FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia
Numero 5
gennaio/marzo 2007

Alterazioni climatiche

SULLA POESIA DI DOMINIQUE GRANDMONT
tra il niente e me c'é lo spessore d'un foglio di carta

a cura di Chiara De Luca


L'Envers d'écrire (Il rovescio della scrittura, 2001), da cui sono tratte le poesie che qui presentiamo, è una raccolta caratterizzata da una straordinaria coesione interna, tanto che potrebbe essere considerata una sorta di macrotesto poetico, come un'unica, lunga catena, di cui i singoli componimenti poetici costituiscono gli anelli, strettamente connessi tra loro, eppure fruibili come poesie a sé stanti, senza che tuttavia venga meno la loro identità, e senza che l'immagine di volta in volta veicolata si sfaldi o perda d'intensità. Ogni poesia è una sorta di microstoria, che rimane potenzialmente aperta, e si chiarisce, completa, arricchisce in virtù del passaggio alla successiva microstoria-poesia. E così dall'inizio alla fine di questa raccolta.

La poesia di Grandmont è fatta di scatti, di passaggi veloci. Il lettore percepisce la raccolta come un vento, generato da singole raffiche, aliti di fiato spezzato, franto e ricomposto nell'incedere "nervoso" del singolo testo, in cui gli enjambement e le frammentazioni sintattiche e di ritmo si rincorrono a cascata. Il lettore resta col fiato sospeso, sia nel passaggio da un verso all'altro dei singoli componimenti-soffi, sia nel passaggio da un componimento all'altro, nel flusso ventoso dell'intera raccolta. Il dire è immediato, diretto, nutrito delle parole di tutti i giorni, di espressioni chiare, concise, eppure organizzate in un discorso lirico senza cedimenti, fortemente strutturato, cesellato, teso.

L'Envers racconta di un io che cerca se stesso, la propria identità più autentica. È un percorso di autoconoscenza, un attraversamento: della propria memoria e della propria storia (che ha la stessa circolarità della catena che costituisce la raccolta) e della realtà, ora di quella urbana, ora di quella naturale. I due piani di esperienza sono costantemente posti a confronto, nel loro contaminarsi vicendevole, e il paesaggio naturale, in tutti i suoi elementi, è intriso di nostalgia, guardato con un senso di consolazione, ma anche dolorosa compartecipazione e consapevolezza del pericolo che lo minaccia. Il paesaggio è sospeso, come in bilico, a rischio costante di sfaldarsi, cedere, rovinare, come lo è l'essere umano, che tuttavia in esso trova rifugio, conforto, memoria, confinato com'è in un microcosmo sempre più de-privato.

C'è nell'Envers un senso del paesaggio romanticamente inteso come corpo vivo, in movimento, cangiante, metamorfico. L'individuo ne è parte, e vi si rispecchia, vi si cerca, avvertendo di volta in volta identità o differenza. Ma ne resta anche eternamente escluso, come da un qualcosa di troppo grande, misterioso, troppo inafferrabile, anche per essere com-preso e reso per mezzo dello strumento linguistico. Ed è forse anche per questo che la lingua poetica di Grandmont si piega, si frange, si modella sul paesaggio, si consuma, si scarnifica, fin quasi a raggiungere, in certi punti, i confini del silenzio. Ma non è soltanto il poeta a cercare la propria identità nel paesaggio. Il paesaggio stesso si antropomorfizza, mostrando all'individuo la sua parte migliore, la parte migliore dell'umano. Ed è un paesaggio necessariamente ferito.




25 POESIE DI DOMINIQUE GRANDMONT
da Il rovescio della scrittura, 2001


Fermé les yeux pour
oublier ce que tu n'as
jamais su l'air est un
mur de plus son
lit est un corps quand
l'histoire commence le noir
est rouge et je ne crois
en rien et donc pas
à la mort elle
n'est pas le contraire de
vivre malgré les mots qui nous
prennent la parole


Chiuso gli occhi per
dimenticare ciò che non hai
mai saputo l'aria è un
muro in più il suo
letto è un corpo quando
la storia comincia il nero
è rosso e io non credo
a niente e quindi neppure
alla morte lei
non è il contrario del
vivere malgrado le parole ci
tolgano la parola

