FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 46
aprile/giugno 2017

D'acqua o di fuoco

 

CLARIBEL ALEGRÍA, VOCI
Il Premio “Reina Sofía” corona una lunga carriera letteraria

di Zingonia Zingone



Lo scorso 17 maggio la poetessa nicaraguense Claribel Alegría è stata insignita del Premio “Reina Sofía”, il più importante e prestigioso riconoscimento letterario in lingua spagnola. Pochi giorni dopo aver celebrato il suo 93-esimo compleanno, la Alegría ha ricevuto questa notizia a casa sua a Managua con stupore e grande gioia. È considerata una delle principali esponenti del panorama letterario femminile in lingua spagnola, con oltre trentacinque titoli pubblicati e numerosi premi e riconoscimenti internazionali ottenuti. In Italia nel 2010 le viene conferito il grado di Commendatore dall’Ordine della Stella Della Solidarietà Italiana e l'anno scorso si è aggiudicata il Premio Camaiore 2016 per la poesia internazionale, con il suo penultimo libro intitolato Voci (Samuele Editore, 2015).

Voci è un testamento che Claribel lascia ai pronipoti. Una polifonia che nasce dall’ascolto della natura. Lo sguardo rivolto alla creazione per risolvere il mistero della morte e della possibilità di una vita dopo la morte che giustifichi la perdita della condizione terrena. Perdita che a tratti sembra risolversi nella metamorfosi: il ruscello dice torno verso il mare / è lì che nacqui e la nuvola dice mi formo / mi trasformo. Tuttavia c’è scetticismo: È il volo finale / il volo che temo / e bramo tanto / il volo che ci porta via / ci dissolve / e in batter d’ali ci disperde. C’è resistenza nei confronti del destino, di chi governa le nostre vite: Io sono il mio cammino / e con una certa frequenza / l’alchimista di me stessa. Ma forse la morte arriva per riscattarci: Perché temermi così tanto / se bramo unicamente / di liberarvi?

Queste voci parlano delle paure e dei dubbi, della certezza anelata e l’incertezza che prende il sopravvento. L’unico punto fisso nell’orizzonte sembra essere suo marito Bud, che l’ha preceduta nell’aldilà, e come un ballerino sufi ruota in estasi divina. E lei si afferra e sia abbandona alla speranza di rivederlo: Sono cucita / all’orlo del tuo mantello / mi sollevi / mi butti giù / giro con te / giro / e in ogni nuovo giro / più forte / mi abbandono a te.
I componimenti sono brevi: la musicalità risiede spesso nei silenzi e la stoccata finale è decisiva. L’andamento semplice riporta all’infanzia come se la vita fosse circolare. Già nel suo libro precedente – Alterità – la poetessa ci aveva avvertito: Ora è l’infanzia / a comandare / m’ipnotizza / m’inchioda / e il suo incantesimo è un ponte / che mi porta / all’eterno

Con questo libro Alegría conferma che ha sempre scritto mossa e commossa dall’amore. Infatti, la sua appartenenza alla “Generación comprometida” o “Generazione impegnata”, la corrente letteraria che si sviluppò in Centro America fra gli anni ’50 e ’60, risponde alla sua empatia verso i deboli, gli sfruttati e gli emarginati più che a un’adesione ideologica. Così, nonostante la rabbia e il fuoco, la sua poesia non ha mai perso il delicato equilibrio estetico che colpisce e illumina gli abissi dell’esistenza umana.
Ulteriore conferma di quanto detto è il titolo del suo ultimo libro uscito in Spagna presso la Visor alla fine del 2016 Amor sin fin (“Amore senza fine”).




POESIE DI CLARIBEL ALEGRÍA
da Voci
Samuele Editore, 2015



LA TORTUGA

En mi caparazón
llevo cincelado
el universo
me pesa tanto y más
apenas puedo dar
pasos cortitos
y hundo la cabeza
cuando pienso
que no tengo las llaves
para abrirlo
y escaparme lejos
y reírme desnuda
entre la hierba.


LA TARTARUGA

Sul mio guscio
porto cesellato
l’universo
mi pesa così tanto
a stento posso fare
qualche passettino
e nascondo la testa
quando penso
che non ho le chiavi
per aprirlo
e fuggire lontano
e ridere nuda
in mezzo all’erba.


LA ROSA

No quiero desprenderme
de mi tallo
uno a uno
se me caen los pétalos
pero siempre hay perfume
en los que viven
y yo los desafío
desafío al perfume
a escaparse
a saturar el aire
a columpiarse
a ungir mi cadáver
mientras caigo.


LA ROSA

Non voglio staccarmi
dal gambo
uno a uno
cadono i miei petali
ma il profumo persiste
in quelli vivi
e io li sfido
sfido il profumo
a fuggire
a saturare l’aria
a volteggiare
a ungere il mio cadavere
mentre cado.


LA MUERTE

¿Por qué temerme tanto
si mi único afán
es liberarlos?


LA MORTE

Perché temermi così tanto
se bramo unicamente
di liberarvi?


LA NUBE

Me formo
me transformo
soy sirena
soy pájaro
soy pez
formo parte de un reino
a veces
estoy sola
cubro la luna
la descubro
desciendo a los volcanes
y me elevo
soy esponja
soy flecha
me ilumino
oscurezco
caigo sobre la tierra
me diluyo.


