FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 61
luglio 2022

Partenze

 

SUNKEN BOULEVARDS

di Giorgio Mobili



VACANCY

We were the last ones at the beach
with no one left to call
except an inch behind the curtains
the lady on the brink
who had returned to end it all.

She carried her furious death song
to all who would listen
then cracked into vaporous beams
like a strafe-bombed café...

On the strength of an elegant scheme
I break and enter without cost
but the chairs have leafed out
a ghost stands at the sink:
there are no busier rooms
than the ones we have lost.


CAMERE LIBERE

Eravamo gli ultimi al lido
nessun altro da chiamare
tranne un dito dietro le tende
la signora sul ciglio
che tornava per farla finita.

Portò il suo furioso canto di morte
a chiunque fosse disposto ad ascoltare
poi si infranse in sprazzi vaporosi
come un bar sotto mitraglia...

Forte di un piano elegante
commetto un’effrazione a costo zero
ma le sedie hanno messo le foglie
e c’è uno spettro al lavandino:
le stanze più affollate
sono quelle che abbiamo perduto.


NIGHT RIDE

She feels every counter-step
on the gravel like the sound of a clock
at this hour the pure substance of fright
is seeping into her walk.

On the road you don’t wonder
whether it’s god’s will
(there might still be humans to blame)
never think it could happen to you
hewing so close to the flame.

Don’t ask for the true word
we must insist that it stay out of reach
against the outfit that hunts down and kills
every absence of goal
take this nothing—stretch it tight
and string it through your soul.


GIOSTRA NOTTURNA

Avverte ogni contropasso
sulla ghiaia come un tic tac d’orologio
è l’ora in cui l’essenza pura del terrore
le infiltra l’andatura.

Sulla strada non ti chiedi
se sia volontà di dio
(si trova sempre qualcun altro da incolpare)
non pensi che succederà a te
così vicino all’ardore.

Non chiedere la parola vera
insistiamo che rimanga fuori tiro
contro il drappello che bracca e assassina
ogni assenza di scopo
tu afferra questo niente, tiralo stretto
e avvolgilo sul cuore.


BLACK HEART

In time the reasons not to rise
sharpen up on the landscape’s wall
your headstrong ways, your Red Guard livery
find a pretty shelf to rest them on…

She made it very clear for you
that double voice that nourishes:
“you’ll waste away
on the arm of a courteous kind…”

April is the last good king
before the puppet rule of July:
spring clean your brittle heart
no need to know how empty it ever was
that hole beneath your skin—blacker than coal
that hole beneath your white skin
blacker than cold, stormy night.


CUORE NERO

Col tempo i motivi per non sollevarsi
si stagliano più nitidi sul paesaggio
i tuoi modi caparbi, la tua livrea di Guardia Rossa
trova un grazioso scaffale e mettili a riposo.

È stata molto chiara con te
quella doppia voce che ci nutre:
Ti consumerai
al braccio di una razza cortese…


Aprile è l’ultimo buon sovrano
prima del regno fantoccio di luglio:
pulisci a fondo il tuo fragile cuore
scordati pure di quanto fosse vuoto
quel buco sotto la pelle – più nero del carbone
quel buco sotto la tua pelle bianca
più nero di una notte fredda e burrascosa.


LOCKDOWN

Secure all doors and windows
as the last kind guest rounds the corner
to bleed out over the asphalt
of Memory Street...

Bring back the days of hunger
the evenings of warm misdirection
(if you chose the straight and narrow
you’ll never reach port)

Did you leave a light turned on
and loose change in the plant pot
strictly for lovers that may know
the right thing to do?

Ghosts scamper in the chimney
break out your rock paper scissors
you know they’ll never settle
for a dignified truce.



LOCKDOWN

Sbarra porte e finestre
l’ultimo invitato ha ormai girato l’angolo
per dissanguarsi piano sull’asfalto
di Via delle Rimembranze.

Tornassero i giorni della fame nera
le serate di cordiale messinscena
(a scegliere la retta via
chi mai arriva a buon porto?)

Hai lasciato un lume acceso
e qualche spicciolo nel vaso
soltanto per gli amanti che sanno
sempre la cosa giusta da fare?

Scorrazzano gli spettri per la canna fumaria
prepara carta forbice sasso
sai che non si accontenteranno
di una tregua dignitosa.


SUMMER DAYS

There will be more summer days
spaces to pace off and leave at one’s leisure
alien indulgence will plant
soluble proof among last wills and photos
and street lamps will snap on like when we used to need them
the same tiny creatures will land on the wisteria
to cast a spell on our sleep.