    ***
Ou dessous d'autoroute avec
nuits que du regard creuse et une
femme assise au bord
du canal pleure sur son
sac elle attend
la couleur calme d'une pluie
qui désavoue sa propre chute
quant aux corbeaux seraient
sur le ciel gris les feuilles
un train passe la pierre
a un cœur les arbres n'ont
pas d'autre issue


O sotto l'autostrada con
notti che sguardo scava e una
donna seduta sulla riva
del canale piange sulla sua
borsa aspetta
il colore calmo di una pioggia
che biasima la sua stessa caduta
quanto ai corvi sarebbero
sul cielo grigio le foglie
un treno passa la pietra
ha un cuore gli alberi non hanno
altra uscita

    ***
Seraient les grilles passerelles
où disparaître se souvient
d'un siècle de rues et de portes
et parler ne s'adresse
à personne sauf les dalles
les plus défoncées d'une cité
commerciale ni cheminées au
crépuscule les affiches ne
démontrent pas davantage
ce que trouver retrouve un
éclat de vitre
annule tout


Se fossero passerelle i grilli
dove sparire si ricorda
di un secolo di strade e di porte
e il parlare non si rivolge
a nessuno oltre alle pietre
più dissestate di una città
commerciale né comignoli al
crepuscolo i manifesti non
dimostrano di più
ciò che il trovare ritrova un
lampo di vetro
annulla tutto

    ***
Trop bleu le ciel
marche à l'envers un
caillou le chemin
cet arbre porte
ouverte le sol est une grande
odeur de drap frais
et donc scènes d'avance
écrites l'horizon qui
ne peut mourir
entre des rails ou
vieux mots ridicules
papillon fleur brisée


Troppo blu il cielo
cammina all'indietro un
sasso il cammino
quest'albero porta
aperta il sole è un grande
odore di lenzuola fresche
e quindi scene scritte
in anticipo orizzonte che
non può morire
tra i raggi o
vecchie parole ridicole
fiocco fiore spezzato

    ***
Et légendes sans
visage sont pareille
évidence criblée d'oiseaux
dont chaque voyage
résume la rumeur immeubles
qu'énumèrent les vagues mais
derrière les écluses ce qui
se déploie d'avenir
sur l'autre rive on
n'entend personne au fond
de sa bouche l'eau
s'écrase contre le quai


E leggende senza
volto somigliano
all'evidenza crivellata d'uccelli
di cui ciascun viaggio
riassume il rumore palazzi
che enumerano le onde ma
dietro le chiuse ciò che
si spiega dell'avvenire
sull'altra riva
non si sente nessuno in fondo
alla sua bocca l'acqua
si frange contro il molo

    ***
Ton poème a quitté la route
sans bruit parce que le
bruit ne fait pas partie
du poème et si tu n'as
pas matérialisé comment
pareil récit pouvait
s'accompagner d'une si
grande beauté si tranquille
celle du soir des moteurs des
forêts c'est cette neige mais
tombée sans prévenir qui
recuvrirait jusqu'à ces mots


La tua poesia ha lasciato la strada
senza rumore perché il
rumore non fa parte
della poesia e se tu non hai
realizzato come
un simile racconto poteva
accompagnarsi a una così
grande bellezza così tranquilla
quella della sera dei motori delle
foreste è questa neve ma
caduta senza prevedere chi
avrebbe ricoperto fino a queste parole

    ***
Nus sinon l'importance
n'a pas d'ombre
et le froid coule
sans odeur ils ne
le disent pas dehors
l'eau devient
sourde car
si tu n'e la vois
pas c'est elle
qui ouvre la bouche pour
aussitôt prendre
ta place


Nudi altrimenti l'importanza
non ha ombra
e il freddo cola
senza odore loro non
lo dicono fuori
l'acqua diventa
sorda perché
se tu non la vedi
è lei
che apre la bocca per
prendere subito
il tuo posto

    ***
Et pieds brûlés par la
distance aveugles qui
dans leur sommeil voient se
tendre bras ou branches retours
que le désir empêche un
dernier virage illumine
le troupeau des mâts dans la baie
l'univers inonde la page
où tout sauf le vent est prêt
à recommencer la nuit
plongée dans ses calculs
n'invente que la vérité


