FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 14
aprile/giugno 2009

Infanti

STORICAMENTE... A SCUOLA

di Ambra Laurenzi



I ritratti scolastici di gruppo rappresentano uno dei generi fotografici che maggiormente testimoniano la condivisione di un luogo, di una società e di un’epoca.
È sufficiente rivedere una fotografia della nostra storia scolastica perché il meccanismo del ricordo improvvisamente e inaspettatamente si riattivi e restituisca anche il senso di appartenenza a quella piccola comunità.
Ripensiamo ai compagni, quei compagni con cui è stato condiviso molto più di una fotografia, cerchiamo i loro visi, troviamo con facilità quelli con cui non abbiamo interrotto la frequentazione, con difficoltà quelli che abbiamo perso di vista, con disagio quelli che non ci sono più.
Ma anche le fotografie dei padri sono cariche di simbolismi e rappresentano una ricerca: cerchiamo le loro vite di bambini, cerchiamo le somiglianze, cerchiamo le nostre radici.
Le fotografie che qui vengono presentate sono una piccola parte del vastissimo archivio che il Maestro Mauro Sborra ha pazientemente composto nell’arco di 25 anni, con la passione del collezionista e con l’affetto di un orvietano legato alla sua città, e abbracciano un arco di tempo che va dal 1902 al 1940.






In questo percorso del ricordo, oltre la memoria privata, si attiva anche una memoria collettiva perché queste immagini che sembrano così lontane dalla nostra storia contemporanea, consentono tuttavia di cogliere indizi sulle dinamiche sociali che hanno regolato la progressiva trasformazione della società.
Uno degli aspetti più rilevanti è costituito dall’evidenza delle differenze sociali rappresentata dalla varietà di abiti e dal diverso taglio dei capelli che raccontano di bambini appartenenti a famiglie agiate o viceversa di bambini meno fortunati che indossano una striminzita giacchetta, quasi una divisa, e i capelli rasati per evidenti motivi igienici.
Così come rappresenta un indicatore sociale il raffronto tra il numero degli alunni delle prime classi e il numero di quelli che arrivavano a frequentare la sesta.




In queste fotografie i maestri appaiono in atteggiamento non statico ed esprimono una relazione con gli studenti che sembra andare oltre l’insegnamento, tanto da diventare in alcuni casi confidenziale e protettivo.
Possiamo, inoltre, ancora oggi sorridere per la presenza divertente e divertita dei figli dei maestri che potevano essere portati a scuola, una presenza che fu accettata fino a tutti gli anni Venti: anch’essi sono entrati così a far parte della “famiglia” scolastica e della sua memoria storica.




Nonostante all’inizio del Novecento la fotografia scolastica non avesse raggiunto la vasta diffusione dei decenni successivi, è interessante rilevare gli elementi che queste immagini contengono e che nel corso degli anni Trenta in buona parte si modificheranno, per lasciare spazio ad un maggiore rigore compositivo rendendo la fotografia scolastica un rito ormai ufficializzato, ma forse meno autentico.



ambralaurenzi@yahoo.com