profondo" è "deep". "Profound" ha una connotazione più figurata e interiore: in questo caso mi sembra che il significato sia "talmente in profondità che è nascosto, sfuggente", perciò ho preferito il più chiaro "Opaque", che in questo contesto ha più o meno lo stesso ambito di significato.

*****

There is a finished feeling
Experienced at Graves -
A leisure of the Future -
A Wilderness of Size.

By Death's bold Exhibition
Preciser what we are
And the Eternal function
Enabled to infer.

    C'è una sensazione di conclusione
Che si sperimenta fra le Tombe -
Una vacanza di Futuro -
Un Vuoto di Dimensione.

Dalla spavalda Esibizione della Morte
Più chiaro ciò che siamo
E l'Eterna funzione
Abilitati ad arguire.

Quando siamo in mezzo alle tombe avvertiamo una sensazione di conclusione, come se il futuro ormai non ci fosse più e ogni cosa non avesse più una sua dimensione, in altre parole come se non esistesse più né il tempo né lo spazio. La morte, che in quel luogo si mostra spavalda e sicura, ci dice con grande chiarezza la nostra insignificanza, e ci fa capire la sua funzione di eterno punto d'arrivo per ogni essere vivente.
Una densa visione della morte come definitiva conclusione, che spazza via in eterno ogni concetto di spazio e tempo a cui siamo abituati in vita.

*****

Oh Future! thou secreted peace
Or subterranean Wo -
Is there no wandering route of grace
That leads away from thee -
No circuit sage of all the course
Descried by cunning men
To balk thee of thy sacred Prey -
Advancing to thy Den -
    Oh Futuro! tu occultata pace
O sotterranea Pena -
Non c'è vagante cammino di grazia
Che conduca via da te -
Né sagace circuito di ogni percorso
Scoperto da uomini scaltri
Per liberarti dalla sacra Razzia -
Che avanza verso la tua Tana -
L'ineluttabile futuro che ci attende, sia esso di misteriosa pace o di oscura pena, non può essere fermato da nulla. Nemmeno la strada più tortuosa, scelta astutamente per sottrarsi a quel destino, può aiutarci a sfuggire alla razzia finale, consacrata dalla volontà divina che incombe senza scampo su di noi.


Emily Dickinson: poesie J650-F760, J672-F638, J856-F1092 e J1631-F1652
("J": edizione Johnson, 1955; "F": edizione Franklin, 1998)


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www.emilydickinson.it