E piedi bruciati dalla
distanza ciechi che
nel loro sonno vedono
tendersi braccia o rami ritorni
che il desiderio impedisce una
ultima svolta illumina
la truppa dei pali nella baia
l'universo inonda la pagina
dove tutto salvo il vento è pronto
a ricominciare la notte
immersa nei suoi calcoli
non inventa che la verità

    ***
Intérieur luit
d'ingénieuse paresse ou rouges
à l'horizon hangars
où croiser ceux qui n'ont
qu'une minute à rire
puis cigarette pour
avancer le réveil d'un
jour auraient donné
leur vie contre ce rêve l'océan
pour mémoire et moi ce matin je
m'en vais avec les mêmes
arbres devant les yeux


Interno luccica
d'ingegnosa pigrizia o rossi
all'orizzonte capannoni
dove incrociare chi non ha
che un minuto per ridere
poi sigarette per
anticipare il risveglio d'un
giorno avrebbero dato
la vita per questo sogno l'oceano
per memoria e io questo mattino io
me ne vado con gli stessi
alberi davanti agli occhi

    ***
Ou se vengent de ce qu'ils
n'ont pas ici du bleu
crépite entre une route
et la fumée canal
où l'herbe craque orgueil
contre mort quand
plane une odeur aigre
d'incendie
au carrefour les saints
n'ont plus de bras
ou juste un triangle
d'eau sur la poitrine


O si vendicano di ciò che loro
non hanno qui del blu
crepita tra una strada
e il fumo canale
dove l'erba si strappa orgoglio
contro morte quando
aleggia un odore acre
d'incendio
all'incrocio i santi
non hanno più braccia
o solo un triangolo
d'acqua sul petto

    ***
En écrivant ma
vie s'arrête mais
de tout ce corps qui veut
naître du mur retrouve
sur l'autre berge intacte
parmi les ordures la
ville renversée ce peu
de lumière qui
marche sur les flots
mer plus haut que
les vagues
son cri l'ombre sonore


Scrivendo la mia
vita si ferma ma
di tutto questo corpo che vuole
nascere dal muro ritrova
sull'altro argine intatto
tra i rifiuti la
città rovesciata questo po'
di luce che
cammina sui flutti
mare più alto delle
onde
il suo grido l'ombra sonora

    ***
L'horizon coupe
la mémoire
dehors t'enferme
où l'arbre manque les
toits les quais ne
voyagent pas pour exister
je suis ta bouche
sans univers
oiseux
verticaux
soleil
où les avions rêvent


L'orizzonte taglia
la memoria
fuori ti rinchiude
dove manca l'albero i
tetti i marciapiedi non
viaggiano per esistere
sono la tua bocca
senza universo
uccelli
verticali
sole
dove sognano gli aerei

    ***
Tout ne peut
que mourir pourtant le
monde me fait mal le paysage
était mon corps
un cycliste
sur l'horizon une
hirondelle qui raie l'azur
n'est plus une promesse ni ces
arbres arrivés
nulle part mais qui
disparaissent
vraiment


Tutto non può
che morire eppure il
mondo mi fa male il paesaggio
era il mio corpo
un ciclista
sull'orizzonte una
rondine che riga l'azzurro
non è più una promessa né questi
alberi arrivati
in nessun luogo ma che
spariscono
davvero

    ***
Un peu de vent
de voile une
moto sur la côte le même
figuier la lumière je
ne sais pas ce qui m'étreint
si fort le cimetière et
tout ce bleu
injustifiable le
soleil fait
le reste la
poussière retombe


Un poco di vento
di vela una
moto sulla costa lo stesso
fico la luce io
non so ciò che mi stringe
così forte il cantiere
sul cimitero e
tutto questo blu
ingiustificabile il
sole fa
il resto la
polvere ricade

    ***
Feux sous la muraille
ni bateau bras silhouette
allaient vers le soleil
de l'histoire où
les mouettes scintillent
dans une solitude
humaine
et cheminée sont des
colonnes plus
hautes j'entends
encore son cri
de brume


Fuochi sotto la muraglia
né barca braccia figura
andavano verso il sole
della storia dove
i gabbiani scintillano
in una solitudine
umana
e camino sono delle
colonne più
alte sento
ancora il suo grido
di bruma

