FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 38
aprile/giugno 2015

Silenzio

 

L'ANGOLO DI ED

a cura di Giuseppe Ierolli



Il silenzio è infinità


J280-F340

I felt a Funeral, in my Brain,
And Mourners to and fro
Kept treading - treading - till it seemed
That Sense was breaking through -

And when they all were seated,
A Service, like a Drum -
Kept beating - beating - till I thought
My Mind was going numb -

And then I heard them lift a Box
And creak across my Soul
With those same Boots of Lead, again,
Then Space - began to toll,

As all the Heavens were a Bell,
And Being, but an Ear,
And I, and Silence, some strange Race
Wrecked, solitary, here -

And then a Plank in Reason, broke,
And I dropped down, and down -
And hit a World, at every plunge,
And Finished knowing - then -

    Sentivo un Funerale, nel Cervello,
E i Dolenti avanti e indietro
Andavano - andavano - finché sembrò
Che il Senso fosse frantumato -

E quando tutti furono seduti,
Una Funzione, come un Tamburo -
Batteva - batteva - finché pensai
Che la Mente si fosse intorpidita -

E poi li udii sollevare una Cassa
E cigolare di traverso all'Anima
Con quegli stessi Stivali di Piombo, ancora,
Poi lo Spazio - iniziò a rintoccare,

Come se tutti i Cieli fossero una Campana,
E l'Esistenza, solo un Orecchio,
Ed io, e il Silenzio, una Razza estranea
Naufragata, solitaria, qui -

E poi un'Asse nella Ragione, si spezzò,
E caddi giù, e giù -
E urtai contro un Mondo, a ogni tuffo,
E Finii di sapere - allora -

La morte vista in soggettiva, dalla parte di chi la subisce, in un racconto vivido e particolareggiato dei preparativi per il funerale, scandito all'inizio dalle ripetizioni nei versi 3 e 7, che trasmettono la sensazione di una coscienza che sente ancora i suoni del mondo intorno a sé, ma ormai da lontano, come accade quando ascoltiamo qualcosa attraverso un'eco. Nell'ultima strofa il momento finale e definitivo: lo spezzarsi della consapevolezza, la caduta infinita molto simile a quella che spesso proviamo nei nostri sogni, con l'ultimo verso che sembra mettere improvvisamente da parte la nostra individualità cosciente, per gettarci in un luogo che può essere quello in cui non c'è bisogno di sapere, perché non esiste più mistero, ma anche il vuoto del nulla eterno, dove il "sapere" non ha più ragione di esistere.

 

J310-F422

Give little Anguish,
Lives will fret -
Give Avalanches,
And they'll slant -

Straighten - look cautious for their breath -
But make no syllable, like Death -
Who only shows his Granite face -
Sublimer thing - than Speech -

    Dai un po' d'Angoscia,
I vivi si logoreranno -
Danne Valanghe,
E l'aggireranno -

Raddrizzandosi - cercando cauti il respiro -
Ma non diranno sillaba, come la Morte -
Che mostra solo il suo volto di Granito -
Qualcosa di più sublime - della Parola -

C'è un limite alla sopportabilità del dolore, dell'angoscia, una difesa che scatta in modo naturale quando questo limite è ormai superato. Ma l'aggiramento dell'angoscia, lo sfuggire a un eccesso di dolore è un processo molto labile, bisogna trattenere il respiro, non pronunciare parola, altrimenti vincerebbe il prorompere di quell'angoscia che stiamo cercando di esorcizzare.
Molto bella l'immagine finale, dove il gelido e imperturbabile "volto di granito (o "disco marmoreo" nella versione inviata a Susan) della morte diventa esempio da imitare, un silenzio che supera il potere della parola.

