FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 68
novembre 2024

Scogli

 

IL CINEMA A PAROLE

di Verónica Becerril



INCEPTION
di Christopher Nolan


Non c’è scoglio più grande di quello che la nostra mente progetta. Gli scogli, visti come limiti, nella maggior parte dei casi si stabiliscono nella nostra mente e i sogni sono quel punto dove si scontrano con i nostri desideri più veri. Christopher Nolan aveva ben chiaro questo concetto e con questa idea realizzò, nel 2010, il capolavoro Inception, con Leonardo DiCaprio, Elliot Page, Tom Hardy o Marion Cotillard… un elenco di grandi attori.
È vero, e non lo nascondo: questo film la prima volta che uno lo vede lascia un po’ straniti, ed è capitato anche a me, perché credi di aver capito tutto ma la nostra mente in questo caso ha bisogno di una seconda lettura, di una seconda visione ed è lì, allora, che scopri i dettagli che ti erano sfuggiti in un primo momento.

Già l’idea in sé del film è alquanto contorta: manipolare i sogni degli altri per fare in modo che una persona prenda una particolare decisione. Ma qui la manipolazione viene effettuata direttamente attraverso persone che entrano nella tua mente, nel tuo sogno e lo rigirano, lo cambiano così che, quando ti svegli, non puoi fare altro che realizzare il desiderio della persona penetrata nel tuo sogno. Però per renderlo possibile occorre una architettura particolare perché la mente di ciascuno di noi è diversa, le idee hanno visioni dissimili da persona a persona.



Qui entrano in moto i personaggi ideati da Nolan. Un “estrattore”, ovvero un professionista che ha come compito quello di infiltrarsi nei sogni, nel nostro film è Leonardo DiCaprio. Arthur interpretato da Joseph Gordon-Levitt, amico e ideatore del macchinario che permette di entrare nei sogni; Eames (Tom Hardy) è invece un falsario capace di cambiare aspetto all’interno del sogno; Arianna (Elliot Page), una brillante studentessa d’architettura capace di disegnare le sceneggiature più ardue come fossero quadri di Escher. Ma c’è un altro personaggio: la mente stessa del protagonista con i suoi sensi di colpa verso la morte della moglie (lei è Marion Cotillard, Mal). Quest’ultimo particolare fa della trama di questo film un continuo salto in avanti, in storie sempre diverse, grazie al modello dei vari stadi di sogno che via via si scalano, con il rischio di restare richiusi all’interno di uno di essi e quindi di morire. Per questo motivo tutti coloro che entrano nel sogno si portano dietro un talismano, un totem che serve a verificare se si sta sognando oppure ci si trova all’interno del mondo reale.

Un film di lunga durata, Nolan usa metafore visive per mostrare l’architettura precaria dei mondi onirici, come se si trattasse di incroci che crollano uno dietro l’altro, come un come castello di carte.
In Inception, che ha ricevuto quattro premi Oscar, gli scogli non sono solo fisici ma, soprattutto, psicologici ed emozionali. La magistrale narrazione di Nolan invita il pubblico a immaginare in continuazione. Qui la scena finale arriva all’improvviso e lascia lo spettatore a ricostruire e a immaginare tutto quello che prima può essere accaduto.



Inception
di Christopher Nolan
Produzione: USA, Regno Unito, 2010
con: Leonardo DiCaprio, Joseph Gordon-Levitt, Elliot Page, Ken Watanabe, Tom Hardy
Soggetto: Christopher Nolan
Sceneggiatura: Christopher Nolan
Musiche: Hans Zimmer


becerril.veronica@gmail.com