    ***
Qu'importe ton chemin
renversé le même
était l'aube et non ses
lueurs courant sur une
double vague la mer
est une porte c'est
elle qui a le mal de
partout le paysage
est un récit la poésie
n'a pas de nom mais
ce que tu n'écris pas
reste aussi


Che importa il tuo cammino
rovesciato lo stesso
era l'alba e non i suoi
bagliori in corsa su una
doppia onda il mare
è una porta è
lei che ha il male di
ogni luogo il paesaggio
è un racconto la poesia
non ha nome ma
ciò che non scrivi
resta anche

    ***
Sur le trottoir le
ciel marche plus vite
que les oiseaux si
tu me regardes c'est toi
que tu vois même les enfants
habitent un roman
que tu n'as pas lu
en entier mégots
écrasés sous ces phares leur
salive piétinée
lorsqu'une forêt
n'a pas de légende


Sul marciapiedi il
cielo cammina più veloce
degli uccelli se
mi guardi sei tu
che vedi perfino i bambini
abitano un romanzo
che non hai letto
per intero mozziconi
schiacciati sotto questi fari la loro
saliva calpestata
mentre una foresta
non ha leggenda

    ***
Quant au soir dans les yeux
magnifique si bas
feuilles et gestes fumées
un chien sous les arcades
le bus dans le virage
ce ne sont pas les mots que
je cherche à l'extérieur de
tout l'eau qui s'aveugle
entre les peupliers les derniers
pylônes soulignés restent
une idée neuve à la fin comme ce
silence au plus fort d'un bruit


Quanto alla sera negli occhi
magnifica così bassa
foglie e gesti fumi
un cane sotto i portici
l'autobus in curva
non sono le parole che
cerco all'esterno di
tutto l'acqua che si acceca
tra i pioppi gli ultimi
tralicci sottolineati restano
una idea nuova alla fine come questo
silenzio al più forte di un rumore

    ***
Mais pas un souvenir
si ce qui a lieu n'a pas
lieu murs qui sombrent
sous l'horizon la même
ville épelant de loin
les majuscules tremblantes
d'un livre grand ouvert
inoubliable blanche
le ciel pense
à ma place
jamais c'est
maintenant


Ma non un solo ricordo
se ciò che ha luogo non ha
luogo muri che si abbuiano
sotto l'orizzonte la stessa
città che compita da lontano
le maiuscole tremanti
di un libro spalancato
indimenticabile bianco
il cielo pensa
al mio posto
il mai è
adesso

    ***
Je me heurte au
mur blanc les voix
sont des étages
mes bras
le corps de l'air avec
des nuages de béton le monde
est une prison en
ruine chaque phrase
défoncée les herbes
démontrent l'impossible et non
les cerveaux froids qui donnent
leur propre nom
à des impasses


Sbatto contro
il muro bianco le voci
sono piani
le mie braccia
il corpo dell'aria con
nuvole di cemento il mondo
è una prigione in
rovina ogni frase
sfondata le erbe
dimostrano l'impossibile e non
i cervelli freddi che danno
il proprio nome
a vicoli ciechi

    ***
Ou des souvenirs
d'avant la mémoire
et fourmis rescapées
du nihilisme de l'aube
leur absence est le sang
de l'image elle
ressemble à la douleur
là où dire ne prend plus
rendez-vous avec la distance
toujours s'arrête
au point nommé le rêve
est une course mais la


O ricordi
d'un tempo la memoria
e formiche scampate
al nichilismo dell'alba
la loro assenza è il sangue
dell'immagine essa
somiglia al dolore
là dove il dire non prende più
appuntamento con la distanza
si ferma sempre
al punto stabilito il sogno
è una corsa ma il

    ***
Pensée ne brûle pas elle reste
écrite sur la cendre des livres
avec des mots plus jeunes que le sens
plus justes que les lettres qui les
composent sous la fenêtre où la lumière
est un regard entre les doigts
écartés de la pesanteur la
sagesse est cette révolte
des sons contre l'espace dans
la paume du sable il serre
une proximité d'horizon pour
que même la mort se renverse


