FILI D'AQUILONE
rivista d'immagini, idee e Poesia

Numero 48
gennaio/aprile 2018

Piccolo & Grande

 

L'ARMONIA DEGLI OPPOSTI

versi di Viviane Ciampi, foto di Lino Cannizzaro




*

o forse hai toccato la follia
o forse non hai toccato la follia
e magari la gioia è questa perla
oppure quel gigante che non sai descrivere


*

attingi al grande
passando dal piccolo
ogni seme vale un giorno
e ogni giorno colonna d’ercole
insomma è quel che credi
e poi nessuno sa
nessuno dice


*

scivoli nei sottoboschi
sottovento
sott’acqua
piede in fallo
– ma non sempre –
i coltelli affilano le lame
tagliano il nome
delle cose
famiglia numerosa
delle briciole



*

da un lato
dall’altro lato
dall’alta porta
dall’altra parte
nessuno passa
da un lato
dall’altro lato
dall’alta porta
dall’altra parte
dorme la verità
da un lato
dall’altro lato
dall’alta porta
dall’altra parte
enigmi del bianco
da un lato
dall’altro lato
dall’alta porta
dall’altra parte
sorridono quei volti
dati come dispersi
per mille ragioni
vanno e vengono
i cani degli avi


*

è piovuto il sole
– lacerati i diverticoli –
sole enorme
ha costruito certezze
d’un anno intero
ha trasformato i crolli
marmi
marmi e montagne
biondissimo braciere
d’altri occhi
ha sbloccato l’orizzonte
ascolti il suo tacere
varca il cortile
bussa al portone
– oppure è stato spinto –
accoglierlo è un attimo


*

e tu hai taciuto finora
– perché –
recuperata dall’onda
con gesti vitali
gli mostri
l’avvenire intonso
il tuo essere altrove
piccole ossa sparse
voli di spore
fili di canapa
ogni cosa
– e allora e infine –
ogni cosa raccolta dal tempo
– e allora e che fare –
ti si è incantata la cerniera
sotto le dita come
lingua scaduta



*

ciascuno sogna
il secondo filone
dopo la prima fase del progetto
e notti intelligenti
che fan venire i crampi
agli ignoranti
e giorni più indulgenti
meno anemici
le leggi saltano di palo in frasca
nel prurito di parole
statistiche rinnovate
dinamiche instabili
nulla è ciò che sembra
in questo immenso
ecco qui occorrerebbe
la solita citazione
non c’è
non si trova
e se non c’è
pazienza allora
tuttavia
libertà di stile
tenersi forte alla ringhiera
avere una panoramica d’insieme
fidarsi solo dello scatto amoroso


*

tutto può apparire
in fondo a questo esilio
i misteri dell’anima
quel che hai in sospeso
l’arte di provocare la sorte
che spegne la paura


*

la sorella suicida
– diciotto anni meno un giorno
troppi lupi nel bosco –
rossa di capelli
occhi di pervinca
districa il dolore
quale astuzia quale
ti lancia sorrisi ottimali
dell’ultima settimana
per disorientarti
che tempesta ha combinato
bella forte
rubale lo sguardo
non in quel modo no
s’addormenta con frutti
dolenti minimali
fulminata dal buio della dismisura



*

lei alla fine era
davide e golia
quell’alone
quel respiro tortuoso
lo scoglio nella gola


*

e ancora non sapeva
del vigore immortale
capiva soltanto che il dialogo infiacchiva
– il dialogo quando mai si restaura –
le figlie del divorzio ora crescono
come avanzi d’uno scontro
– vivere è un'altra cosa
un nirvana cerebrale –
poi spariscono di notte
nelle pieghe del dire e del niente
dissipando gli eccessi
nel gran bagno di vapore


*

una fredda guancia
ti spezza le dita
– perché dunque
quella smania di andar via
perché non dice niente
non spiega cosa accade
sull’orlo di finire –
bastava starle accanto
un’ora in più
stringerla a te come un diamante



*

cercare il punto
dell’ora azzurra
dove oscillano
le stelle malate
curarle
dar loro da bere
come all’ospite improvviso
allontanarle
dalla tenebra che preme


*

resta il gigante
dagli occhi minuscoli
smisurata ombra
vogliamo parlarne
sgocciolano gli ammonimenti dalla grondaia
spaventano la lucertola
che pesta la polvere
ti lascia indossare la ghiaia del mondo
ti incita a bruciare le ipotesi
lui non la racconta
piuttosto com’era venuto
esce dalla favola


*

e la rosa ricordi
la rosa sì quella
del tuo giardino personale
che assorbe il verde dalla coda
tu smemorata
che guardarla puoi ancora
non chiudete la finestra per favore



*

a volte con puntiglio
e con fervore
sul sentiero della coccinella
a volte chiusa
nella tua cecità
per quanto sperare sia bello


*

così piccola
passi veloce dalla cruna
– incidente onirico
grande punto di domanda –
fili invisibili ti riportano a te
dove cani imperdonabili
non abbaiano


viviane.c@alice.it