FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 20
ottobre/dicembre 2010

Nel cosmo

 

LA VOCE DELLA TERRA

di Elvio Cipollone



Un'altra Terra


Mi piacerebbe, è inutile negarlo. Non essere la sola in questo universo, in questo mare infinito senza confini. Avere una sorella gemella, magari lontana ma presente, con la quale condividere il tempo, il lungo andare senza sosta. Al di fuori di questo percorso obbligato intorno al sole, di questo perenne legame con la mia stella, inesorabile destino, sono sicura che esista. C’è, ne sento gli influssi magnetici, le onde gravitazionali, i neutrini e gli esili echi di radiazioni lontane. Madre generosa come me, ospita la vita e ne sopporta le angherie. Non so se altri uomini le abbiano dato un altro nome, so però che anch’essa è prigioniera della sua stella. E magari abbiamo altre sorelle in questo universo, infinite altre terre ancorate alle loro orbite da forze invisibili e ineluttabili. Come se ognuna di noi fosse inchiodata a questo rapporto unico e inscindibile dal quale ci è impossibile sfuggire se non con la distruzione finale, quando i soli imploderanno in un abbraccio mortale prima di esplodere nella loro potenza devastante. Ma nell’attesa dell’evento che rimescoli il mondo voglio affinare l’udito, aguzzare la vista fino a percepire ogni minuscolo rantolo, ogni minimo raggio riflesso che le altre terre seminano nell’universo.

Sento già un leggero vento radioattivo che mi lambisce dopo aver attraversato il profondo buio interstellare e con esso i segnali che Join m’invia. Se penso che essi hanno percorso milioni, anzi miliardi, anzi migliaia e migliaia di miliardi di chilometri, che hanno schivato le trappole magnetiche tese da altre stelle, scongiurato di finire inghiottiti nei tanti buchi neri seminati nello spazio a bella posta, mi commuovo: quale forza racchiude la voglia di contatto! Ancorché esili questi segnali, più imparo a conoscerli più ci scopro informazioni, intravvedo in essi il profilo di Join, i suoi rossori, il calore che riceve dal suo sole e il vincolo che esso pretende. Sento la gioia che esprime nel condividere l’esistenza, nel comunicare i sconvolgimenti che la tormentano, nel mettere in mostra le sue bellezze. Ora vado, lascio che anche i miei segni invadano l’universo, che arrivino in risposta a Join e che si intreccino con i segni delle altre innumerevoli terre. L’unica strada che abbiamo per rompere il dominio dei Re soli è entrare in comunicazione tra di noi e riconoscerci sorelle. Non potete impedirlo, ci sono leggi che valgono per tutti, anche per voi Re soli altisonanti, avverso le quali non avete potere.


elcip@libero.it