FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 21
gennaio/marzo 2011

Futuro

 

NATI NEL FUTURO
Savile Row, ebook di Stefano Cardinali

di Graziano Lanzidei



Anonima Scrittori è nata nel Gennaio 2004. Non sapremmo indicare un giorno preciso. Siamo un laboratorio di scrittori cresciuto sul web: non c’è stata nessuna riunione ufficiale, né scantinato fumoso. Nessun atto da redigere e firmare in calce.
Abbiamo deciso il nome, registrato il dominio e costruito un sito – un grazie particolare va, per sempre, al nostro webmaster, Riccardo Lanzidei – per poi iniziare a riempirlo di contenuti.
Impiegando poco meno di un mese, o poco più.
Pensavamo soltanto a sfogare l’esigenza di esprimerci. Non ci aspettavamo granché e forse nemmeno avevamo piena coscienza delle potenzialità del mezzo.
È bastata qualche settimana per ritrovarci davanti a un risultato inatteso, tanto che ancora oggi ci chiediamo: «chi s’immaginava tutto questo?».

Abbiamo organizzato iniziative letterarie, partecipate da centinaia di internauti.
Siamo riusciti a organizzare reading in tante città attraverso semplici contatti email. Continuiamo a vivere sul web ancora oggi, a 7 anni di distanza, con una comunità che si sviluppa intorno a un Forum e a un sito che, nel tempo, abbiamo trasformato in una piccola rivista letteraria.
Abbiamo sempre voluto sperimentare – non a caso ci qualifichiamo con il termine “laboratorio” e non con “collettivo”. Crediamo che questo sia il compito di quella che viene comunemente definita “letteratura underground”.
Su questo numero 21, in cui il filo conduttore è il FUTURO, abbiamo deciso, insieme alla redazione di Fili d’aquilone, dar vita a un esperimento e realizzare un ebook: Savile Row, di Stefano Cardinali. Antologia di racconti sulla musica e la vita negli anni 70, via via pubblicati nel sito di Anonima Scrittori. Un ebook allegato a una rivista telematica. Dando così un significato “concreto” a un prodotto che va tanto di moda, ma nessuno sa cosa farne.
Siamo nati, nel futuro, e non potevamo sottrarci a questa sfida.

Si parla tanto di ebook perché molti pensano sia il futuro dell’editoria e, di conseguenza, della letteratura. L’ultima evoluzione in materia di pubblicazione degli scritti risale a Guttenberg, con l’invenzione della stampa a caratteri mobili. Vi è la convinzione che il libro elettronico rappresenterà la seconda grande rivoluzione ma, almeno per ora, il momento dei cambiamenti sembra lontano. Perché l’ebook spesso si rivela un oggetto scomodo. Ce ne sono milioni persi nelle sconfinate librerie digitali esistenti e quelli di qualità sono davvero una goccia in un oceano.
La nostra abitudine a leggere su carta è dura a morire e i dispositivi di lettura possono ancora essere migliorati. Il destino di un ebook è di essere pubblicato sul web e poi venire abbandonato a se stesso. Per questo abbiamo deciso di renderlo un allegato a una rivista telematica per cercare di valorizzare non tanto l’oggetto – immateriale – ma di promuovere la buona scrittura. Ci rivolgiamo a un pubblico potenziale, che potrebbe costituire la base per tanti e successivi download.

