FILI D'AQUILONE |
Numero 43 Fughe |
FUGA DA ALCATRAZ Fuga da Alcatraz è ambientato negli anni 60 a San Francisco, e fu girato nel vero penitenziario, rimesso a nuovo per l’occasione. Cosa curiosa di questo film: nessuno degli attori ebbe una controfigura, ognuno di loro si trovò a girare la scena del salto del muro per poi finire in acqua, senza controfigure. Così fece Clint Eastwood, il protagonista nel personaggio di Frank Lee Morris. Eastwood, con quello sguardo che solo lui sa lanciare alla cinepresa, è un pericoloso delinquente, esperto in fughe che viene trasferito nel carcere di maggior sicurezza dell’epoca: Alcatraz. Nella sua cella Lee Morris scopre che una sbarra non è fissata nel modo giusto, e con questa immagine in mente inizia a sviluppare lentamente un perfetto piano di fuga che poi condivide con i suoi amici, i fratelli Anglin e Butts. Insieme, con dei cucchiai che fungono da piccole pale-picconi, i quattro iniziano a scavare il tunnel della loro libertà. Ma dopo il tunnel c’è il mare aperto, e Lee Morris allora confeziona con degli impermeabili una rudimentale zattera per allontanarsi il più possibile dall’isola. Per non dare troppo nell’occhio e ingannare le guardie confezionano, con della carta colorata, dei pupazzi per simulare la loro presenza nella cella e così, con questo ultimo dettaglio, il piano per andarsene da Alcatraz è pronto.
Il giorno della fuga Butts si tira indietro, pero Lee Morris e i fratelli Anglin decidono di andare comunque avanti. Solo il mattino successivo la loro fuga verrà scoperta ma ormai è troppo tardi per raggiungerli: dei tre fuggitivi non c’è traccia, né sull’isola né nell’oceano che la circonda. Il direttore della prigione prova a chiudere la vicenda affermando che sicuramente i tre sono affogati, però i loro corpi no si trovano né verranno mai trovati.
Tutto questo viene raccontato con grande maestria da Siegel che non ama le finizioni e dà importanza al realismo, ai piccoli particolari e stiamo parlando di un film della fine degli anni 70. Per quelli che non hanno visto questo classico del cinema è ora di vederlo e, per quelli che già lo conoscono, magari è il caso di rispolverare questa pellicola per apprezzare il cinema di una epoca nella quale ci si concentrata più sul racconto, sulle immagini che sugli artifici, gli effetti speciali.
Fuga da Alcatraz (Escape from Alcatraz), di Don Siegel
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