FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
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Numero 6 aprile/giugno 2007 Scorie & Rifiuti |
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E abitano tutti la stessa casa
Ma poi ad un certo punto è come se mi fossero sfuggiti di mano e hanno cominciato a fare troppo di testa loro. Dimenticando di essere tutti figli della stassa terra e di abitare tutti un'unica casa, ognuno si è ritagliato un minuscolo pezzettino di spazio, l'ha confinato e sbarrato mettendosi ad urlare: è mio! La cosa strana è che da quel momento ognuno ha cominciato a disprezzare tutto ciò che non ricadeva sotto il tragico urlo: è mio! E non gli importava più produrre brutture e zozzerie perché le relegava in quel "resto del mondo" non suo. Come se in un appartamento il fratello buttasse la spazzatura nella camera della sorella, la figlia nascondesse i rifiuti organici sotto al letto della madre, la moglie spostasse dalla parte del marito la biancheria sporca e il padre relegasse ogni sorta di rottame nella stanza del figlio. Sarebbe un caos putrescente, giusto? Eppure così si comportano i miei figli. Le prime volte pensavo: sono giovani, si stanno ubriacando, quando gli passerà la sbornia si renderanno conto di vivere tutti nella stessa casa e staranno attenti a non produrre più tutte queste inutili scorie e a non darsele addosso gli uni con gli altri. Macché!
E allora mi chiedo: che ne sarà di una umanità che costringe questi miei poveri figli a una scelta così drammatica?
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