FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 56
settembre-dicembre 2020

Caos

 

LAURA CRESPI, IL POETA LAUREATO

di Federica Silvino



Laura Crespi, nata a San Fernando nel 1973 e autrice dei versi qui proposti, è anche una traduttrice, docente di filosofia e musicista. A partire dal 2006 pubblica numerose raccolte: Días de Besos, Una onda magnética (2008), Árboles alineados (2010-2015), La vida interior (2010), Primavera (2014), Otoño (2016), Les autres sensualités (2016). Inoltre, nel 2014 incide il disco Claridad, claridad e nel 2016 La princesa flotante y otras canciones, un interessante progetto rivolto ai più piccoli, un contesto intenso in cui la sensibilità della poesia, sogni e labirinti borgesiani, si incontrano e si fondono con l’armonia e le vibrazioni della musica.

L’ultima raccolta di poesie, El poeta laureado (Il poeta laureato), è stata pubblicata a Buenos Aires dalla casa editrice La carretilla roja nel 2017. L’idea alla base del libro sorge in seguito alla lettura del romanzo Il coltivatore del Maryland (1960) dello scrittore statunitense John Barth, il quale, partendo da un poemetto satirico del poeta londinese Ebenezer Cooke elabora una lunga e pungente parodia del romanzo di avventura e di formazione. Cooke (al quale Charles Calvert, III barone Baltimore diede il titolo di “poeta laureato”), insicuro e vulnerabile durante il viaggio verso il Maryland (che è costretto a raggiungere per gestire la piantagione di tabacco di famiglia), diviene il vero protagonista del libro e, attraverso avventure, successi e fallimenti, permette al lettore di partecipare alla sua evoluzione.

Sebbene la raccolta di Laura Crespi sia divisa in cinque parti (i cui titoli sono ancora una volta ispirati al libro di Barth: La scommessa trascendentale; Il poeta trova un quaderno; Siccome è in gioco il suo futuro, Il poeta riflette su un paio di misteri secolari; Il poeta va a Londra; Il poeta ottiene la sua eredità), le poesie che compongono la silloge costituiscono dei frammenti in grado di intrecciarsi e mescolarsi, dando vita a un unico continuum poetico. All’interno dell’opera, infatti, non vi sono vere e proprie interruzioni di concetti e pensieri, ma sequenze di versi caratterizzate da coerenza tematica, da profonde riflessioni che gravitano intorno al processo creativo e alla scrittura e che, al contempo, ci comunicano la nostalgia, il dolore di alcune esperienze passate, la fugacità della vita.

Procedendo nella lettura diviene sempre più tangibile il desiderio di rivivere alcuni ricordi con la speranza di non perderli per sempre e si percepisce la forte esigenza di prendere le distanze dallo scorrere del tempo per fare chiarezza sul passato, per ripercorrere la propria vita e apprezzare pienamente il presente. In fondo “siamo/ solo ciò/ che ricordiamo”, ma purtroppo nel labirinto fatto di proiezioni passate e future a volte ci si può smarrire, tutto si confonde e quasi si dilegua, “come un’onda del mare in estate/ ma quasi dieci anni dopo/ o prima”.

La forza della poesia è ciò che ci permette di elevarci, “di fluttuare/ di ascendere/ dall’estremità/ e verso le estremità”, può spalancarci le porte di una nuova realtà in cui riusciamo a dimenticare le nostre afflizioni, riusciamo quasi a superarle, prima di “restare da soli/ e in un volo soave/ dissolverci”.




POESIE DI LAURA CRESPI
da Il poeta laureato [El poeta laureado]
La carrettilla roja, Argentina, 2017


LA APUESTA TRASCENDENTAL
LA SCOMMESSA TRASCENDENTALE

Bordeando un triángulo de luces
observando los vasos de plástico
elevándose en un círculo danzante
como cubos de hielo flotando
que se iban derritiendo
hasta generar una estridencia
desde una cabeza de largos cabellos
que aullando sobre el oído
al borde de la sien
llegó hasta mí
me dijo:
no hay
que tener
miedo.


Camminando lungo un triangolo di luci
osservando bicchieri di plastica
che si librano in circoli danzanti
come cubi di ghiaccio che fluttuano
e poi si sciolgono
fino a generare il grido
di una testa dai lunghi capelli
che urlando all’orecchio
ai margini della tempia
è arrivato fino a me
e mi ha detto:
non bisogna
avere
paura.


Sobre las paredes
se movían los reflejos
y proyectaban luces los autos
cayendo por sobre tres esquinas
a lo ancho de unos rayos amarillos
en cuya fugacidad
parpadeaba la gente
reunida afuera.


Sui muri
si muovevano i riflessi
e le auto proiettavano luci
che cadevano in tre angoli
attraverso raggi luminosi
nella cui fugacità
sbatteva le ciglia la gente
riunita all’esterno.


Faroles continuos de los autos
avanzando sobre la fugacidad
y su dorada transparencia
dilatándose despacio
sobre las esquinas
hasta que la noche
las cubriera a todas.