Pensiero non brucia resta
scritto sulla cenere dei libri
con parole più giovani del senso
più esatte delle lettere che le
compongono sotto la finestra dove la luce
è uno sguardo tra le dita
spiegate della pesantezza la
saggezza è questa rivolta
dei suoni contro lo spazio nella
palma di sabbia stringe
una prossimità d'orizzonte per-
ché anche la morte si rovesci

    ***
Dans les flaques l'air écoute
déjà le mot qui manque
sauve les forêts vitrées
ton papier qui s'envole est une
route véritable avec l'ombre
de l'oreille sur la nuque comme après
une guerre qui n'aurait pris
ni donné la vie traverse
la fierté désœuvré des carrefours
épaves empreintes cercles
sous des ponts repeints ou laissés
à sec sont portraits franchissables


Nelle pozzanghere l'aria ascolta
già la parola che manca
salva le foreste vetrate
il tuo foglio che vola è una
strada autentica con l'ombra
dell'orecchio sulla nuca come dopo
una guerra che non avrebbe preso
né dato la vita attraversa
la fierezza sfaccendata degli incroci
relitti impronte cerchi
sotto ponti ridipinti o lasciati
a secco sono ritratti valicabili

    ***
Ton voyage est ce portail
forcé pour que cela tremble
derrière eux à chaque pas mais
prêts à tomber si rien
n'est plus le vide avancent
dans une géométrie du futur où
les terres sont labourées les pylônes
s'éloignent et même ceux qui prennent
ce qu'ils ne peuvent donner pour
finir soleil sur jardins et les
cabanes s'arrêtent quand
l'immobilité est un geste


Il tuo viaggio è questo portale
forzato perché tutto tremi
dietro di loro a ogni passo ma
pronti a cadere se niente
è più il vuoto avanzano
in una geometria del futuro dove
le terre sono arate i tralicci
si allontanano e anche quelli che prendono
ciò che non possono dare per
finire sole su giardini e i
capanni si fermano quando
l'immobilità è un gesto

    ***
Ou pages arrachés dans un livre
puis montre oubliée sur un banc simple
matin coupant d'ombres semées
les chiens ces crachats murs trottoirs
seraient paroles vécues deux fois
et pluie qui court sur des fenêtres
pendant que la terre déferle
loin à l'intérieur du dehors avec ton
sang je ferai des oiseaux dit cet homme qui
ne fait que se taire avant d'imiter
l'irréalité des lenteurs mais reflets
plus grands qu'eux découpés hors des vitres


O pagine strappate in un libro
poi orologio dimenticato su un banco semplice
mattino tagliente d'ombre disseminate
i cani questi sputi muri marciapiedi
sarebbero parole vissute due volte
e pioggia che corre su finestre
mentre la terra si frange
lontano all'interno dell'esterno con il tuo
sangue farò degli uccelli dice quell'uomo che
non fa che tacere prima d'imitare
l'irrealtà delle lungaggini ma riflessi
più grandi di loro ritagliati dai vetri


Traduzione di Chiara De Luca




Dominique Grandmont DOMINIQUE GRANDMONT

È nato a Montauban nel 1941 e vive Seine-Saint-Denis (Parigi). Le sue prime poesie sono state pubblicate da Aragon nel 1964. È traduttore di poesia dal ceco (Vladimír Holan, Jaroslav Seifert) e dal greco (Yannis Ritsos, Constantin Kavafis). Ha lavorato nel settore del giornalismo e della radio, si dedica con passione all'organizzazione di reading poetici con i ragazzi della banlieu.
Tra le sue opere poetiche ricordiamo: Immeubles, Seghers, 1979, Chant III sur la terrasse des morts, L'Échoppe, 1987, Cent vingt journées moins une, Solin, 1989, Histoires impossibles, Dumerchez, 1994, L'air est cette foule, Dumerchez, 1996, L'Envers d'écrire, Études, Apogée, 2001.
Tra le sue opere di saggistica: Pseudonymes, Flammarion, 1979, Le Visage des mots, Dumerchez, 1997, Le Voyage de traduire, Dumerchez, 1997.
Nel 2004 la rivista "Poesia" ha pubblicato un servizio su di lui, a cura di Donatella Bisutti.

 

chiadeluca@hotmail.com