Per arrivare alla seconda rivoluzione nella pubblicazione dell’opera scritta – quella dell’ebook, appunto – bisogna cercare di capirne i difetti, di metterne in evidenza le opportunità, di mantenere sempre di vista la letterarietà dell’opera stessa. Senza abbandonarsi ad esaltazioni modaiole o moderniste che però non spostano di un centimetro lo stato dei fatti. Crediamo sia necessario procedere per esperimenti. Perché la teknè non è positiva né negativa, ma una serie di strumenti e di conoscenze da usare. Se la situazione dell’editoria evolverà in peggio o in meglio dipenderà anche da noi, da come sapremo utilizzare le nuove tecnologie.
Sarà che noi, con l’ebook, abbiamo avuto a che fare dall’inizio. Anche inconsapevolmente. Quando è nata “Anonima scrittori” 7 anni fa non era ancora così famoso. Anzi, a dire il vero, nessuno parlava di ebook, nonostante la tecnica fornisse già gli strumenti per poterlo produrre. Anche le case editrici più conservatrici, oggi, stanno cercando di capire come entrare in questa nuova frontiera del mercato, ma allora non ci pensava nessuno. Ci siamo ritrovati, in maniera inconsapevole, a produrre una pubblicazione in formato digitale. Allora la chiamavamo PDF. Dall’estensione del file. Eravamo proprio agli albori, alla nostra prima iniziativa – il progetto Rorschach – e non sapevamo ancora se qualcuno sarebbe venuto a visitare il nostro sito.
Ci piaceva scrivere e far scrivere, ci ripetevamo che eravamo nati per “far vincere la sfida con la pagina bianca” a quante più persone possibili. Quello del successo era un problema che non ci ponevamo.

Per il progetto Rorschach avevamo trovato una formula che ci consentisse di portare a termine l’iniziativa senza che andasse deserta. Avevamo chiesto ad altri tre scrittori di Latina – la nostra città – di partecipare all’avventura. Loro sarebbero stati i “Residenti”. Un po’ come in discoteca, dove i deejay assunti dal locale si alternano alla console con gli ospiti da fuori. Sono l’assicurazione che, male che vada, la serata continua ad andare avanti. Per ospitare tutti quelli che avrebbero scritto, avevamo inventato una categoria, i “Fuori Quota”. Era un modo per dire che erano i benvenuti, per dire che eravamo noi a non essere all’altezza, per farli sentire subito a casa loro.
Il successo fu immediato.
Già dal primo mese ci ritrovammo in più di 20 a scrivere una storia intorno al primo disegno, realizzato per l’occasione. Trenta giorni per inventare una storia. E già al trentunesimo, ci venne in mente l’idea di una rivista, autoprodotta.
Fu un successo, e così ci ritrovammo, ogni mese, a realizzare un PDF. Lo dovevamo consegnare alla tipografia ma dopo poco decidemmo di metterlo anche online, affinché le persone lo potessero “scaricare”.
Avevamo a che fare con i nostri primi ebook.
Questo, però, lo scoprimmo soltanto più tardi. Quando qualcuno diede un nome tecnicamente preciso a quello che già facevamo.

 


SAVILE ROW


(scarica l'ebook in formato PDF)


Savile Row è il primo ebook concepito in maniera consapevole da Anonima Scrittori. Si tratta di una raccolta di dodici racconti pubblicati dal maggio 2010 nella rubrica che porta lo stesso nome e sono tutti a firma di Stefano Cardinali tranne “IO C'ERO. ECCOME” di Massimiliano Lanzidei. L’ultimo racconto “PER L'ULTIMA VOLTA, LA PRIMA VOLTA” - una sorta di postfazione al libro - è invece inedito.

La rubrica sul rock degli anni settanta nasce dall’esigenza nel sito di fare un passo in avanti: senza perdere l’identità di “laboratorio” si sente il bisogno di diventare anche “rivista”. Non basta più “istigare” alla scrittura, bisogna offrire anche letteratura e possibilmente di qualità. Ecco allora che nascono La Striscia di Stefano Tevini, recensioni e critiche ai più importanti fumetti del mondo, Trattoria Rosellini di Marco Berrettini, piccole storie umane ambientate in un’antica trattoria milanese, e Vita e opere di Sebastiano Perduto di Roberto Cerisano, una novella a puntate che racconta di un avvocato tanto cinico quanto disilluso. Savile Row si colloca quindi in ottima compagnia e per non essere da meno parla di storie che si intrecciano con la musica, non elenca solo LP, musicisti e date. Il progressive rock degli anni settanta, i gruppi che lo hanno interpretato e i concerti e i dischi che ne sono scaturiti, sono solo una scusa per raccontare storie. Vedono la luce quindi racconti come “JESUS CHRIST SUPERSTAR ovvero “QUELLA VOLTA CHE INVENTAI IL WALKMAN”, “PIFFERAI MAGICI E FALSE EVASIONI”, o come “TUTTA COLPA DI WOODSTOCK”, vicende vere intessute con la musica.