In dream we hug—the walls of buildings
until forgotten sounds waft out of their windows
sometimes we go deeper, where doors don’t hang right
and the hand tucking us in may be
that of our enemy
old faces are shrouded in a milky sheen
and fingers can’t touch, yet dangerously
spark trouble in time.


GIORNI D’ESTATE

Ci saranno altri giorni d’estate
spazi da misurare e dedicare all’ozio
un’indulgenza aliena piazzerà
prove solubili tra le foto e i testamenti
e i lampioni si accenderanno come quando ci servivano
le stesse creaturine atterreranno sul glicine
per incantarci nel sonno.

In sogno rasentiamo i muri dei palazzi
finché suoni dimenticati esalano dalle loro finestre
talvolta ci addentriamo dove pendono gli stipiti
dove la mano che ci rimbocca il lenzuolo
è quella del nemico
un latteo bagliore avvolge i vecchi volti
e senza toccarsi le dita, pericolosamente
causano intoppi nel tempo.


SUNKEN BOULEVARDS

The rain cools the heartbreak
then lust sows its snails in the hedges
astride the red condor
it’s you, the blonde, and the moon.

Call from a phone booth
declare scorched earth on your bygones
pack up your stockings
and run away with the swoon...

“There’s only one awake”, says
the flickering lamppost: “the contour
of a door, the old man at the bar.”

Will a sunken boulevard
float your colors forever?
There’s no falling when you cling
to your dearest mistake.



VIALI SOMMERSI

La pioggia raffredda il mal di cuore
poi la lussuria sparge le sue lumache nelle siepi
in sella al condor rosso
solo tu, la bionda e la luna.

Chiami da una cabina
fai terra bruciata del passato
impacchetti le calze
e fuggi via con l’estasi…

“Ce n’è solo uno sveglio”, assicura
il lampione tremolante: “il telaio
di una porta, il vecchio al bar.”

Su un viale sommerso galleggeranno
per sempre i tuoi colori?
Non c’è rischio di cadere se ti afferri
al tuo errore più caro.


RETURN TO VILLA SEVERI

Remember that night at Villa Severi
the four wise men setting up
a crime scene diamond.
We lingered to watch the yellow unspool
relentlessly, like the sash on our chipped bond.

You said: “Truth is, I never”— then muddled up the closure
I said: “I beg your pardon”—expecting no forgiveness
after the body was gone.

When our motives end up forgotten
suppose it’s merely the second-worst solution.
What took us down had no axes to grind
and even failure, sometimes
might lose steam on the right floor…

No fabulous tailspins
no one-armed reassurances
no glittering hopes tonight, as I silently return
to knock on your door.


RITORNO A VILLA SEVERI

Ricordi quella notte a Villa Severi
i quattro magi transennavano
a rombo la scena del delitto.
Ci attardammo mentre il giallo srotolava
inesorabile a fasciare il nostro vincolo scheggiato.

Hai detto: “Non ho mai” – ma poi insabbiando il resto
e io: “Scusa?” ma senza aspettarmi alcun perdono
dopo lo sgombero del corpo.

Quando scordiamo le nostre ragioni
ammettiamo che sia una scelta di ripiego.
Ciò che ci abbatte non ha secondi fini
e anche un rovescio, talvolta
può perder fiato sul terreno giusto...

Nessun avvitamento splendido o monca garanzia
senza abbagli di speranza tornerò stanotte, in silenzio
a bussarti alla porta.


SIRENS

Look at him: the general weary of leisure
shuffles down the street
the conifers sway and the women
pack his bags for the journey to another virgin shore
make a plea to the demons of camouflage
distill with his spirits the mirages
that will see him through.

Don’t you see?
every article worthy of allegiance
has remained right here
in the fogs that shaped our complexion:
now the impossible beaches give way under our feet
all the wins and defeats file into our dreams
and missing in the middle
the siren that once bade us leave.


SIRENE

Guardalo: il generale esausto dall’ozio
arranca lungo il viale
ondeggiano i pini e le donne
gli preparano il viaggio a un’altra costa vergine
fanno appello agli dèi del camuffamento
distillano nel vino i miraggi
che lo sosterranno.

Non vedi che
ogni articolo degno di credo
è rimasto qui
nelle nebbie che ci hanno formati
ora i lidi impossibili ci sfuggono dai piedi
le vittorie e gli smacchi sfilano in sogno
e svanita dal centro la sirena
che ci fece partire.


I testi provengono dalla raccolta poetico-fotografica Sunken Boulevards uscita negli Stati Uniti nel 2021 (Fomite Press). Qui vengono pubblicati per la prima volta nella traduzione italiana dello stesso autore.


gmobili@mail.fresnostate.edu