FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 14
aprile/giugno 2009

Infanti

POESIE COL NASO CORTO

di Alessio Brandolini



a Flavia, giovane atleta


CORSE NEL CIELO

Monti artigliati dal gatto Carlino
che svelto s’arrampica in alto
per afferrare le nuvole più belle
scegliere di corsa quelle più piatte
per poi correre come un pazzo
nel cielo fresco e chiaro del mattino.

Ma vigili raggi di sole gli urlano addosso:
- No bel micione, di qui non si passa.
- Cambia strada, prendine una più in basso.
- STOP: torna a casa che è meglio!

Di colpo deve fermare la corsa
il suo fantastico volteggio
e poi, tanto per farla peggio,
esplode un terribile temporale.
Oggi per il gatto Carlino
non è proprio un giorno speciale!


IL TEMPORALE

È giunto il temporale
dopo mesi di siccità
col fuoco a divertirsi
coi prati e le foreste
il suo colore rovente
e lo strepito dell’incendio
che è un baccano di vespe.

Il calore s’estendeva
sull’asfalto delle strade
bisognava starsene a casa
perché fuori non si poteva
né correre né giocare.
Adesso finalmente l’acqua rinfresca
l’erba, i boschi e lava le strade
spegne la polvere della città.
Evviva possiamo stare all’aperto
è giunto il temporale
dopo mesi di siccità!


COS’È QUESTA STORIA?

Oggi gli alberi sono stufi delle foglie
il sole di mezzogiorno dei suoi raggi gialli
i gatti randagi dei loro baffi sporchi
il mare azzurro dell’acqua più profonda
le nostre case di tutte le loro cose
il gioco dei bambini delle gioie larghe.

Cos’è allora questa storia
se non la storia d’una strana sorte?

Ma presto arriverà la primavera
gli alberi saranno orgogliosi delle loro verdi foglie
il sole di tutti i giorni illuminerà i suoi raggi gialli
i gatti randagi si leccheranno i baffi dritti e sporchi
il mare azzurro cullerà la sua acqua più profonda
le nostre case avranno spazio per tutte le loro cose
il gioco dei bambini sarà di nuovo acceso
fino al tramonto con tutte le sue gioie grandi
e allora potremo raccontarci tutta un’altra storia
per esempio la storia dell’arrivo di un nuovo mese
delle primizie multicolori e profumate dell’orto
delle primule, delle pere e delle prugne
della prima e così brava primavera.


GITA IN TENDA, IN TONDO

Che stella stupenda
brilla proprio sulla mia tenda!
È tardi ma sembra quasi giorno
con la luce che mi volteggia intorno.

Allora in tutta fretta
me ne vado in bicicletta
taglio dritto per il bosco
Dio mio quello è un orso
così precipito in un fosso
quasi mi spezzo un osso.
Ma cavolo che sfortuna!
Forse è colpa delle stelle
forse è colpa della Luna.
Triste me ne torno a casa
nella mia stanza tutta rosa.
Con Munin, la mia gattina
che fa i capricci di mattina
ma santo cielo è cosi bella
che al volo col suo sguardo
mi spedisce su una stella!

Che stella stupenda
brilla proprio sulla mia tenda!
È tardi ma sembra quasi giorno
con tutta questa luce
che mi avvolge, che mi gira attorno.


SECCHI DI LUCE

Da mesi si viveva in città
nel buio più assoluto.
Che brutto
starsene al freddo
e soprattutto al buio!
Dal quel tubo di scarico
a fiumi uscivano
i fili ramati d’un sole maturo.
Li tiravo fuori uno ad uno
ogni giorno ci riempivo
trentatre secchi di luce
subito venduti al mercato
a prezzo alto, lo ammetto
forse un po’ indecente
eppure c’era sempre
una coda lunga un chilometro
di gente bene contenta
di poter comprare
un raggio di buon sole
un pugno di luce stupenda.


LA GOCCIA SULLA FOGLIA

Ecco di nuovo la pioggia
solo che oggi non è la solita pioggia gelata di ieri
è un ciuffo d’acqua bagnata smossa dal vento
o il sole gigante che esce dalla doccia.
Si gioca a scuola e più tardi a casa
ma intanto si guarda fuori
la goccia che riga il vetro
che salta giù dalla foglia
della pianta sul davanzale
della finestra vicino alla lavagna.

Quando usciamo la pioggia
è il mantello di gocce che ci rinfresca la faccia
ci bagna le scarpe alte
ma è bello inventarsi ponti arcuati e sottili
attraversare rigagnoli e pozzanghere
o vedere castelli riflessi
anche dei mostri spaventosi
un drago con la fiamma
subito spenta, per nostra fortuna, dall’acqua.

A casa la mamma con il fon ci asciuga i capelli
ci cambia i vestiti, ci assilla con le solite cose:
i compiti ben fatti e i brutti voti
se abbiamo mangiato tutto
se abbiamo fatto i bravi con questo o con quella
che pizza! ma per fortuna fuori la pioggia
accende i suoi misteriosi paesaggi.
Se aguzzi la vista li puoi vedere
persino nelle più piccole
trasparenti sfere
d’acqua.



"La goccia sulla foglia", pastello di Stefano Cardinali


UNA CORSA DIETRO L’ALTRA

Voglio correre come il vento
papà e mamma me lo dicono spesso
sei veloce come un lampo!
Mentre gli amici non sanno
mettere un piede dietro l’altro
oppure inciampano
si sbucciano un ginocchio
ruzzolano sull’erba
s’alzano e poi ricadono
come se passeggiassero sull’olio.

A me piace imitare il vento
spingermi alle spalle
soffiarmi sulle mani per correre più forte
mettere le ali ai piedi
le eliche tra i capelli
una macchina motrice sulle braccia
così da superare tutti
anche il tempo e i brutti pensieri.
Poi a casa: tuffarsi sotto la doccia.



alexbrando@libero.it