Fari ostinati delle auto
che avanzano nella fugacità
nella dorata trasparenza
che lentamente si dilata
verso ogni angolo
fino a quando la notte
non avrà avvolto ogni cosa.


EL POETA VIAJA A LONDRES
IL POETA VA A LONDRA

Ahora,
otra vez alguien lo dijo:
es como si fueras una condenada
a esa primera dilucidación
olvidando la transparencia
que recubre el halo
del original.


Dunque,
un giorno qualcuno ha detto:
è come se fossi condannata
a una prima delucidazione
dimenticando la trasparenza
che riveste l’aura
dell’originale.


Alguien lo dijo:
somos
eso único
que recordamos.


Qualcuno ha detto:
siamo
solo ciò
che ricordiamo.


EL POETA GANA SU HEREDAD
IL POETA OTTIENE LA SUA EREDITÀ

Más voces
y más sonidos cristalinos
de vasos entrelazados en la danza
como una oleada marina y veraniega
pero casi diez años después
o antes.


Molte voci
e suoni cristallini
di bicchieri intrecciati in una danza
come un’onda del mare in estate
ma quasi dieci anni dopo
o prima.


Por el otro lado de la casa
que se abría al final del pasillo
tocaron el timbre y justo
bajé a abrir la puerta yo.


Dall’altro lato della casa
che si apriva in fondo al corridoio
suonarono il campanello e subito
scesi ad aprire la porta.


Ahí estábamos y era diciembre.
Unos pocos días antes
el amigo de un poeta novel
había muerto luego de un incendio
narcotizado en su casa y solo.


Eravamo lì ed era dicembre.
Pochi giorni prima
l’amico di un poeta esordiente
era morto in un incendio
narcotizzato in casa sua e solo.


Alguien dedicó poemas
y alguien los colgó sobre un cordel
mientras la brisa de diciembre
desintegraba en un solo instante
todo el lapso del verano
que acababa de instalarse
sobre unas nubes tan puras de tan blancas
reapareciendo al final de la lectura.


Alcuni dedicavano poesie
e altri le appendevano a un filo
mentre la brezza di dicembre
distruggeva in un solo istante
l’intero arco dell’estate
che si era appena sistemata
su nuvole così pure e così bianche
che ricomparivano a fine lettura.


Más y más hacia la noche
personas que construían diálogos
y prolongadas ecuaciones de palabras
sobre esa terraza iluminada de La Paternal
con unos flashes de los reflectores
y las luces que el viento movía
entre nubes ahora espesas
que desprendía la gente
exhalando hacia arriba
hacia la bóveda azulada
atravesando el aire
con el humo blanco
de sus cigarrillos.


Mentre la notte si avvicinava sempre più
le persone intessevano dialoghi
e lunghe equazioni di parole
su quella terrazza illuminata di La Paternal
con i flash dei riflettori
e le luci che muoveva il vento
tra le fitte nubi
che sprigionava la gente
esalando verso l’altro
verso la volta celeste
attraversando l’aria
con il fumo bianco
delle loro sigarette.


Y después como atraídos
por cápsulas espaciales
despegando silenciosas
aisladas y retraídas
se iban yendo
y elevando
todas juntas a la vez.


Poi come attratte
da capsule spaziali
decollavano silenziose
isolate e schive
se ne andavano
e ascendevano
tutte insieme simultaneamente.


Los dos meses que siguieron
disolvieron los hermosos
arreglos matrimoniales
mientras se alejarían del tiempo
prudente para entender
para admirar
para reconocer.


Nei due mesi che seguirono
si dissolsero i piacevoli
accordi matrimoniali
mentre si allontanavano dal tempo
con prudenza per capire
per apprezzare
per ammettere.


Nosotros decíamos que eso
se llamaba flotación
y ascenso
desde los extremos
y hacia los extremos
hasta permanecer solos
y en un vuelo suave
disolverlo solos.


Noi dicevamo che per noi
si trattava di fluttuare
di ascendere
dall’estremità
e verso le estremità
per poi restare da soli
e in un volo soave
dissolverci da soli.


Traduzione dallo spagnolo di Federica Silvino




Laura Crespi
è nata a Buenos Aires, dove vive, nel 1973. Laureata in filosofia è docente presso l’Università di Buenos Aires.
Ha pubblicato i libri di poesia: Días de Besos (2006), Una onda magnética (2008), Árboles alineados (2010/2015), La vida interior (2010), Invisible Vanidad (2010/2019), Les autres sensualités (2016), El poeta laureado (2017), Canzoni (2020) e il saggio Un blanco móvil. Filosofía, literatura y metáfora (2009).
Ha tradotto, tra gli altri: Wallace Stevens, Elizabeth Bishop, Henri Michaux, Kenneth Rexroth.
Ha pubblicato progetti musicali e di musica e poesia (pagina Spotify)


federicasilvino@yahoo.it