Savile Row è una strada di Londra nota per le sartorie e per il famoso, ultimo concerto dei Beatles sul tetto della sede della Apple, documentato nel film “LET IT BE”. Nel 2010 quella strada dà il titolo a un racconto di Stefano Cardinali pubblicato su Il Bit dell’Avvenire (Tunuè) e presente in questo ebook.
Da quel racconto nasce la reazione a catena e, infine, la raccolta Savile Row.


Oggi Alice ha ventuno anni ed è bellissima. Non ricordo con precisione quando cade il suo compleanno, dovrebbe essere intorno al 10 di luglio, ma non ci scommetterei. Però sento ancora viva la preoccupazione provata quando, al lavoro, Alessandro mi disse che correva all’ospedale perché Antonietta stava partorendo con quasi due mesi d’anticipo. Beh, direte voi, è normale stare in apprensione per una bimba nata settimina. Certo, rispondo io, specialmente se questo farà saltare il tuo viaggio a Venezia.

Andiamo con ordine: i personaggi di questa storia sono Alice (la bimba settimina), Antonietta (la madre impaziente di partorire), Alessandro (padre di Alice, marito di Antonietta e mio collega d’ufficio).

(Vabbè, dice, adesso ti sei inventato questa storia della famiglia dove tutti i componenti hanno il nome di battesimo che inizia con la lettera A. Tutta qua la tua fantasia? A parte il fatto che questa è una storia vera e che Antonietta e Alessandro hanno pure un maschio che si chiama Andrea, conosco anche una famiglia composta da Germana e Giacomo ai quali è nato Giulio e un’altra dove Matilde e Marco hanno due figli che si chiamano Mattia e Manuel. Sarà solo un vezzo ma ognuno chiama i figli come gli pare.)

Ma torniamo alla nostra storia e ai suoi personaggi tra i quali c’è Daniela (oggi mia moglie ma allora non eravamo sposati), c’è il sottoscritto e poi ci sono loro, i veri protagonisti di questa vicenda: i Pink Floyd.


Brano tratto dal racconto “I Pink Floyd a Venezia e io davanti alla Tv”, in Savile Row di Stefano Cardinali.

 


Stefano Cardinali
è nato a Roma nel 1955. Nel 1986 si è trasferito a Latina per amore, pur continuando a lavorare nella capitale. Ex giocatore di basket, appese le scarpe al chiodo, ha scoperto l’amore per la pittura. Nel 1989 ha partecipato alla prima mostra collettiva. Dopo numerose esposizioni in compagnia di altri artisti, nel 2002 presenta la sua prima personale: “La Natura delle Cose”. Dopo l’esperienza pittorica si è avvicinato alla scrittura pubblicando racconti sul web, in particolare per “Anonima Scrittori”. Questa nuova avventura lo porta a conoscere Antonio Pennacchi che lo chiama a disegnare per il suo romanzo Canale Mussolini (Mondadori, Premio Strega 2010) le cartine dell’Agro Pontino, prima e dopo la bonifica. Nel 2009 il suo racconto “Savile Row (i Beatles nell’avvenire)” è stato selezionato e pubblicato su Il Bit dell’Avvenire (Tunuè).
Sul numero 13 di Fili d’aquilone è stato pubblicato il racconto “Una Ricetta esemplare”.

 

graziano@lanzidei.it