FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 3
luglio/settembre 2006

Signore Bestie

NON SEI MORTO, AMORE
PROGETTO ARTISTICO DI FABIOLA FAIDIGA

a cura di Ambra Laurenzi



Viviamo in una realtà occidentale a crescita zero, nella quale sembra che il legame affettivo tra gli esseri umani, che implica confronto, tolleranza e un maggiore impegno dialettico, sia in affanno e gli episodi, che riempiono le cronache quotidiane, e il proliferante disagio esistenziale sembrano confermarlo.

Ecco dunque esprimersi allora un'altra sostitutiva forma di amore: amore verso gli animali. Sentimento sicuramente straordinario che tuttavia, in questa estrema contingenza, potrebbe rappresentare un grido terminale.
Da qui ha origine la chiave paradossale, ironica, metaforica attraverso la quale si materializza questa installazione: decine di sculture di gatti invadono l'ambiente bianchi, immobili, e in mezzo ad essi l'autrice che diventa parte integrante del progetto. Forse anch'essa incapace di trovare risposte adeguate? O proprio in questa provocazione, che crea anche meraviglia e sorriso, in questa rappresentazione di un affetto forse talvolta esagerato, esclusivo, distorto, si può comprendere il paradosso e scorgere il recupero di una salvifica consapevolezza?

Forse è più semplice provare attaccamento e dedizione per l'animale che per un proprio simile. Agli animali chiediamo compagnia, divertimento, fedeltà, sudditanza, ci sono vicini e non ci chiedono nulla, quanto meno non sentiamo la loro voce. Il rapporto che si crea è quello che non registra il nostro malumore e che non ci mette mai in discussione con noi stessi, quello che proviamo è un amore che non vuole confrontarsi.
Il visitatore può interagire con le sculture stendendosi a terra, tra i gatti, oppure sedendosi agli angoli della galleria per poterli osservare ad "altezza animale" e valutarne la molteplicità. Decine di gatti bianchi regalano simpatia e sorpresa, ma la quantità (centodieci), e il colore sepolcrale inducono un'inquietudine che pone interrogativi. Preferire l'animale all'uomo è sintomo di assoluta decadenza o potrebbe anche rappresentare, in questo immaginario, l'indizio di un recupero di affettività? Si può scorgere in questo complesso di opposti la possibilità che l'amore fra gli uomini alla fine ritorni ad essere un dono ed un meraviglioso scambio?




L'ultima installazione di questo progetto è stata presentata da Maria Campitelli e realizzata presso la Sala Comunale d'Arte di Trieste nello scorso mese di giugno. In precedenza era stato presentato lungo la linea del tram di Opicina a Trieste (RassegnaTRAM-WAY) e nel palazzo municipale di Cervignano del Friuli ( Rassegna 0506).
La realizzazione delle sculture è stata possibile grazie all'importante e fondamentale contributo tecnico e artistico di Sergio Corsi e Renzo Possenelli.
Un grazie a tutti coloro che in vario modo hanno permesso la realizzazione del progetto, in particolare a Sara Alzetta, Oriana Devescovi, Luca Gabrielli, Arianna Kosmac.

Le foto del servizio sono di Marino Ierman




Fabiola Faidiga FABIOLA FAIDIGA

È nata a Trieste nel 1958, dove tutt'ora vive e lavora. La sua attività in ambito artistico ha carattere eclettico spaziando all'interno di generi espressivi diversi, dalla fotografia al collage, dalla scultura alla performance. Ma indipendentemente dallo strumento utilizzato, l'attenzione dell'autrice è sempre rivolta all'analisi dei rapporti sociali e delle relazioni umane. Collabora con il Gruppo 78 International Contemporary Art di Trieste e ha all'attivo vari progetti, curati dalla critica d'arte Maria Campitelli, presentati in diverse città italiane e a Londra, l'ultimo nello scorso aprile, alla Tara Bryan Gallery. Collabora alle iniziative del Civico Orto Botanico di Trieste e per la diffusione della rivista d'arte contemporanea Juliet. Ha allo studio un suo nuovo progetto "Circus Meme". Il suo indirizzo: fabiolafaidiga@libero.it

 

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