FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 57
gennaio-aprile 2021

Oasi

 

NODI E VUOTI (OMAGGIO A EIELSON)
Mitad Cenzia Mitad Latido

di Nani Cárdenas




Il 27 Febbraio 2020 durante il finissage di Jorge Eielson : Arte Como Nodo / Nodo Como Dono II, organizzato dall’Instituto Cervantes di Roma e dal Centro Studi Jorge Eielson di Firenze e tenutosi nella Sala Dalí di Piazza Navona a Roma, abbiamo presentato la mostra Mitad Ceniza Mitad Latido - Un diálogo plastico entorno a la obra de Jorge Eduardo Eielson, di Elisenda Estrems e Nani Cárdenas, che sarà visibile in Italia a partire da Aprile 2022.
È stato un onore essere nella sala del Cervantes di Roma, la città della mia maestra Anna Maccagno,{1} che ha segnato il mio destino come artista sin dal primo incontro. È stata lei che mi ha insegnato a scolpire con la cura con cui si accarezza un gatto, accompagnando la forma per guardare al di là di essa, per fluire nel mondo in uno stato di grazia. Questo insegnamento non sembra una vera e propria introduzione al nostro amato Eielson, che ha fatto della propria vita un’opera d’arte?

Roma, che ha accolto e ispirato profondamente il maestro nei suoi primi anni in Italia, è una città in cui gli strati della Storia (e delle storie) si sovrappongono e danno l’idea di un tessuto: passato e presente s’intrecciano e convivono nell’urbe.

      Campidoglio

      lei non sa quanto pesa
      un cuore solitario
      ci sono notti in cui la lana scura
      la lana tiepida che mi protegge
      arriva fino in cielo
      e mentre dormo mentre respiro
      mentre singhiozzo
      mi si versa il latte bollente
      sul viso
      e allora una maschera magnifica
      col sorriso del re di spade
      copre il mio pianto
      e tutto questo non è nulla ancora
      lei non mi crederà
      ma lottare lottare lottare
      tutte le notti con una tigre
      fino a trasformarla in magnolia
      e svegliarsi
      svegliarsi ancora e non sentirsi
      ancora stanco e rifare ancora
      striscia dopo striscia la stessa odiata tigre
      senza dimenticare gli occhi gli intestini
      né l’alito fetido
      tutto questo per me
      è molto più facile molto più dolce
      mi creda
      che non trascinare ogni giorno
      il peso di un cuore desolato{2}



Piel de tigre - Campidoglio
Rame, acciaio inossidabile e feltro di PET, 180x100x50 cm


D’altronde, salire sulla collina capitolina, visitare il Campidoglio e scendere a spirale nel suo interno, ci porterebbe all’incontro con i resti più antichi della città e quelle vestigia potremmo facilmente associarle a quelle delle culture preispaniche della costa del Perù.

Scavo nel mio dorato Perù

Un regno puro e trovo
Un cucchiaio. Scavo ancora
Ed esce il re con tutti i suoi gioielli
E la mia regina sotterrata
Il cui sguardo mi sconvolge
Scavo e scavo ancora
E sono le mie ossa ciò che trovo ora
E il trono insanguinato
Che laggiù mi sta aspettando{3}



Soñar sólo caballos (dettaglio)
Ottone, rame e nichel, dim. variabili


Mitad Ceniza Mitad Latido, si nutre di poesia e di incontri.
Con Elisenda in Messico, abbiamo iniziato insieme una la lettura profonda dell’opera poetica di Eielson e da subito sono riemersi degli antichi sentieri, accompagnati e al contempo da nuovi che insieme siamo state in grado di aprire, grazie a una ricerca materiale, filosofica, storica e poetica. Personalmente, il dolore per la morte di mio padre, avvenuta nel 2016, mi conduce a livello sensoriale alla metafora della struttura di cristallo (fragile, brillante, luminosa). Allora sento l’urgenza di immergermi nuovamente nel libro Noche oscura del cuerpo.{4}
Quelle sensazioni corporali le esploro con materiali che associo alla pelle e agli organi che convivono con i vuoti, le trasparenze e le luminosità. Così come il processo di trasformazione continua di Eros e Thanatos, il (rac)contare il tempo come in un quipu e la coscienza della propria animalità.

