FILI D'AQUILONE rivista d'immagini, idee e Poesia |
Numero 2 aprile/giugno 2006 Cuore d'Africa |
"L'ATTESA" DI PABLO GOZALVES a cura di Caterina Camporesi |
L'incontro con il giovane poeta e pittore Pablo Gozalves avviene a Venezia nel marzo 2006, in occasione d'una mostra di pittura nella quale espone anche un altro giovane pittore boliviano, Pablo Villagomez. L'intervista accade in un contesto conviviale al quale partecipano anche gli amici di Sinopia libri, che qui ringrazio per la loro disponibilità.
Ti sei rivolto alla poesia perché cercavi qualcosa che con la pittura non potevi raggiungere?
Non si tratta tanto di qualcosa che la pittura non poteva raggiungere, quanto piuttosto di una diversa modalità d'espressione artistica. L'arte figurativa è una sorta di cornice dalla quale sono partito, che mi ha permesso di fare l'esperienza del limite e del silenzio. Ciò ha aperto la porta ad altre espressioni di creatività. La mia formazione musicale poi mi aveva predisposto alla dimensione dl silenzio.
La poesia de "L'attesa" è nata allora dall'esperienza del limite e del silenzio?
Sì, proprio così, anche se il silenzio che ho attraversato non ambiva alla pubblicazione. Ho aspettato la "parola" per anni e il titolo "L'attesa" si riferisce proprio a questo lungo attendere: non sono stato io ad andare verso la parola, ma è stata la parola stessa che è venuta a me, come dono metafisico, come "voce del tempo che ancora non è". In un mio dipinto, "Paisaje Interior", che considero il manifesto della mia ricerca pittorica e poetica, rappresento, credo efficacemente, l'immagine di un giovane in stato di attesa.
Il libro che si è poi concretizzato in La espera ha una struttura particolare?
Il contenuto intero si è presentato simultaneamente. La suddivisione in quattro momenti è avvenuta quando è stato necessario organizzare la struttura del libro. Il primo si caratterizza per la dimensione metafisica, che si estende anche ai momenti successivi. Il secondo riguarda il processo creativo in generale e quello della scrittura in particolare. II terzo si riferisce all'attesa dell'innamorato. Il quarto, infine, coinvolge il contesto, cioè la città di La Paz.
La memoria e il desiderio significano qualcosa per te?
La memoria è legata alla mia esperienza culturale, alla componente andina che ha a che fare con il legame con la terra e con il desiderio di ritornare all'origine. Le fotografie dei mattoni, dei balconi della città di La Paz, dei corpi, volti e disegni testimoniano la nostalgia e il recupero di quel periodo. Attendere significa anche ricongiungersi con il luogo originario e la propria interiorità.
L'ultima domanda riguarda le tue letture.
Hölderlin, senz'altro Emily Dickinson che sento molto vicina; poi Georges Bataille i cui testi sull'erotismo sono straordinari e, fra gli italiani, Pier Paolo Pasolini e Giovanni Papini. |
L'ATTESA
Cruza una balsa pasajera el horizonte; lo atraviersa por el túnel que anuncia la noche. En la sigladura frágil y lenta de su huella el umbral se extiende celebrando el abrazo. Luego se callan, desparacen strepitosamente por el rapto, en lontananza fundamental de esta espera. ***
MALBARATADO el día Reducido a heridas Eterno fin - comienzo continuo. ***
CRISTALIZAR una lágrima Vibrar con una lágrima ***
ROTO el espejo muero Fragilidad cristalina Imagen sombra agonizante Lágrima burbuja Ceniza transparente ***
INFAUSTOS pasos Presencia mustia, Sangrará la herida. De aquel que vibra como un violín entristecido, Lábiles son tus pasos, Sangrará tu herida. ***
CONTIENE la tarde Corre la tarde como mensajera silenciosa Paralizado en otra orilla Rapto melancólico que me arranca ***
Oculto en mi mirada, Dibujo en tu ventana Tu cuerpo resplandece, ahora, en el cielo estrellado Rapto nostálgico que me arranca ***
¡SE apaga la luz! ¡Se apaga la luz! ***
TIMIDAMENTE te persigo Con la tristeza detetenida te persigo Inútilmente te persigo ***
CAMINO hacia atrás ***
EL cielo cae, Enlazada en una luz distinta Los palos cruzados miran turbados ***
ES medio día... Hombres de cera habitan calles y avenidas, El reflejo de las calaminas atrapa el fuego. El medio día se va con una taza de café cargado, |
Una zattera di passaggio incrocia l'orizzonte lo attraversa nel tunnel che preannuncia la notte. Nella debole e lenta navigazione della sua orma la soglia si estende celebrando l'abbraccio. Poi restano in silenzio, scompaiono clamorosamente nell'estasi, nella lontananza necessaria a questa attesa. ***
SPRECATO il giorno Ridotto a ferite Eterno fine - inizio continuo ***
Cristallizare una lacrima Vibrare con una lacrima ***
ROTTO lo specchio muoio Fragilità cristallina Immagine ombra agonizzante La lacrima gorgoglia Cenere trasparente ***
INFAUSTI passi Presenza malinconica Sanguinerà la ferita. Di quello che vibra come un violino intristito, Labili sono i tuoi passi, Sanguinerà la tua ferita. ***
LA SERA contiene La sera s'affretta come un silenzioso messaggero Fermo su un'altra sponda Melanconica estasi che mi sradica ***
Nascosto nel mio sguardo, Disegno nella tua finestra Il tuo corpo risplende, ora, nel cielo stellato Nostalgica estasi che mi sradica ***
SI spegne la luce! Si spegne! ***
TIMIDAMENTE t'inseguo Con la tristezza trattenuta t'inseguo Inutilmente t'inseguo ***
CAMMINO all'indietro ***
IL cielo scompare, Unita in una distinta luce I pali incrociati guardano turbati ***
È mezzogiorno... Uomini di cera abitano vie e strade, Il riflesso delle calamine ghermisce il fuoco. Il mezzogiorno se ne va con una tazza di caffé forte, (traduzione di Caterina Camporesi) |
PABLO GOZALVES
Pablo Gozalves Ríos è nato a La Paz (Bolivia) nel 1977. È laureato in Arti Plastiche, con specializzazione in pittura, presso l'Università Mayor de San Andrés. La pittura ad olio e il disegno sono le modalità con le quali si è espresso sino ad ora. Inoltre ha collaborato, realizzando una serie completa di disegni, alla riedizione del libro Relatos de Victor Hugo (2005) dello scrittore V. H. Viscarra di La Paz; opera già pubblicata dalla stessa casa editrice che ha edito La espera (2005), prima opera poetica di Pablo Gozalves. I suoi quadri, già esposti nelle sale boliviane ed europee, danno rilievo al complesso "Paisaje Interior" (2004).
camporesicaterina@interfree.it
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