LA NUVOLA

Mi formo
mi trasformo
sono una sirena
un uccello
un pesce
faccio parte di un regno
a volte
sono sola
copro la luna
la scopro
scendo sopra i vulcani
e mi sollevo
sono spugnosa
magra
mi illumino
e mi spengo
precipito a terra
mi disciolgo.


POESÍA

A Juan Ramón Jiménez

esa voz
que me persigue
que no arranca de mí
que teje insomnios.
Como la lluvia
cae
como el viento
sólo esa voz escucho
me posee
deja mendrugos sueltos
y se escapa.


POESIA

A Juan Ramón Jiménez

Inconfondibile
è la voce
che mi insegue
che non si scolla da me
che tesse insonnie.
Come la pioggia
cade
come il vento
solo questa voce ascolto
mi possiede
lascia cadere avanzi di pane
e fugge via.


LA SALAMANDRA

Para Anushka

Soy el espíritu del fuego
soy su amante
lo propago
lo extingo
me hundo entre sus llamas
salgo ilesa
apenas unas manchas luminosas
que me cubren la piel.
Perro alado me llaman
o bien ave
entre las llamas.
Soy una salamandra paticorta
que carece de alas
tengo de aliado al fuego
que me ama
y me teme
no puede consumirme
porque sabe
que con sólo mi aliento
soy capaz
de opacarlo.


LA SALAMANDRA

Per Anushka

Sono lo spirito del fuoco
sono la sua amante
lo propago
lo spengo
sprofondo tra le sue fiamme
ne esco illesa
solo qualche macchia luminosa
ricopre la mia pelle.
Mi chiamano cane alato
oppure uccello
tra le fiamme.
Sono una salamandra
con le zampe corte e senza ali
il fuoco è mio alleato
mi ama e mi teme
non può consumarmi
perché sa
che mi basta il fiato
per oscurarlo.


EL MURCIÉLAGO

Es hora del reposo
colgado boca abajo
dialogo y me pregunto:
¿Soy demonio
soy ángel
soy una mezcla insólita
del ave y de la bestia?
Tengo alas parduzcas
y dientes de ratón
inunda mis ojos la ceguera
pero escucho
mastico los mensajes
que me transmite el viento
percibo la música estelar
caigo en éxtasis
despierto
y me siento rey
cuando vuelo
entre las sombras.
La pregunta persiste
se me vuelve clamor:
¿Soy demonio
soy ángel?
Un ufano silencio
me responde.


IL PIPISTRELLO

È l’ora del riposo
appeso a testa in giù
inizio a dialogare con me stesso.
Cosa sono io?
Un demonio
un angelo
o uno strano incrocio
tra bestia e uccello?
Ho le ali brunastre
e i denti da topo
la cecità inonda i miei occhi
ma ascolto
mastico i messaggi
che mi trasmette il vento
percepisco la musica delle stelle
cado in estasi
mi risveglio
e mi sento un re
quando volo
tra le ombre.
La domanda insiste
diventa un gemito:
sono un demonio
sono un angelo?
Un silenzio spavaldo
mi risponde.


TESTAMENTO

A mis hijos

Les dejo una escalera
tambaleante
inconclusa
tiene peldaños rotos
otros están podridos
y más de alguno
entero.
Repárenla
elévenla
suban por ella
suban
hasta tocar la luz.


TESTAMENTO

Ai miei figli

Vi lascio una scala
traballante
incompiuta
con qualche scalino rotto
alcuni marci
e più di uno
intero.
Riparatela
mettetela in piedi
saliteci sopra
salite
fino a toccare la luce.


Traduzione dallo spagnolo di Zingonia Zingone e Marina Benedetto




Claribel Alegría
è tra le maggiori esponenti della letteratura centro e sudamericana, ed è attualmente tradotta in 15 lingue. Nata nel 1924 a Estelí, in Nicaragua, da padre nicaraguense e madre salvadoregna, trascorre l’infanzia e l’adolescenza nel Salvador. Nel 1943 si trasferisce negli Stati Uniti per studiare alla George Washington University, dove si laurea in lettere e filosofia. Lì incontra Darwin J. Flakoll, che sposa nel 1947 e con cui avrà quattro figli.
L’anno successivo pubblica il primo libro di poesie, Anillo de Silencio, con l’aiuto e l’apprezzamento del Nobel per la letteratura Juan Ramón Jiménez. Tornata in patria si lega al Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale. Nel 1978 riceve a Cuba il premio Casa de las Américas, il più prestigioso riconoscimento letterario latinoamericano. Dopo aver vissuto in vari paesi europei e latinoamericani, nel 1979 Claribel e Darwin si trasferiscono in Nicaragua per scrivere libri di testimonianza sulla realtà centroamericana.
Nel 2006 la Alegría riceve il Neustadt International Proze for Literature. Nel 2010 in Italia le viene conferito il grado di Commendatore dall’Ordine della Stella Della Solidarietà Italiana. Nel 2016 vince il Premio Camaiore – sezione Internazionale e nel 2017, in Spagna, il Premio “Reina Sofía” de Poesía Iberoamericana.
Vive a Managua e ha al suo attivo una produzione ricchissima che comprende saggi, raccolte poetiche e libri per bambini.



Claribel circondata dai figli in occasione del 92esimo compleanno
(Foto di Daniel Mordzinski)


zingonia@gmail.com