 

J358-F616

If any sink, assure that this, now standing -
Failed like Themselves - and conscious that it rose -
Grew by the Fact, and not the Understanding
How Weakness passed - or Force - arose -

Tell that the Worst, is easy in a Moment -
Dread, but the Whizzing, before the Ball -
When the Ball enters, enters Silence -
Dying - annuls the power to kill -
Without a syllable -

    Chiunque cada, stia certo che costui, ora in piedi -
Fallì come Lui - ed è conscio che rialzarsi -
È frutto delle Circostanze, e non della Consapevolezza
Che la Debolezza è passata - o la Forza - risorta -

Sappia che il Peggio, si placa in un Momento -
Il Terrore, è solo nel Sibilo, prima della Pallottola -
Quando la Pallottola entra, entra il Silenzio -
La Morte - annulla il potere di uccidere -

Il "dopo" è sempre rimediabile, il fatto stesso di essere consci della propria caduta vuol dire che il peggio è passato, quel peggio che negli ultimi versi è sapientemente illustrato dal sibilo della pallottola, ovvero dal momento dell'incertezza rispetto alle due soluzioni possibili, entrambe sicuramente meno terribili dell'ansia di non sapere: la pallottola ci fa cadere ma ci lascia vivi e liberi di rialzarci, oppure ci uccide e annulla qualsiasi sofferenza.

 

J790-F741

Nature - the Gentlest Mother is,
Impatient of no Child -
The feeblest - or the waywardest -
Her Admonition mild -

In Forest - and the Hill -
By Traveller - be heard -
Restraining Rampant Squirrel -
Or too impetuous Bird -

How fair Her Conversation -
A Summer Afternoon -
Her Household - Her Assembly -
And when the Sun go down -

Her Voice among the Aisles
Incite the timid prayer
Of the minutest Cricket -
The most unworthy Flower -

When all the Children sleep -
She turns as long away
As will suffice to light Her lamps -
Then bending from the Sky -

With infinite Affection -
And infiniter Care -
Her Golden finger on Her lip -
Wills Silence - Everywhere -

    La Natura - è la Madre più Gentile,
Con nessun Figlio impaziente -
Il più debole - o il più ribelle -
Il Suo Monito pacato -

Nella Foresta - e in Collina -
Dal Viaggiatore - è udito -
Trattenere lo Scoiattolo Sfrenato -
O l'Uccello troppo impetuoso -

Com'è bella la Sua Conversazione -
Un Pomeriggio d'Estate -
La Sua Famiglia - la Sua Compagnia -
E quando il Sole tramonta -

La Sua Voce tra le Navate
Incita la timida preghiera
Del Grillo più minuscolo -
Del Fiore più meschino -

Quando tutti i Figli dormono -
Lei s'allontana quel tanto
Che basta ad accendere i Suoi lumi -
Poi affacciandosi dal Cielo -

Con infinito Affetto -
E infinita Cura -
Il dito Dorato sulle labbra -
Chiede Silenzio - Dappertutto -

Un'ode alla natura, una sorta di racconto che si snoda come fosse la giornata di una madre dolce e paziente. La sua voce è quella che regola i ritmi degli animali ma anche quella con la quale è piacevole conversare un pomeriggio d'estate o quella che, non dimenticando nessuno dei suoi figli, incita alla preghiera serale il più minuscolo dei i grilli o il meno appariscente dei fiori. E quando ormai è sera si preoccupa di accendere le luci delle stelle e chiede il silenzio che favorisce il riposo.
Al verso 11 "Household" può significare "famiglia, ambiente familiare" ma anche "conduzione della casa". Ho tradotto con "famiglia" perché credo che qui ED stia parlando della natura non come concetto generale, una "madre" che in questo senso sarebbe anche nostra, ma come l'insieme dei fenomeni naturali che ci circondano: le piante, gli animali, i fenomeni atmosferici, visti proprio come facenti parte della famiglia di cui la natura è madre.

 

J855-F1091

To own the Art within the Soul
The Soul to entertain
With Silence as a Company
And Festival maintain

Is an unfurnished Circumstance
Possession is to One
As an Estate perpetual
Or a reduceless Mine.

    Possedere nell'Anima l'Arte
D'intrattenere l'Anima
Col Silenzio come Compagnia
E in continua Festa

È una spoglia Circostanza
Il cui possesso è del Singolo
Come una Proprietà perpetua
O un'inesauribile Miniera.