      Corpo segreto

      Sollevo una mano
      All’altezza dell’ombelico e con l’altra
      Reggo il filo cieco che mi conduce
      Verso me stesso. Mi infilo in anditi morbidi
      Urto contro bile   nervi   escrementi
      Umori neri innanzi a porte vermiglie
      Cado   mi rialzo   ricado
      Mi rialzo e cado un’altra volta
      Davanti a un muro di battiti
      Tutto è pieno di luci   il labirinto
      È una costruzione di carne e ossa
      Un animale murato sotto il cielo
      Nel cui ventre dorme una fanciulla
      Con una freccia d’oro
      Nell’ombelico{5}



Diálogos infinitos - Sillas y escalera
Feltro di PET e rame, 300x150x100 cm.


C’è qualcosa di ludico e tragico in questo. La stessa forza di gravità che pesa e si libera continuamente. Un voler legare il sole, annodare le stelle e ritornare; oppure no. Questa sensazione riecheggia nello sviluppo del busto di Eielson che ho realizzato e che era esposto all’entrata della sala: l’idea era quella di legare insieme nodi e vuoti come punti stellari, affinché risuonassero le parole del poeta quando dice: “Mi esce luce dal bavero”:

      Corpo in esilio

      Inciampo nelle mie braccia
      Il mio naso le mie orecchie   vado avanti
      Cammino col pancreas   e a volte
      Perfino con i piedi.
      Mi duole la patta dei pantaloni e il mondo intero
      È una sfera di piombo che mi schiaccia il cuore
      Non ho patria né cravatta
      Vivo di spalle agli astri
      Le persone e le cose mi fanno paura
      Ascolto soltanto il suono
      Di un sassofono affondato nelle mie ossa
      I tamburi silenziosi del mio sesso
      E la mia testa. Sempre circondato di spuma
      Sempre in lotta
      Con i miei intestini   la mia tristezza
      I miei pantaloni e la mia camicia{6}



Nudos y vacíos. Homenaje a Eielson
Busto tessuto in bronzo, 58x45x28 cm.


Ringraziamo Marco Benacci e Martha Canfield per l’appoggio nello sviluppo e realizzazione di questo progetto.

Forse l’universo

È una bolla di sapone forse
È soltanto schiuma
Una spugna sempre vuota
E sempre piena. Forse
Quello che chiamiamo luce
È l’ombra di Dio
E ciò che chiamiamo Dio
Siamo noi stessi
Che siamo pure schiuma
Bolla di sapone   spugna
Sempre piena
E sempre vuota{7}



Quipu - Escultura de palabras
Acrilico, plastica, rame, bronzo e filo incerato, 150x200x10 cm.




{1}Anna Marcella Laura Cotroneo (Roma, 1918 - Lima, 2001), sposa del diplomatico Emilio Maccagno, si stabilisce con il marito in Perù nel 1946, dove diventa professoressa e decana della Escuela de Artes Plásticas de la Pontificia Universidad Católica del Perú a Lima e una importante scultrice della scena culturale del paese andino.

{2}Jorge Eduardo Eielson, Esplorare l’invisibile, Ascoltare l’inaudito. La ricerca poetica di Jorge Eduardo Eielson. Antologia verbo-voco-visuale 1949-1998, a cura di Martha Canfield ed Enzo Minarelli, Centro Studi Jorge Eielson, Firenze 2014, p. 109. Tutte le traduzioni delle poesie sono di Martha Canfield.

{3}Jorge Eduardo Eielson, Senza titolo, a cura di Martha L. Canfield, Ed. Fili d’Aquilone, Roma 2020, p. 83.

{4}Jaime Campodonico Ed., Lima 1989. In italiano le poesie della raccolta sono contenute nelle seguenti pubblicazioni: Jorge Eduardo Eielson, Poesia scritta, a cura di Martha Canfield, Le Lettere, Firenze 1993; 2a ed. rivista e corretta, 2008; Jorge Eduardo Eielson, Esplorare l’invisibile..., cit.

{5}Jorge Eduardo Eielson, Esplorare l’invisibile..., cit., p. 149.

{6}Ivi, p. 143.

{7}Jorge Eduardo Eielson, Senza titolo, p. 37.

Traduzione dallo spagnolo di Marco Benacci