FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 18
aprile/giugno 2010

Aquiloni

 

LA VOCE DELLA TERRA

di Elvio Cipollone



Corse disperate


Oggi sembra più marcata ma c’è sempre stata. Questa tendenza degli uomini a scappare. Correre dietro fili di speranza per lasciarsi alle spalle le guerre, le carestie, la devastante sensazione di non avere futuro. Da oriente a occidente, da sud a nord, dalla povertà all’agiatezza, dall’angoscia alla salvezza, dal dolore al sorriso, dalla schiavitù alla libertà, dal buio alla luce. Non si può negare la forza d’attrazione che sprigiona dai poli positivi nei riguardi di tutte le creature viventi che si ritrovano loro malgrado in situazioni di disagio spinto. È una caratteristica atavica, insita in ogni creatura umana, quella di cercare il meglio, esplorare nuove possibilità, inseguire un sogno. Quello che c’è di più oggi è la smisurata forza dell’illusione e l’eccessivo potere, nichilista e strafottente, delle poche nazioni che governano le dinamiche economiche e sociali del pianeta.

Con l’insinuante e inarrestabile avanzata delle tecnologie di comunicazione di massa e della irresponsabilità dell’élite che le dominano si è diffuso a livello globale il nuovo mito dell’eldorado. Ha invaso ogni angolo del pianeta questa falsa idea di un altrove dove la ricchezza è a portata di mano, la vita non richiede fatica, le asprezze dell’esistere sono appianate. Il freddo invernale scongiurato, il caldo estivo mitigato, la fame superata, i malanni curati, le femmine belle e disponibili per gli uomini, i maschi forti e dolci per le donne, il successo assicurato, l’infinita vanità umana saziata! D’altra parte lo strapotere distruttivo del consumismo sta alterando l’equilibrio millenario delle stagioni e dei climi. Minando alla radice i meccanismi di compensazione che avevo stabilito dalla notte dei tempi; la sfrenata avidità dell’uomo moderno sta portando aridità e nubifragi in buona parte delle terre. Si alterano così i cicli agricoli che davano da mangiare a popoli interi e le carestie si moltiplicano, le malattie si sommano.

Il combinato disposto di questi due fattori ha smosso nel profondo gli animi dei sopraffatti e dei dolenti inducendoli a muoversi dalle loro patrie lungo le piste della disperazione. È su quei sentieri che alzando lo sguardo hanno ricevuto la visione. Mondi colorati e nuovi volavano allegri sulle loro teste e con briosi movimenti indicavano la direzione dando un senso a quell’andare.


elcip@libero.it