FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 18
aprile/giugno 2010

Aquiloni

 

BALOCCHI DI CARTA
I voli della fantasia

fotografie di Alfredo Lando
testo di Ambra Laurenzi




Pochi oggetti hanno coinvolto l’immaginario di così tante generazioni, e di così diverse età, come l’aquilone. E’ difficile resistere alla tentazione di seguire le evoluzioni di questo balocco di carta, come viene definito da un antico dizionario della lingua, che contiene in sé l’idea di volo e di libertà, una delle ipotesi sulla sua origine, infatti, è l’osservazione del volo degli uccelli e delle loro evoluzioni.
La storia dell’aquilone, nato in Cina oltre 2000 anni fa, contiene già elementi simbolici molto forti: più vola alto e più si otterranno successo e un futuro felice, e con la diffusione in altri paesi orientali, la simbologia si intensifica e il suo significato assume un ruolo divinatorio, viene consultato prima di intraprendere un viaggio, o per i buoni auspici legati ad una nascita, o ancora per la protezione della casa, esibendo maschere demoniache in grado di spaventare gli spiriti del male.



Oltre ai diversi e antichi utilizzi dell’aquilone, anche come mezzo di trasmissione di comunicazioni, o trasporto di piccoli oggetti o ancora per esperimenti scientifici, è indubbio che l’aspetto ludico sia quello che più ha coinvolto nei secoli l’interesse di adulti e bambini.
Ciò che appare di semplice realizzazione e di facile uso, in realtà necessita di abilità sia per la costruzione che per le manovre di volo, che devono tenere conto dell’andamento del vento e delle correnti ascensionali. Forse è questa la sfida più stimolante per chi, superata la passione infantile, partecipa ai raduni annuali per esperti come quello di Cervia.
Il Club Cervia Volante dalla sua fondazione, nel 1985, nelle varie iniziative che organizza richiama aquilonisti da tutto il mondo, diversi per lingua, etnia, religione, in una miscellanea di creatività e di culture.




Alfredo Lando ha raccolto negli anni un appassionato archivio di immagini su questo avvenimento, dove la fantasia e la tecnica si fondono in uno spettacolo fantasmagorico in continua trasformazione stilistica.
Difficile non restare affascinati dalle evoluzioni di strani oggetti volanti, di animali disneyani o fantastici, di geometrie colorate che si incrociano in voli acrobatici e che le immagini di Lando hanno colto in tutta la loro leggerezza.



Nell’indagare questa spettacolare iniziativa, l’autore è attento a riportare alcune caratteristiche che sfuggirebbero ad un occhio profano che non abbia fatto questa esperienza. La presenza di persone vicino ad alcuni aquiloni giganti, che misurano dai 20 ai 40 metri, ci consente di ricondurli alle giuste dimensioni. Vediamo aquilonisti impegnati nella sistemazione di una grande punta multicolore, o passanti vicino ad un altissimo cerchio che appare come una scultura di arte contemporanea, e il paragone non sembri eccessivo perché molte di queste creazioni hanno il fascino della ricerca e del fantastico dove non manca, tuttavia, la passione del cuore.





Questo cielo contiene un intero mondo ri-costruito di presenze fiabesche dove ognuno ha inserito, attraverso un personaggio o un oggetto, illusioni e desideri, cercando di spingere l’aquilone in alto, più in alto possibile perché, come racconta la tradizione cinese, è così che tutte le sfortune si allontaneranno. E noi, spettatori, restiamo sempre con il naso all’insù seguendo quei balocchi di carta ancora capaci di farci volare con loro.





(Alfredo Lando) info@spazioeventi.net
ambralaurenzi@yahoo.com