Difficile è l'arte di intrattenere se stessi, di avere dentro di sé la capacità di trasformare l'intimo silenzio in una compagnia in festa continua. È un dono che non ha niente d'esteriore e del quale ciascuno di noi può godere nell'intimo il possesso, se ne è capace. Un po' come avere una proprietà perpetua, che nessuno può toglierci, o una miniera che non può mai esaurirsi.
"Mine" è spesso usato da ED come simbolo della ricchezza interiore, forse anche per l'identità con l'altro significato del termine: "mio", l'aggettivo possessivo più intimo.

 

J1004-F1004

There is no Silence in the Earth - so silent
As that endured
Which uttered, would discourage Nature
And haunt the World -
    Non c'è Silenzio sulla Terra - così silente
Come quello che sopporta
Se fosse espresso, scoraggerebbe la Natura
E tormenterebbe il Mondo -

La sofferenza non è quasi mai esprimibile, e la silenziosa discrezione con cui viene sopportata dai più chiede il rispetto di tutti gli altri, perché se dovessimo esprimerla, tutti insieme, il frastuono non permetterebbe più al mondo e alla natura di continuare ad esistere.

 

J1251-F1300

Silence is all we dread.
There's Ransom in a Voice -
But Silence is Infinity.
Himself have not a face.
    Il Silenzio è tutto ciò che temiamo.
C'è Riscatto in una Voce -
Ma il Silenzio è Infinità.
In sé non ha un volto.

Il silenzio, ovvero l'assenza di comunicazione e, perciò, di vita, è la cosa che ci fa più paura, perché sappiamo di essere ancora immuni dalla morte soltanto quando possiamo udire una voce, sia pure la nostra. Per questo il silenzio è come l'infinito, senza suono e senza dimensione, un concetto che possiamo descrivere soltanto in negativo, come assenza di un qualcosa di concreto e riconoscibile.

 

J1296-F1315

Death's Waylaying not the sharpest
Of the Thefts of Time -
There marauds a sorer Robber -
Silence - is his name -
No Assault, nor any menace
Doth betoken him.
But from Life's consummate Cluster,
He supplants the Balm.
    L'Agguato della Morte non è il più crudele
Dei Furti del Tempo -
Ci depreda un Brigante più brutale -
Silenzio - è il suo nome -
Nessun Assalto, né alcuna minaccia
Lo preannunciano.
Ma dal compiuto Grappolo della Vita,
Egli asporta il Balsamo.

I versi erano un un biglietto che ED inviò alla zia Catherine Dickinson Sweetser quando suo marito, Joseph A. Sweetser, sparì improvvisamente, e definitivamente, dopo essere uscito dalla sua casa di New York il 21 gennaio 1874. Il messaggio si limita ai versi, seguiti dalla firma e preceduti da un'unica frase: "Saying Nothing, My Aunt Katie, sometimes says the most." ("Non dicendo Nulla, Zia Katie, talvolta diciamo il massimo.").
La destinazione dei versi spiega cos'è quel silenzio più brutale della morte: un improvviso e imprevedibile avvenimento che non dà nemmeno il pallido conforto della certezza e strappa dal grappolo della vita il balsamo che la rende compiuta e degna di essere vissuta.

 

J1681-F1694

Speech is one symptom of affection
And Silence one -
The perfectest communication
Is heard of none

Exists and it's indorsement
Is had within -
Behold said the Apostle
Yet had not seen!

    La Parola è uno dei sintomi dell'affetto
E il Silenzio l'altro -
La comunicazione perfetta
Nessuno può udirla

Esiste e la sua conferma
Si ha dentro -
Ravvisate disse l'Apostolo
Eppure non avete visto!

Il silenzio è la comunicazione perfetta, quella che non arriva concretamente al nostro orecchio ma si sente, con una intensità molto più alta, nell'intimo, come la fede della citazione biblica (Prima lettera di Pietro 1,8: "voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui".

 


Le poesie di Emily Dickinson non hanno un titolo, a parte rarissime eccezioni. I numeri che le precedono si riferiscono alla numerazione attribuita nelle due edizioni critiche, curate rispettivamente da Thomas H. Johnson nel 1955 ("J") e da R. W. Franklin nel 1998 ("F").


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